Concetti Chiave
- Spinoza, alongside Descartes, is a central figure in rationalism and determinism, emphasizing reason and necessity in events.
- His major works include "Ethica, More Geometrico Demonstrata", which uses axioms to explore ontology and ethics, published posthumously.
- Spinoza's philosophy identifies God with nature (Deus Sive Natura), suggesting no distinction between the divine and the world.
- He critiques Cartesian dualism, advocating for a deductive approach to truth, starting from causes to understand effects.
- Spinoza's moral philosophy revolves around self-contentment and understanding through adequate knowledge, leading to happiness.
Spinoza
Spinoza insieme a Cartesio e'considerato il padre del razionalismo e del determinismo,cioe'quella corrente filosofica per cui nulla avviene a caso ma secondo ragione e necessità.Egli è cresciuto in un ambiente ebraico(conosceva i testi ebraici),ma quando scrisse un libro"trattato politico-teologico"venne espulso dal gruppo ebraico e sempre in Olanda visse quasi in completa poverta'.I suoi libri piu'importanti furono:il breve trattato sull'uomo,sulla morale e sulla felicita';il trattato sull'emendazione dell'intelletto;il trattato politico-teologico;ethica,more geometrico demonstrata(L'etica dimostrata secondo il metodo geometrico)che e'l'opera piu'importante e venne pubblicata postuma:inizia con una serie di assiomi(verità evidenti)e definizioni a partire dai quali sono dimostrati teoremi e chiarimenti e tratta di ontologia e di etica.L'etica inizia con la definizione di causa sui,una realtà la cui esistenza non dipende da nessun'altra ma sussiste in sé e per sé.Vengono inoltre introdotte le definizioni di sostanza,attributo e modo riprese dai principi di Cartesio:per sostanza intendo cio che per esistere non ha bisogno di nient'altro come l'universo,per attributo ciò che l'intelletto percepisce di una sostanza come il mare e per modo le affezioni di una sostanza,ossia ciò per mezzo del quale è concepito,come le onde.
Spinoza attribuisce alla sostanza 4 proprietà fondamentali:la sostanza è increata (non ha cause);è eterna(perché possiede la sua esistenza);è infinita(se fosse finita dipenderebbe da qualche altra cosa)ed è unica(non esistono due cose della medesima natura).Se la sostanza è infinita ed eterna in essa non c'è ne passato ne futuro ma è tutto presente;tuttavia se essa è infinita secondo Spinoza è la stessa cosa del mondo.Si parla di Panteismo ossia tutto è Dio che è un modo di essere della sostanza e non vi è differenza tra lui e il mondo;Spinoza parla di Deus Sive Natura"Dio ossia natura"dicendo appunto che sono la stessa cosa.Tuttavia se noi guardiamo dal punto di vista della natura possiamo dire che essa rientra in Dio,ma se parlassimo dal punto di vista di Dio non possiamo dire che esso rientra nella natura perchè lui è molto di più.Per spiegare questo Spinoza introduce il concetto di natura naturans e natura naturata,elaborato quando ci si chiedeva che rapporto c'era tra l'uomo e Dio;la natura naturans è Dio,ossia il creatore,mentre il mondo è il prodotto ed è natura naturata.Per Spinoza Dio non crea ma da forma a se stesso diventando natura naturata.
Egli dice che la sostanza e'sia natura naturans che natura naturata poichè determina se stessa.Dio è causa sui,e'sostanza senza la quale nulla può esistere o essere concepito;anche la sostanza è causa sui ed è tutto,poichè niente può esistere che sia fuori dalla sostanza;Spinoza dice Dio essendo tutto non può avere sembianze umane e non può fare miracoli perchè sarebbe un Dio che cambia ciò che ha creato e non è libero perchè coincidendo con la natura non può uscire dalla sua essenza.Se il mondo è sferico Dio non era libero di creare un mondo triangolare perchè il mondo è sferico;questo Dio è completamente diverso da quello ebraico-cristiano e non può avere un popolo eletto.La sostanza è infinita e non ha valore perchè non può escludere niente,essendo infinita non possiamo conoscerla,non possiamo mostrarla e ne lei può mostrarsi al di fuori di se stessa;tuttavia si mostra attraverso i suoi attributi che sono infiniti.Per Spinoza esistono due essenziali attributi della sostanza,quindi la conosciamo in modo limitato anche se essi sono infiniti e sono:estensione e pensiero.L'attributo estensione è la possibilità di avere figure geometriche che possono essere piane o solide.Gli attributi si esprimono attraverso i modi;per Spinoza anche il singolo ragionamento è un modo dell'attributo quindi un approfondimento della sostanza;i modi sono tre:modo immediato infinito,modo mediato infinito e modo finito.I modi immediati infiniti dipendono dalla sostanza e sono infiniti perchè le leggi di natura valgono sempre e ovunque e sono per esempio le leggi del movimento.I modi mediati infiniti sono qualunque cosa segue da un certo attributo di Dio,l'universo nel suo complesso è un esempio di modo mediato infinito;i modi mediati finiti sono invece per esempio i singoli corpi in quanto modificazioni dell'attributo dell'estensione e in questi modi si riflette ciò che succede nella sostanza.
