Concetti Chiave
- I terremoti sono causati dalla collisione delle placche tettoniche, rilasciando energia in forma di onde sismiche quando la frizione supera un punto critico.
- La scala Mercalli misura l'intensità visiva dei terremoti, mentre la scala Richter quantifica l'energia liberata, rendendo quest'ultima più scientificamente affidabile.
- Il rischio sismico si riferisce alla probabilità di terremoti in un'area, influenzando le politiche di riduzione del rischio sismico in Italia e nel Mediterraneo.
- L'Italia è situata tra la placca africana e quella euroasiatica, con zone sismiche classificate in quattro livelli di pericolosità.
- Oltre ai terremoti, l'Italia è caratterizzata da fenomeni vulcanici causati dallo scontro tra placche tettoniche, con vulcani che eruttano magma e vapore acqueo.
In questo appunto viene descritta il rischio sismico della penisola italiana, come si genera un terremoto, come si definisce l’intensità di un terremoto, le placche del Mar Mediterraneo, i terremoti e i vulcani in Italia.
Indice
Come si genera un terremoto
I terremoti sono avvenimenti naturali originati dalla collisione di placche tettoniche.
Queste zolle si muovono con una velocità molto bassa e dallo scontro che si crea, viene generato una frizione e quindi un accumulo elevato di energia. Non appena la frizione supera il punto critico avviene una frattura. È proprio questa frattura che crea delle onde dette “sismiche” che si diffondono fino alla superficie della terra. Generalmente la durata di un terremoto non dura più di qualche minuto però anche se di pochi secondi, ma con una forte intensità può avere un’azione distruttiva.

Come si definisce l’intensità di un terremoto
Prevedere un terremoto non è possibile. Esistono però le carte del rischio sismico che indicano le zone dove la probabilità che si manifesti un terremoto è molto più alta. Per definire un terremoto si utilizzano due scale differenti: la prima è la scala Mercalli che andrà a misurare l’intensità che va da 1 a 12 gradi che vengono quantificati in base agli effetti visivi prodotti sull’ambiente e gli edifici; la seconda è la scala Richter che va a misurare la magnitudo ovvero l’energia liberata dal sisma con una scala che va da 1 a 9 gradi. Visto che la prima scala non può essere misurata in modo scientifico perché dipende dal grado di vulnerabilità delle costruzioni, viene utilizzata maggiormente la scala Richter che viene misurata con i sismografi. I terremoti si verificano a km dalla superficie terrestre e quindi temperatura, condizioni climatiche e giorno e notte non hanno alcun effetto. Si tratta di un evento imprevedibile per cui non esistono ancora macchinari in grado di anticipare l’evento e la sua intensità.
Rischio sismico in Italia
Con “rischio sismico” si intende la probabilità legata alla manifestazione di un terremoto in un arco di tempo. Tutto ciò è utile per definire quali sono le aree più rischiose e quelle meno rischiose e serve anche a definire delle politiche rivolte alla riduzione del rischio sismico. Ad esempio, nell’Europa meridionale e nel Mediterraneo i paesi a maggior rischio sismico sono l’Italia, Grecia e Turchia. Le politiche efficaci per la riduzione del rischio sismico si basano sull’individuazione delle aree in cui intervenire. Fino a poco tempo fa, un comune veniva indentificato sismico dopo essere stato colpito da un forte terremoto. Il primo punto di riferimento è stato il terremoto di Reggio Calabria e Messina del 1908. Da quel momento ogni comune che veniva danneggiato da un terremoto veniva classificato come “sismico”.
Rischio sismico per l’Italia: le placche nel Mediterraneo
La maggior parte della penisola italiana si estende in corrispondenza di faglie, ovvero di zone di frattura della crosta che determina la divisione tra placche e, allo stesso tempo, rappresentano le aree di contatto tra di esse. Le placche che interessano l’Italia sono essenzialmente due: la placca africana caratterizzata da una protuberanza che risale lungo gli Appennini per poi discendere lungo le coste balcaniche e spinge verso nord; poi c’è la placca euroasiatica separata da quella africana dalla faglia gloria che si estende lungo tutto il mediterraneo, dallo stretto di Gibilterra alla Turchia, spinge invece in senso opposto cioè verso sud. In base a ciò, è possibile distinguere in Italia 15 zone sismiche che possono essere raggruppate in quattro livelli di pericolosità: il primo livello indica la possibilità di eventi sismici molto forti anche di tipo disastroso; mentre il quarto livello, che è il più basso, indica la presenza di scosse brevi e sporadiche con bassa probabilità di causare danni.
Terremoti e vulcani in Italia
L’Italia e l’intera zona del Mediterraneo rappresentano un’area ad alto rischio sismico, ovvero una zona dove si manifestano numerosi terremoti dovuti principalmente alla pressione della zolla africana contro quella euroasiatica.
La linea dove si verificano i terremoti più intensi passa per il Nord Africa, taglia la Sicilia, risale la penisola, si dirige a est in Veneto e in Friuli, ridiscende lungo la zona balcanica e termina in Turchia. Tutto lo stivale, quindi, è interessato in vario modo da movimenti tellurici cioè del terreno e solo la Sardegna non registra terremoti di rilievo. Terremoti molto intensi che hanno interessato la nostra penisola si sono registrati nel 1980, con epicentro, cioè il punto sulla superficie terrestre da cui si propagano le scosse, in Irpinia e nel 2009 con epicentro in Abruzzo.
Oltre ai terremoti, nel sottosuolo sono presenti molti fenomeni vulcanici. I vulcani si formano a partire dallo scontro di due placche tettoniche di cui una sprofonda e l’altra si frammenta lungo una serie di faglie chiamate thrusts. La formazione di questa frammentazione andrà a generare rilievi montuosi e non solo: lo sprofondamento della placca che andrà a raggiungere alte temperature causando la fusione di pezzi di roccia che tenderanno a risalire formando un arco vulcanico. I vulcani attraverso le eruzioni spingono in superficie il magma presente all’interno della Terra e i fenomeni geotermici con emissione di vapore acqueo ad altissima temperatura.
Domande da interrogazione
- Come si genera un terremoto?
- Quali scale vengono utilizzate per definire l'intensità di un terremoto?
- Qual è il rischio sismico in Italia?
- Quali sono le placche tettoniche che influenzano il rischio sismico in Italia?
- Quali sono i fenomeni vulcanici associati ai terremoti in Italia?
I terremoti sono causati dalla collisione di placche tettoniche che, muovendosi lentamente, accumulano energia fino a provocare una frattura che genera onde sismiche.
Si utilizzano la scala Mercalli, che misura l'intensità basandosi sugli effetti visivi, e la scala Richter, che misura la magnitudo o energia liberata dal sisma.
L'Italia è ad alto rischio sismico, con aree classificate in quattro livelli di pericolosità, a causa della sua posizione tra la placca africana e quella euroasiatica.
Le placche principali sono la placca africana e la placca euroasiatica, separate dalla faglia gloria, che influenzano la sismicità della penisola italiana.
I vulcani si formano dallo scontro di placche tettoniche, con una che sprofonda e l'altra che si frammenta, causando eruzioni e fenomeni geotermici.