virgi994
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Concetti Chiave

  • Spinoza concepisce Dio come una sostanza infinita con infiniti attributi, ma l'uomo può percepirne solo due: pensiero e materia.
  • Il mondo di Spinoza è deterministico, con ogni evento predeterminato, eliminando la contingenza e la libertà di scelta.
  • Esiste un impulso fondamentale di conservazione, il conatus essendi, che guida l'essere verso l'auto-conservazione e l'auto-potenziamento.
  • Spinoza propone tre livelli di conoscenza: immaginazione, conoscenza razionale e intuizione intellettiva, quest'ultima collegata alla libertà.
  • La libertà umana risiede nella comprensione e nell'uso delle leggi dell'universo a proprio vantaggio, seguendo un percorso di conoscenza e amore per il prossimo.

Indice

  1. Gli attributi di Dio secondo Spinoza
  2. Determinismo e libertà in Spinoza
  3. La mente e il corpo: parallelismo
  4. Conoscenza e libertà secondo Spinoza
  5. Origine e natura degli affetti
  6. Schiavitù e libertà umana
  7. Virtù e affetti dannosi

Gli attributi di Dio secondo Spinoza

Spinoza descrive degli attributi e modi. Dal momento che Dio è ogni cosa, Dio possiede infiniti attributi perché la sua sostanza è una circonferenza infinita che comprende tutto. L’uomo per sua natura, per esperienza, sa di saper cogliere solo due attributi, pensiero e materia (quelli di Cartesio). È come se noi possedessimo solo due sensi anziché cinque. È un unico prisma di cui noi vediamo solo due facce. Ciascun attributo si esplica in vari modi, dando origine ai ‘modi’, prima infiniti e poi finiti. Questi modi non hanno sostanzialità, hanno bisogno di Dio per esistere.

Determinismo e libertà in Spinoza

Nel mondo noi vediamo attraverso i due attributi i diversi modi finiti.

I modi non sono ‘accidenti’ di Dio, perché gli accidenti sono ciò che può essere, ma anche non essere. Questa contingenza non esiste, perché il mondo di Spinoza è tutto necessario, cioè geometricamente predeterminato/predeterminabile.

Siamo in un rigido sistema deterministico: sembra cassata ogni forma di libertà, anche per Dio.

Dio ovvero la natura, ordine geometrico, rappresenta sia la natura naturans, ovvero il principio, ma anche la natura naturata, ossia la realtà prodotta come molteplice modo attraverso la quale la sostanza si manifesta. Dio è codice genetico, interno, immanente, necessitante. Dio sia l’oceano (sostanza unica), gli attributi sono le infinite caratteristiche della sua estensione, ma noi riusciamo a captarne solo due. La sua spazialità(attributo) è un modo infinito del movimento incessante e ha come modo finito le singole onde.

Il primo capitolo dell’Etica si conclude con il perché della libertà di Dio e dell’uomo, tipico della religione ebraico-cristiana: riprende Lucrezio. Da dove nascono queste religioni? Dice che l’uomo spesso è mosso da desideri di cui è consapevole, ma ignora le cause. Segue che oltre ad ignorare ciò l’uomo tende a vedere sempre il mondo finalisticamente orientato verso di lui. Gli esseri umani sono infantili perché non fanno mai i conti con gli svantaggi: tempeste, terremoti epidemie e scorpioni. Dicono che sono gli strumenti con i quali Dio si arrabbia.

Spinoza è ebreo ed il popolo ebraico ne ha viste tante prima di essere salvato da Dio. Tutto ciò che può fare è pregare-condannare, invocando la Matematica, la conoscenza vera.

Se questo Dio è teorema necessario, creatore e creatura insieme, perché si finitizza? Perché i modi finiti della sostanza? Deve essere ricondotta sia la dottrina sia la dottrina stoica sia quella di Plotino.

Esiste un COonatus Essendi, sostenuto da un ‘hormè’, spinta-energia motivazionale di conservazione e perpetuazione dell’essere. L’essenza di ogni cosa, Dio, al proprio interno ha la motivazione; tendenza ad appropriarsi dell’essere e conservarlo. Già gli stoici dicevano che se conosci il mondo fisico hai su che basarti per capire l’etica. Il Bene sarà la conservazione, il potenziamento del nostro essere. Il Male sarà ciò che avvizzisce l’essere. (nulla a che vedere con la morale precedente a Spinoza).

La mente e il corpo: parallelismo

Il secondo capitolo dell’Etica, ‘Della natura e dell’origine della mente umana’.

1. Rapporto mente – corpo con una soluzione: parallelismo.

2. Gnoseologia: teoria della conoscenza.

Per Spinoza mente e corpo non sono due sostanze, perché non stanno in piedi da sole, ma hanno bisogno di Dio; sono due espressioni.

Tutti gli attributi procedono parallelamente e contemporaneamente, ma noi possiamo ‘vederne’ solo due: parallelismo psico-fisico: sono le due facce di una medaglia che in realtà ne ha infinite. C’è ordine e connessione nel manifestarsi dei vari attributi.

