Concetti Chiave
- L'Umanesimo, sviluppatosi tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento, pone l'uomo al centro delle attività intellettuali, privilegiando lo studio delle humanae litterae rispetto ai testi sacri.
- Il Rinascimento, successivo all'Umanesimo, coinvolge vari campi artistici e segna una riscoperta dei modelli classici, culminando nella celebrazione dell'uomo come artefice del proprio destino.
- L'Umanesimo esalta la dignità dell'uomo, la celebrazione della bellezza e della dimensione terrena, contrastando il caso e la fortuna attraverso lo sviluppo delle potenzialità umane.
- Il Rinascimento rappresenta un rinnovamento culturale nell'Italia del XV e XVI secolo, caratterizzato da una nuova immagine dell'uomo e dalla centralità della riscoperta dei classici.
- Durante il Rinascimento, si osserva un crescente interesse per lo studio della natura, la politica e le arti meccaniche, con un realismo innovativo nell'arte e studi avanzati sulla prospettiva.

Indice
Cosa si intende con il termine Umanesimo?
Non è facile definire il concetto di Umanesimo, anzi, è più difficile di quello che può sembrare, per diverse ragioni, ma soprattutto per il fatto che copre un arco temporale non precisamente definito (diciamo tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento).
Il termine Umanesimo deriva dall'espressione latina humanae litterae, che indica le lingue e le letterature classiche, in contrapposizione alla divinae litterae, ossia i testi sacri. Lo studio delle humanae litterae definisce gli studia humanitatis, ossia l'insieme delle attività intellettuali che pongono al loro centro l'uomo.
Per ulteriori approfondimenti sull'Umanesimo vedi anche qua
Quali sono le analogie e le differenze tra l’Umanesimo e il Rinascimento?
Tra l’Umanesimo e il Rinascimento ci sono delle analogie e delle differenze. Le differenze sono soprattutto in ordine temporale: si parla di Umanesimo nel XV secolo e un secolo dopo di Rinascimento. Ci sono, poi, differenze artistiche, perché l’Umanesimo riguarda la letteratura, mentre il Rinascimento ha coinvolto tutti i campi dell’arte e dell’espressione umana, compresa l’arte figurativa. Tuttavia, i due movimenti artistici hanno anche alcuni elementi in comune. Innanzitutto, il Rinascimento porta a compimento il processo, già avviato dall’Umanesimo, di ripresa dei modelli classici e della loro imitazione, anche per quel che riguarda la letteratura in volgare. In entrambi i movimenti artistici si assiste a una riscoperta della letteratura classica, soprattutto latina. Il ritorno alla letteratura latina si ha anche e soprattutto grazie alle scoperte di Petrarca e a suoi studi filologici. In un certo senso, possiamo dire che l’Umanesimo confluì, almeno in parte, nel Rinascimento. Lo studio dei classici portò anche a una rottura col più recente passato. È in questi anni che si assiste alla definizione di Media Aetas, con cui ancora oggi definiamo il Medioevo. È anche vero però, che gli autori medievali non ignorarono del tutto la letteratura classica, anzi, quello che cambia è il punto di vista: teocentrico, per quel che riguarda il periodo medievale, antropocentrico, per quel che riguarda il periodo dell’Umanesimo, e poi, del Rinascimento. Si passa dal contemptus mundi all’ottimismo, cioè dal disprezzo del mondo all’idea che l’uomo sia artefice della propria fortuna, un’idea presente già nel Decameron, ma di radici molto più antiche. Per capire meglio in cosa consiste l’antropocentrismo, citiamo due autori: Giannozzo Manetti (autore del De dignitate et excellentia hominis, opera redatta tra il 1451-1452). Con lui si assiste a una rivalutazione dell’esperienza terrena dell’uomo, definito da egli “animale razionale, provvido e sagace”, contrariamente alle opinioni medievali, che vedevano l’uomo come un essere sporco e abietto. Altro autore da citare è Marsilio Ficino, con il quale si assiste ad un ritorno alla filosofia platonica. Nella sua Theologia platonica, egli sostiene che in un certo senso l’uomo è simile a Dio, cioè partecipa all’essenza divina ed è creatore egli stesso, pertanto non può essere considerato che positivamente, rispetto, soprattutto, al resto della natura. Queste nuove idee, che nascono, come abbiamo visto, più in seno alla filosofia che in seno alla letteratura, avranno comunque i loro risvolti letterari. Nello specifico, nella letteratura del quattrocento, si fa riferimento a: Lorenzo de' Medici, Luigi Pulci, Matteo Maria Boiardo, Angelo Poliziano e Jacopo Sannazaro.
