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Concetti Chiave

  • Nel Rinascimento, la natura viene rivalutata come un organismo vivente composto da forze naturali, contrariamente alla visione medioevale di "vana curiositas".
  • Telesio propone una filosofia della natura basata su principi immanenti e sensibili, introducendo caldo e freddo come forze fondamentali della materia.
  • Copernico rivoluziona la visione cosmologica con la teoria eliocentrica, ponendo il sole al centro dell'universo e sfidando il modello geocentrico.
  • Galileo, utilizzando il cannocchiale, scopre la superficie lunare irregolare, le macchie solari e i satelliti di Giove, supportando l'eliocentrismo.
  • Il metodo galileiano si basa su esperienze sensate e dimostrazioni necessarie, promuovendo la matematica come linguaggio per comprendere le leggi della natura.

Indice

  1. La natura nel Medioevo
  2. Rivalutazione della natura nel '500
  3. Magia e filosofia della natura
  4. Principi regolatori dei fenomeni
  5. Elementi originari e contraddizioni
  6. Cosmo aristotelico-tolemaico
  7. Critica copernicana al cosmo
  8. Brahe e l'osservatorio astronomico
  9. Critica al cristianesimo
  10. Galileo e il cannocchiale
  11. Scoperte astronomiche di Galileo
  12. Lettere e divulgazione di Galileo
  13. Metodo scientifico di Galileo
  14. Dialogo sopra i due massimi sistemi

La natura nel Medioevo

La natura nel Medioevo viene trascurata e definita "vana curiositas", poiché è un tentativo di conoscere ciò che Dio ha creato.

Rivalutazione della natura nel '500

Nel '500 però viene rivalutata come un organismo vivente composto da forze che si manifestano sottoforma di fenomeni che l'uomo non controlla e che hanno un preciso fine. La natura è un macrocosmo che comprende il microcosmo umano, anch'esso controllato dalle leggi della natura. Si inizia ad esplorare il mondo e a creare strumenti per farlo. Allo stesso tempo l'umanesimo esalta l'uomo e la sua intraprendenza.

Magia e filosofia della natura

Si diffonde un atteggiamento pre scientifico, legato allo studio della magia. Essa è detta magia bianca, per distinguerla dalla magia nera del medioevo, e si è convinti che possa rievocare fenomeni naturali. Ad esercitare questa disciplina è il filosofo mago, inizialmente guardato con sospetto dalla chiesa. Presto la magia si evolve nella filosofia della natura, i cui maggiori esponenti sono legati da un ritorno al pensiero pitagorico, che li farà scontrare con la chiesa.

Principi regolatori dei fenomeni

Nel suo scritto "De rerum natura iuxta propria principia" vuole ricercare i principi regolatori dei fenomeni naturali, non trascendenti ma immanenti. Secondo lui tutti gli uomini sono in grado di conoscerli tramite un indagine sensibile: il primo canale tra uomo e natura sono i sensi, che rivelano l'esistenza di due principi fondamentali che agiscono sulla materia:

• Caldo: scalda, dilata, muove. Legato a velocità e dinamismo.

• Freddo: irrigidisce, arresta. Legato alla stasi.

Queste regolano sia la natura sia il corpo e le emozioni umani, si parla di gnoseologia sensistica. Le sensazioni si immagazzinano e sviluppano l'intelligenza, cioè la capacità di riconoscere sensazioni pregresse. L'intelligenza definisce l'anima, la capacità cognitiva di orientarsi nel mondo. Per risolvere il problema della mortalità dell'anima, Telesio introduce un anima superaddita, infusa da Dio stesso.

Elementi originari e contraddizioni

Solo terra e fuoco sono elementi originari, acqua e aria derivano da questi. Dicendo ciò Telesio contraddice Aristotele e la chiesa.

Koyrè disse che si passò "dal mondo del pressapoco all'universo della precisione", ovvero da una considerazione qualitativa del mondo a una quantitativa dell'universo.

