Concetti Chiave
- L'Umanesimo nasce con una connotazione negativa del Medioevo e si concentra sullo studio filologico degli antichi testi, basandosi sulla frase di Cicerone "studia humanitatis".
- Il Rinascimento si caratterizza per il naturalismo e la sistematicità, abbandonando l'idea medievale di un mondo retto da principi trascendenti e promuovendo l'idea che la verità risieda nella natura.
- Nel Rinascimento, la politica acquisisce autonomia dalla religione, utilizzandola come strumento per il governo, mentre l'arte e la filosofia si emancipano dalla morale e dalla teologia.
- Il Neoplatonismo, una delle correnti rinascimentali più influenti, riscopre il pensiero platonico, con esponenti come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, e si diffonde soprattutto a Firenze.
- Nicolò Cusano, rappresentante del Neoplatonismo, introduce idee moderne sull'infinità dell'universo e dell'uomo, enfatizzando la limitatezza umana di fronte all'infinito divino.
Indice
Origini dell'Umanesimo e del Rinascimento
Qui nasce l’idea di Medioevo e viene coniato il termine stesso con connotazione fortemente dispregiativa da Flavio il Biondo. L’Umanesimo prende il nome dalla frase di Cicerone “studia humanitatis” ed è lo studio dei libri in quanto tali (nasce la filologia). Consiste in uno studio umanistico (antichi testi e studiosi).
Consiste in uno studio naturalistico, ossia della natura e ha matrice greca, come l’Umanesimo. Il rinascimento ha due caratteristiche generali: sistematicità e naturalismo.
Caratteristiche del Rinascimento
Il sistema (no nel rinascimento) è un concetto che riduce una molteplicità in un unico sistema. La sistematicità (si nel rinascimento) interpreta la molteplicità come una totalità e spiega le sue singole parti in rapporto con essa (metafora del grande orologio).
Il naturalismo vede il mondo come un totalità materiale retta da principi che sono immanenti ad esso (=i principi per cui le cose funzionano si ritrovano nella natura stessa e non in Dio, come invece afferma la trascendenza nel Medioevo). Dato che la verità si trova nella natura, essa va indagata in maniera oggettiva e per questo nascerà il metodo scientifico.
Autonomia della politica e della scienza
Nel campo politico si abbandona l’idea che il sovrano governi in nome di Dio e venga scelto da lui ma nasce l’idea che il sovrano possa usare la religione per ottenere vantaggi. La politica si svincola dalla religione e la utilizza con consapevolezza come strumento per regnare, diventando autonoma. La scienza rinasce e assume più autonomia, scatenando anche una rivoluzione scientifica. L’arte rinasce e non serve più ad elevare moralmente ma è fine a sé stessa. Essa trova un autonomia rispetto all’etica e alla morale. Lo stesso avviene anche con la filosofia che non è più una serva della teologia ma ritrova la propria autonomia com’era nell’antica Grecia e Roma.
Correnti filosofiche rinascimentali
Le prime correnti filosofiche rinascimentali sono il neoplatonismo (soprattutto a Firenze; i filosofi principali sono M. Ficino, Pico della Mirandola e Nicolò Cusano) e il neoaristotelismo che non si diffuse molto (soprattutto a Padova; i filosofo principale è P. Pomponazzi). Il naturalismo o panteismo naturalistico deriva dal neoplatonismo e i più importanti esponenti sono Giordano Bruno, Bernardino Telesio e Tommaso Campanella. Il razionalismo ha come esponenti Cartesio, Spinoza e l’empirismo Berckel e Bacon.
È una delle correnti più importanti nel Rinascimento e consiste nella riscoperta del pensiero platonico (si diffonde di più rispetto al neoaristotelismo e ci furono più esponenti). Nel neoplatonismo fiorentino si trovano Pico della Mirandola e M. Ficino e al di fuori di Firenze c’è Nicolò Cusano.
Filosofia di Nicolò Cusano
La filosofia di Cusano si fonda sulla relazione tra Dio e l’Universo. Sotto certi aspetti si assomigliano (sono infiniti) ma sotto altri sono differenti. Cusano ha un pensiero moderno e originale, infatti afferma che l’Universo è infinito (nel Medioevo era impensabile). L’infinità di Dio è contratta, nel senso che Dio è unità infinita, mentre l’infinità dell’Universo è molteplice (nell’Universo ci sono cose diverse ed infinite). Dio è unità infinita e l’universo è una molteplicità infinita. Egli ha anche un’altra visione moderna, quando afferma che l’uomo è l’essere più nobile dell’universo ed è posto al centro. Nonostante ciò, l’uomo deve riconoscere la sua limitatezza, ed essendo l’universo infinito, non potrà conoscere tutto (avrebbe bisogno di un’intelligenza infinita come ha Dio). Se l’uomo avesse l’intelligenza infinita potrebbe conoscere la coincidenza degli opposti (riprende il pensiero di Eraclito), ossia di comprendere l’identità tra bene e male, vita e morte, amore e odio. Questa identità è invece conoscibile solo da Dio e l’uomo vive all’interno di questa divisione (la sua mente si basa sulla divisione perché è un essere finito). L’uomo può conoscere molte cose (non tutte) e può indagare sulla natura e sulla realtà. L’uomo pur non essendo capace di conoscere tutto, è l’essere vivente che può conoscere più cose nell’Universo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "Umanesimo" e cosa rappresenta?
- Quali sono le caratteristiche principali del Rinascimento?
- Come si differenzia il neoplatonismo dal neoaristotelismo nel Rinascimento?
- Qual è il contributo di Nicolò Cusano al neoplatonismo?
- In che modo il Rinascimento ha influenzato la politica e la scienza?
L'Umanesimo prende il nome dalla frase di Cicerone "studia humanitatis" e rappresenta lo studio dei libri in quanto tali, dando origine alla filologia e promuovendo uno studio umanistico di antichi testi e studiosi.
Il Rinascimento si caratterizza per la sistematicità e il naturalismo, interpretando la molteplicità come una totalità e vedendo il mondo come una totalità materiale retta da principi immanenti, portando alla nascita del metodo scientifico e all'autonomia della politica, scienza, arte e filosofia.
Il neoplatonismo, più diffuso del neoaristotelismo, si concentra sulla riscoperta del pensiero platonico con esponenti come Pico della Mirandola e M. Ficino, mentre il neoaristotelismo, meno diffuso, ha come principale esponente P. Pomponazzi.
Nicolò Cusano ha contribuito al neoplatonismo con la sua filosofia che esplora la relazione tra Dio e l'Universo, affermando l'infinità dell'Universo e la centralità dell'uomo, pur riconoscendo la limitatezza umana nella conoscenza.
Nel Rinascimento, la politica si svincola dalla religione, utilizzandola consapevolmente come strumento per regnare, mentre la scienza rinasce con maggiore autonomia, portando a una rivoluzione scientifica e all'adozione del metodo scientifico.