Quali furono le caratteristiche dell’Umanesimo?
La divisione umanistica pone l'uomo al centro della creazione e gli affida la possibilità di dominare se stesso, contrastando il caso e la fortuna e sviluppando le potenzialità del proprio corpo e della propria mente. L'Umanesimo afferma che l'uomo può godere della bellezza e dei piaceri. Altro elemento fondamentale è il culto della classicità, nella quale gli umanisti ritrovano una concezione della vita simile alla propria - la dignità dell'uomo, la celebrazione della dimensione terrena, l'esaltazione della bellezza.
In cosa consiste il Rinascimento?
Con il termine Rinascimento si vuole indicare il vasto movimento culturale che interessa l'Italia nei secoli XV-XVI e il cui tratto rilevante è la nuova immagine dell'uomo e la sua centralità. Questo termine si riferisce, quindi, al rinnovamento culturale avvenuto in Italia in quegli anni. Dal punto di vista letterario possiamo dire che la riscoperta dei classici, che gli umanisti e gli intellettuali del periodo avevano portato avanti, confluì nel Rinascimento e fu così che l’imitazione dei classici trovò nuova linfa vitale. Dal punto di vista storico, il Rinascimento è il periodo compreso tra le “guerre d’Italia”, cioè tra il 1494-1559. Si tratta di date indicative: non tutto il XVI secolo, infatti, è stato caratterizzato dal Rinascimento, anzi, dopo la prima metà del secolo, iniziarono a fiorire tendenze opposte, che si fecero spazio nella letteratura del periodo.
Com'è cambiata la vita (da tutti i punti di vista) in questo periodo?
Si ha maggiore interesse per lo studio della natura, per la politica da parte degli intellettuali e per le arti meccaniche e le nuove invenzioni. Nasce una nuova rappresentazione nello spazio dell'uomo nell'arte, basato sul realismo nella pittura e studi sulla prospettiva di pittori e architetti.
Domande da interrogazione
- Cosa si intende con il termine Umanesimo?
- Quali sono le analogie e le differenze tra l’Umanesimo e il Rinascimento?
- Quali furono le caratteristiche dell’Umanesimo?
- In cosa consiste il Rinascimento?
- Com'è cambiata la vita (da tutti i punti di vista) in questo periodo?
L'Umanesimo è un movimento culturale che si sviluppa tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento, caratterizzato dallo studio delle humanae litterae, ossia le lingue e le letterature classiche, ponendo l'uomo al centro delle attività intellettuali.
L'Umanesimo e il Rinascimento condividono la riscoperta dei modelli classici, ma differiscono temporalmente e artisticamente: l'Umanesimo si concentra sulla letteratura, mentre il Rinascimento abbraccia tutte le arti. Entrambi i movimenti segnano un passaggio dall'ottica teocentrica a quella antropocentrica.
L'Umanesimo pone l'uomo al centro della creazione, esaltando la dignità umana, la bellezza e i piaceri terreni, e promuove il culto della classicità, riscoprendo valori simili a quelli degli antichi.
Il Rinascimento è un movimento culturale del XV-XVI secolo in Italia, caratterizzato dalla centralità dell'uomo e dal rinnovamento culturale, con una riscoperta e imitazione dei classici, influenzando vari campi artistici e intellettuali.
Durante il Rinascimento, c'è un maggiore interesse per la natura, la politica, le arti meccaniche e le nuove invenzioni, con una nuova rappresentazione dell'uomo nell'arte basata sul realismo e studi sulla prospettiva.