L’età umanistico rinascimentale va dalla fine del ‘300 alla metà del ‘500.
Durante questo periodo l’Italia attraversa un’epoca di straordinario splendore artistico e culturale.
Al Nord e al Centro Italia si sviluppano le signorie, governate da potenti famiglie. In particolare emerge a Milano quella dei Visconti e a Firenze i De’ Medici.
Con Lorenzo De’ Medici, denominato il “Magnifico”, Firenze raggiunge il suo culmine artistico, qui operano artisti come Masaccio, Botticelli, Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Il mecenatismo delle corti diventa nel ‘400 un fattore determinante nell’organizzazione della cultura.
Invece al Sud la situazione era ben diversa: si susseguirono una dominazione dopo l’altra.
Qual è la differenza tra Umanesimo e Rinascimento?
Convenzionalmente si è soliti dividere l’epoca umanistico rinascimentale in due fasi:
La prima va dalla fine del Trecento alla scoperta dell’America; la seconda dalla morte di Lorenzo “Il Magnifico” al Concilio di Trento.
Durante la prima fase, si sviluppa un nuovo movimento culturale: l’Umanesimo, cioè la cultura della civiltà rinascimentale.
Vi è una stretta corrispondenza tra questi due termini, tuttavia è bene fare una distinzione:
l’ Umanesimo si riferisce agli aspetti ideologici e culturali, invece il Rinascimento alle manifestazioni artistiche