Concetti Chiave
- I conflitti in Africa post-guerra fredda sono spesso alimentati da ribellioni etniche, come in Ruanda e Burundi.
- In Nigeria e Sudan, le differenze religiose e gli interessi economici sono alla base dei conflitti.
- Rivalità territoriali tra stati, come tra Etiopia e Eritrea, spesso si intrecciano con ambizioni politiche ed economiche.
- La Repubblica Democratica del Congo è teatro di conflitti per il controllo delle risorse, come oro e diamanti.
- I conflitti sono guidati da "microstrategie", con protagonisti non ufficiali come i "signori della guerra" e compagnie militari private.
Indice
Conflitti etnici e religiosi
Dopo la fine della guerra fredda, in Africa si sono sviluppati tanti conflitti che hanno avuto dimensioni locali, ma che continuano a causare morti, vittime di armi e carestie determinate dall’impossibilità di sviluppare attività economiche stabili. Qui di seguito sono riassunti i caratteri principali in 6 punti chiave:
- I conflitti sono provocati spesso da gruppi etnici che si ribellano in nome di una identità etnica, per esempio Ruanda e Burundi.
- Le differenze religiose unite a interessi economici sono alla base dei conflitti in Nigeria e Sudan.
Conflitti territoriali e ambizioni
- Alcune volte si tratta di conflitti tra stati causati da rivendicazioni di natura territoriale, per esempio Etiopia e Eritrea. A ciò si aggiungono le ambizioni e le rivalità dei governanti locali. Spesso, si intrecciano fattori economici e politici.
- Nella repubblica democratica del Congo, si sta svolgendo la “guerra mondiale africana” per il controllo dei giacimenti di oro e di diamanti.
Microstrategie e signori della guerra
- I protagonisti di questi conflitti appaiono guidati da “microstrategie”, stringono e annullano alleanze di circostanza. Protagonisti dei conflitti non sono neanche i governi, ma i “signori della guerra” locali. In molti paesi operano vere e proprie compagnie militari provate che si fanno a carico della sicurezza e delle funzioni dello stato.
Crisi africane e disinteresse globale
- Le crisi africane probabilmente dureranno ancora a lungo per il loro debole potenziale di destabilizzazione dello scacchiere mondiale. Le grandi potenze non ne tengono conto e non si interessano. Inoltre queste crisi sono definite “a bassa intensità” poiché non minacciano la popolazione mondiale, si svolgono lontano dagli sguardi dei mass media e nel disinteresse dell’opinione pubblica, anche se nelle risoluzioni dell’ONU viene continuamente espressa “viva preoccupazione” per la situazione africana.
Domande da interrogazione
- Quali sono le cause principali dei conflitti etnici e religiosi in Africa?
- Quali sono le motivazioni dietro i conflitti territoriali in Africa?
- Perché le crisi africane ricevono poco interesse a livello globale?
I conflitti etnici e religiosi in Africa sono spesso causati da gruppi etnici che si ribellano in nome di un'identità etnica, come in Ruanda e Burundi, e da differenze religiose unite a interessi economici, come in Nigeria e Sudan.
I conflitti territoriali in Africa sono spesso causati da rivendicazioni di natura territoriale tra stati, come tra Etiopia ed Eritrea, e sono influenzati da ambizioni e rivalità dei governanti locali, intrecciando fattori economici e politici.
Le crisi africane ricevono poco interesse globale perché hanno un debole potenziale di destabilizzazione mondiale, sono considerate "a bassa intensità" e si svolgono lontano dagli sguardi dei mass media, nonostante le risoluzioni dell'ONU esprimano preoccupazione per la situazione.