Tra i modi non vi è alcun legame.Nel mondo non c'è libertà,la sostanza non è libera ma è necessitata perchè è eterna,quindi l'uomo che è effetto finale della sostanza non è libero poichè il futuro è gia tutto determinato.Se per esempio noi giochiamo a calcio non sappiamo tante cose come la velocità del vento,la forza del tiro o da che parte si butterà il portiere;se sapessimo con certezza queste cose riusciremmo a segnare:la nostra libertà dipende dal non sapere come andranno le cose.Spinoza introduce due ordini:Ordo Rerum ossia un ordine che deriva dall'attributo estensione e Ordo Idearum che deriva dal pensiero.Esistono però infiniti ordini che non conosciamo perchè la sostanza è infinita;tra questi non c'è corrispondenza,per esempio un tavolo esiste sia come Ordo Rerum,ossia nello spazio,sia come Ordo Idearum,immagine che abbiamo nella nostra mente.Queste Spinoza non le chiama res poichè ritiene che res è la sostanza che è solo una.Tutto cio'che e'nel mondo avviene nell'ordo rerum:tutto cio'che immaginiamo avviene nell'ordo idearum;entrambi sono due attributi di un'unica sostanza.Spinoza fece diverse critiche a Cartesio:nella prima dice che ha sbagliato a definire res la cosa estesa,poichè secondo lui il termine res deve essere utilizzato come causa sui:res cogitans e res extensa non sono sostanze;inoltre poiche'la sostanza e'causa sui,deve essere solo una;se ammettiamo piu'sostanze si cade in contraddizione.La seconda critica è sul concetto di verita':per Cartesio e'vero cio'che io concepisco in modo chiaro ed evidente,cioe'e'un elemento psicologico;per Spinoza invece la verita'deve brillare di luce propria ed essere in se evidente:essa e'un elemento ontologico non psicologico,anche l'errore e'in se evidente.La terza critica è sul metodo:per Cartesio per ricostruire la verità si deve partire dalla percezione di qualcosa di particolare,per Spinoza la verita'deve essere deduttiva cioe'devo partire dalla causa per arrivare all'effetto e non il contrario come faceva Cartesio.Cartesio per esempio parte dall'idea di registro e costruisce l'idea di scuola;Spinoza invece parte dall'idea di scuola e arriva al registro;quindi l'effetto è contenuto nella causa.Queste critiche vengono attenuate da un'idea che Spinoza condivide con Cartesio:la filosofia serve per far si che l'uomo raggiunga la felicita',quindi il fine della filosofia e'quello morale.Per Spinoza la felicita'consiste nell'accontentarsi di cio'che si ha e cio'di cui si puo'disporre autonomamente.Nel trattato dice:Io non posso essere felice finche'non smetto di ricercare degli elementi esterni alla mia ragione perche'mi riterro'sempre insufficiente.Allo stesso modo avere gloria e successo significa adeguarsi al volere degli altri e non esprimere la propria opinione.Per raggiungere la conoscenza del vero bene Spinoza la divide in 4 livelli:il livello piu'basso e'la conoscenza per sentito dire,il secondo livello è la conoscenza vaga,queste due compongono la conoscenza sensibile che è inadeguata e non mi da certezza ma si basa sull'errore;il terzo livello e'la conoscenza deduttiva e il quarto quella intuitiva,queste sono invece adeguate e conosciamo risalendo dall'effetto alla causa e viceversa;a questa ci arriviamo tramite la conoscenza inadeguata:per esempio un ceco non riuscirà mai a dedurre colori dall'ordo idearum perché non gli ha mai visti.La conoscenza per sentito dire sono cose che non abbiamo mai visto ma che sappiamo perche'ce lo ha detto qualcuno e ci porta a seguire le opinioni altrui,questa non e'conoscenza vera e propria ma sono nozioni.Nella conoscenza vaga ho qualcosa in piu'della prima,l'abbiamo