Il cosmo aristotelico-tolemaico

Cosmo aristotelico-tolemaico

Riguardo al cosmo, il pensiero aristotelico si basa su un dualismo:

• Il mondo terrestre o sublunare, sede di corruzione e imperfezione, in quanto nato dai 4 elementi che possono variare. I corpi sono soggetti a moto naturale o moto violento.

• Il mondo celeste, perfetto e incorruttibile. I corpi sono pianeti e stelle, e sono dotati di un quinto elemento, l'etere, che gli dona una natura incorruttibile. Essi si muovono di moto perfetto, circolare, e hanno forma sferica. La terra è il punto più pesante del mondo celeste, dunque si trova al centro della sfera e tutti gli altri corpi le orbitano intorno. Tolomeo corresse le imperfezioni del pensiero aristotelico, sostenendo che ogni pianeta ruota attorno ad un epiciclo, il quale a sua volta ruota attorno ad un deferente, il quale a sua volta ruota attorno alla terra.Ne risulta un'orbita intrecciata.

Critica copernicana al cosmo

Copernico criticò il cosmo Aristotelico sostenendo che Dio si ispirò a un modello economico e semplice e non complicato. Nello scritto "la rivoluzione dei corpi celesti" dice che il sole è al centro dell'universo, e i pianeti gli ruotano intorno ruotando anche su se stessi. Anche se dire che la terra non è al centro significa sminuire la posizione dell'uomo, il pensiero copernicano conserva ancora dei tratti comuni a quello aristotelico: il cosmo è chiuso e adopera dei moti simili agli epicicli di Tolomeo. Andreas Osihander nella prefazione del libro di Copernico scrisse che le sue verità non sono accreditate, ma puramente matematiche, per limitare l'impatto sulla chiesa. Il cosmo copernicano poneva però alcune questioni legate al perché i corpi non cadono, al perché non percepiamo il vento della terra che si sposta e al perché un sasso lasciato cadere cade ai piedi della torre se la terra ruota.

Brahe e l'osservatorio astronomico

Brahe costruì un osservatorio astronomico su un'isola danese. Il suo pensiero è detto misto perché secondo esso sole e luna girano intorno alla terra, mentre gli altri pianeti intorno al sole. Osservando i corpi, notò che le orbite dei pianeti non potevano essere circolari, ma ellittiche. Il suo pensiero diede forza a una concezione eliocentrica, ovvero col sole al centro.

Le sue leggi sono l'esemplificazione matematica dell'universo, sostiene l'eliocentrismo definendo il sole "cuore del mondo" e "signore del cielo". Viene influenzato dal neoplatonismo.

Critica al cristianesimo

Critica il cristianesimo perché i cristiani sono pigri, al contrario ammira l'antica religione egiziana che denomina "della mano", per esaltarne l'operosità, mentre quella cattolica "dell'orecchio". Critica anche il valore delle opere e arriva a definire il cattolicesimo come religione della santa asinità. Nel 1591 diviene ospite del veneziano Mocenigo ma a causa della sua convinzione che a Venezia regnasse la liberà di parola diviene motivo di imbarazzo per il signore, che lo denuncia e avvia un processo di 8 anni. Bruno rifiuta di pentirsi in punto di morte e viene arso vivo. Egli non sostenne il dualismo aristotelico materia-forma, poiché la forma fa parte della materia, e questa forma viene riconosciuta in Dio. Dio è in tutto (panteismo) e tutto è in Dio (paneteismo). Dio è un ente "super omnia", ovvero trascendente e immanente. Dio è infinito e per questo lo è anche il suo creato: esiste un'infinità di mondi.

Galileo e il cannocchiale

Galileo raggiunge le sue conclusioni astronomiche grazie al suo potenziamento del cannocchiale tramite lenti concave e convesse, e grazie ad esso abbandona il pensiero tolemaico per seguire quello copernicano.