provata e sperimentata ma non sappiamo il perche':Spinoza per esempio leggeva i libri dei marinai e sapeva che facevano bene le proporzioni pero'non sapevano perche'si faceva cosi';questa,visto che e'vaga può portare all'errore.La conoscenza deduttiva è la conoscenza vera e propria che consiste nel risalire dall'effetto alla causa;per esempio partendo dall'analisi che i corpi cadono risalgo alla legge;questo non e'il massimo livello perche'dobbiamo risalire alla verita'e quindi possiamo commettere degli errori.La Conoscenza intuitiva(intuitiva significa andare dentro alle cose)è la conoscenza che mi permette di partire dalla causa e determinare tutte le verita'e anche di conoscere Dio che è la causa prima;per esempio se questa e'una scuola deduciamo che tutti gli oggetti sono scolastici,oppure osservando un triangolo determino tutte le regole e i suoi teoremi.La conoscenza permette a Spinoza di rivedere la morale e stende delle regole di una morale provvisoria:la prima impone di parlare in modo da farsi comprendere da tutti e di non esporre le proprie opinioni in modo da urtare la suscettibilità altrui;la seconda prescrive di fare uso di ciò che da piacere;la terza infine dice che si deve fare buon uso delle ricchezze senza divenirne schiavi.Vuole superare il dualismo cartesiano con il concetto di soggetto e agente.Visto che tutto deriva dalla sostanza anche il soggetto rispetto alle passioni e all'azione e'una sostanza;chiamiamo passioni tutto cio'che non riusciamo a controllare e azioni ciò che invece possiamo controllare.Noi siamo spinti dalla forza di conservazione(conatus).Tutto cio'che modifica le cose la consideriamo negativa;tutto cio'che tende a mantenere la situazione cosi'com'e la consideriamo positiva.Da questa attribuzione verso gli altri si generano l'amore che e'il sentimento che proviamo nei confronti di tutto cio'che tende a mantenere la situazione cosi'com'e ed e'positivo;e l'odio che e'tutto cio'che invece tende a modificare ed e'quindi negativo.Dallo stesso conatus se lo attribuiamo agli altri si generano due sentimenti:tristitia e letitia.La letitia e'la gioia che tende a mantenere la situazione com'e mentre la tristitia tende a modificarla.Lo stato d'animo deriva dalla conoscenza inadeguata che genera l'infelicita';la conoscenza adeguata mi da la felicita'e corrisponde alla conoscenza intellettuale.
Domande da interrogazione
- Chi è considerato Spinoza nel contesto del razionalismo e del determinismo?
- Qual è l'opera più importante di Spinoza e quale metodo utilizza?
- Come Spinoza definisce la sostanza e quali sono le sue proprietà fondamentali?
- Qual è la differenza tra natura naturans e natura naturata secondo Spinoza?
- Come Spinoza critica Cartesio riguardo alla verità e al metodo?
Spinoza, insieme a Cartesio, è considerato uno dei padri del razionalismo e del determinismo, correnti filosofiche che sostengono che nulla avviene per caso ma secondo ragione e necessità.
L'opera più importante di Spinoza è "Ethica, more geometrico demonstrata", che utilizza il metodo geometrico, iniziando con assiomi e definizioni per dimostrare teoremi e chiarimenti.
Spinoza definisce la sostanza come ciò che esiste in sé e per sé, attribuendole quattro proprietà fondamentali: è increata, eterna, infinita e unica.
Per Spinoza, la natura naturans è Dio, il creatore, mentre la natura naturata è il mondo, il prodotto della creazione.
Spinoza critica Cartesio affermando che la verità deve essere evidente in sé e non psicologica, e che il metodo deve essere deduttivo, partendo dalla causa per arrivare all'effetto, contrariamente al metodo di Cartesio.