• Nel Sidereus Nuncius descrive le sue scoperte che poi deve spiegare alla chiesa, in contrasto col pensiero copernicano.

• Nelle Lettere Copernicane dice invece che la scienza insegna com'è fatto il cielo, le sacre scritture come andarci.

Nel 1616 la chiesa condanna il copernicanesimo e richiama Galileo, che negli anni '30 affermerà di non aver ricevuto nessun richiamo per difendersi.

• Nel Saggiatore descrive il metodo scientifico basato su sensate esperienze e necessarie dimostrazioni.

• Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo è un dialogo in cui ci si prende gioco dell'aristotelismo. La chiesa condanna questo scritto e Galileo è costretto a rinnegare le sue parole. Per questo viene condannato prima al carcere, poi ai domiciliari.

• Nel dialogo sopra le 2 nuove scienze parla di matematica e fisica, e raccomanda alla figlia di pubblicarlo solo all'estero.

Per 350 anni la chiesa nascose Galileo, che viene perdonato su richiesta di Giovanni Paolo II.

Scoperte astronomiche di Galileo

Galileo pubblica le seguenti scoperte:

• La luna, come la terra, ha una superficie irregolare con montagne, crateri e anfratti.

• Il sole presenta delle macchie in corrispondenza di temperature più alte, quindi come la terra presenta fenomeni di trasformazione.

• Giove ha 4 satelliti (astri medicei), dunque come il sole è centro di moti planetari, e chissà quanti altri centri esistono. L'infinito prende un'accezione positiva.

• L'esistenza di stelle invisibili a occhio nudo: la scienza apre un significato ulteriore a quello comune, ovvero un sapere che "astrae dagli impedimenti della materia", un sapere testato in laboratorio. A volte questo sapere va contro alla scienza comune.

• Venere ha diverse fasi in cui cambia la sua posizione rispetto al sole. Collega a ciò le maree.

Lettere e divulgazione di Galileo

Sono indirizzate a padre Benedetto Castelli, al monsignor Dini e a Madama Cristina, granduchessa di Toscana. Sono scritte in volgare perché Galileo vuole divulgare il suo pensiero a un pubblico ampio. In queste sostiene che Dio abbia scritto la Bibbia e le grandi leggi della natura in due lingue diverse.

La bibbia è ispirata da Dio e trascritta dai profeti, che usano un linguaggio semplice e metafore per raggiungere anche i più ignoranti. A volte Dio è descritto come un vecchio saggio. Dunque la Bibbia ha scopo didattico, mentre le Sacre Scritture religioso, poiché insegnano come ottenere la salvezza.

Il libro della natura è scritto in forma matematica, poiché tutto è organizzato sulla base di ciò, anche le idee a cui rimanda la realtà. La matematica permette di acquisire il sapere scientifico, che spiega la struttura celeste.

Metodo scientifico di Galileo

Galileo non ha mai descritto il suo metodo, e lo conosciamo solo dalle sue scoperte. Esso parte da una critica al sapere tradizionale (il mondo di carta aristotelico, l'antropocentrismo, la distinzione tra matematica e fisica). Poi mette in atto due momenti:

• Analitico o risolutivo: bisogna scomporre un fenomeno complesso nelle sue parti semplici e riconducibili ad un'unità di misura. Bisogna considerare le caratteristiche oggettive, non qualitative.

• Compositivo o sintetico: si formulano e verificano ipotesi tramite esperimenti.

• Sensate esperienze: Il nuovo principio d'autorità è l'esperienza. Il senso più importante è la vista, ma va usata in modo mirato, non generico, e se possibile aiutata con strumenti. Sostituisce l'universo di Bruno con un universo realistico, in cui i sensi ci possono ingannare. L'uomo deve astrarre dagli impedimenti della materia, ovvero usare i sensi tenendo conto delle condizioni limitanti.

• Necessarie dimostrazioni: sviluppa delle ipotesi prevedendo come potrà comportarsi un fenomeno. Conduce questo momento con la consapevolezza di non poter farlo con certezza poiché non dispone della strumentazione adatta. Implica il principio di inerzia, per il quale un corpo rimane nel suo stato se non interviene una causa esterna che lo perturba. In questo caso ricorre a esperimenti mentali. Se invece la matematica supporta la fisica di un fenomeno, questo è certamente prevedibile. Un esempio è quello della caduta dei gravi: due corpi di peso differente cadono con la stessa velocità senza attrito dell'aria. Un altro esempio è l'esperimento del Gran Naviglio, per dimostrare la relatività del moto: dalla sottocoperta di una nave non si percepisce se si è in moto o fermi, mentre dal molo sì. Così dimostra anche la rotazione della terra. Tramite la matematica si può raggiungere un livello di conoscenza al pari di quello di Dio a livello qualitativo. Per quello quantitativo invece il sapere di Dio è molto superiore.

Dialogo sopra i due massimi sistemi

Con esso Galileo vuole convincere dell'utilità della scienza. É un dialogo socratico, perché rappresenta la ricerca, e platonico, perché ci sono 3 interlocutori. Essi sono:

• Simplicio, un commentatore di Aristotele. Per lui Galilei si ispira all'aristotelico Cesare Cremonini. É un personaggio fuori luogo, arrogante poiché parla latino, legato al passato. Questo personaggio rappresenta la chiesa, per questo Urbano VIII da amico di Galileo divenne colui che lo condannò.

Sagredo, il mediatore che rappresenta il lettore ignorante che vuole imparare. Nel corso dell'opera si avvicina alle tesi di Salviati.

• Salviati, il personaggio in cui Galileo si impersonifica. É un copernicano che confuta le tesi di Simplicio.

Il dialogo si svolge a Venezia in 4 giornate:

1. Il modo tradizionale di vedere il mondo;

2. Il moto di rotazione della terra;

3. Il moto di rivoluzione della terra;

4. La teoria delle maree.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il cambiamento di percezione della natura tra il Medioevo e il Rinascimento?
  2. Nel Medioevo la natura era considerata una "vana curiositas", mentre nel Rinascimento viene rivalutata come un organismo vivente, composto da forze che si manifestano in fenomeni non controllabili dall'uomo e con un fine preciso.

  3. Chi era Telesio e quale era il suo contributo alla filosofia della natura?
  4. Telesio, con il suo scritto "De rerum natura iuxta propria principia", ha cercato di ricercare i principi regolatori dei fenomeni naturali, sostenendo che tutti gli uomini possono conoscerli tramite un'indagine sensibile, e introducendo i concetti di caldo e freddo come principi fondamentali che agiscono sulla materia.

  5. Come ha influenzato Copernico la visione dell'universo?
  6. Copernico, con la sua teoria eliocentrica esposta in "la rivoluzione dei corpi celesti", ha rivoluzionato la visione dell'universo sostenendo che il sole è al centro dell'universo e i pianeti gli ruotano intorno, contrapponendosi al modello geocentrico aristotelico-tolemaico.

  7. Quali sono state le principali scoperte di Galileo grazie al cannocchiale?
  8. Galileo, potenziando il cannocchiale, ha scoperto la superficie irregolare della luna, le macchie solari, i quattro satelliti di Giove (astri medicei) e le fasi di Venere, contribuendo significativamente alla scienza astronomica e supportando l'eliocentrismo.

  9. In che modo Galileo ha difeso il suo sostegno al copernicanesimo di fronte alla Chiesa?
  10. Galileo, nelle sue "Lettere Copernicane", ha sostenuto che la Bibbia e le leggi della natura sono scritte in due lingue diverse da Dio, argomentando che la scienza spiega come è fatto il cielo, mentre le Sacre Scritture insegnano come raggiungere la salvezza, cercando di conciliare la sua visione scientifica con la dottrina religiosa.

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