Ad ogni evento nel mondo fisico ne corrisponde uno in quello psichico e viceversa.[se ben conosci con la ragione, ben agisci. (Socrate)]

Conoscenza e libertà secondo Spinoza

‘Se ben conosci il tuo intelletto sarà emendato e la tua condotta sarà portata verso il bene’.

All’interno del determinismo non c’è situazione accidentale, tutto è necessario. Se conosciamo l’ordine geometrico, ci liberiamo degli ‘idola’. [se conosci l’evento che ti ha cambiato, puoi liberarti dal dolore → Freud] la conoscenza libera.

Recuperando il mito della caverna di Platone, si individuano 3 generi di conoscenza:

• Immaginazione, percezione sensibile → modo infinito del pensiero; però deve esserci un parallelismo con il corpo → schiavitù e dipendenza dalle passioni.

• Conoscenza razionale che ha nel conoscere matematicamente il corrispettivo agire con ragione e virtù.

• Noesis – intuizione intellettiva ma immediata (fuori tempo e spazio): amor dei intellectualis che corrisponde a libertà e beatitudine. Colpo d’occhio intellettuale.

Origine e natura degli affetti

Terzo capitolo, ‘Origine e natura degli affetti’: manifestazioni del conatus essendi. Sforzo di autoconservazione, autoappropriazione di se e autopotenziamento.

Geometria delle passioni: cerca di ricostruire la piramide. Il presupposto è che l’uomo è assolutamente un modo finito, tanto quanto gli altri, non ha un posto particolare, non è fuori dall’ordine. L’unica sostanza è presentata dal conatus-cupiditas-hormè e lo pone all’apice del ragionamento. In modo deduttivo fa discendere letizia (conatus assecondato) e tristezza (cupiditas non assecondata). Geometricamente aggiunge la causa e la unisce alla letizia ottiene l’amore; dall’altra parte ottiene l’odio. Da ciò derivano deduttivamente tutte le passioni.

Schiavitù e libertà umana

Capitolo quarto, ‘schiavitù umana, ovvero la forza degli affetti’.

Capitolo quinto, ‘potenza dell’intelletto, ossia la libertà umana’.

Solo la matematica ci salverà da superstizione e dolore. Per Spinoza bene e male sono coerenti all’assecondare il conatus. La libertà consiste nel comprendere che tutto è Dio, avvicinandosi all’amor dei intellectualis muoversi di conseguenza. Nuovo stile di vita → conoscenza e amore per il prossimo. Consapevolezza e grande lavoro sul proprio modo di essere al fine di potenziare ed assecondare il conatus, sempre nel rispetto degli altri.

All’interno di un mondo che è Dio, l’unica libertà che l’uomo possiede è la capacità di conoscerle e sfruttandole a proprio favore (le leggi), utilizzarle secondo il suo utile, agendo l’ordine geometrico e non subendolo.

Virtù e affetti dannosi

La sua dottrina è stata definita un vangelo umano. Tra le virtù che Spinoza legge come affetti dannosi per l’uomo ci sono:

• Compassione: prendere su di sé le sofferenze di un altro → non solo subire l’ordine geometrico, ma anche patire con un altro.

• Pentimento: mortificare il proprio stato, depotenziare l’essere, appesantire le conseguenze di una scelta sbagliata.

• Paura della morte: del giudizio di Dio, che non può giudicarci perché non è separato dalla natura di cui noi siamo modo finito.

• Superbia: indebita considerazione delle nostre possibilità.

Spinoza afferma ‘Perdonate', ma non nel senso cristiano del porgere l’altra guancia, non dobbiamo depotenziare il nostro essere, ma reagire cercando una via alternativa. [esempio – chi amiamo non ci corrisponde più. Si deve tentare di lottare perché l’amore ci dà gioia, ma se con l’intelletto capiamo che non ce n’è più, se ci mortifichiamo non facciamo altro che depotenziarci → inutile scaricare la propria forza in quella direzione.]

Domande da interrogazione

  1. Come descrive Spinoza la molteplicità del mondo?
  2. Spinoza spiega la molteplicità del mondo attraverso gli attributi e i modi di Dio. Dio possiede infiniti attributi, ma l'uomo ne percepisce solo due: pensiero e materia. I modi sono manifestazioni finite di questi attributi, necessitano di Dio per esistere e non sono accidenti, poiché tutto è necessario e predeterminato.

  3. Qual è il rapporto tra mente e corpo secondo Spinoza?
  4. Spinoza propone un parallelismo tra mente e corpo, affermando che non sono due sostanze indipendenti ma espressioni di Dio. Gli attributi procedono parallelamente e contemporaneamente, e ogni evento fisico ha un corrispondente psichico.

  5. Quali sono i tre generi di conoscenza individuati da Spinoza?
  6. Spinoza distingue tre generi di conoscenza: immaginazione e percezione sensibile, conoscenza razionale e noesis (intuizione intellettiva). La conoscenza razionale è legata all'agire con ragione e virtù, mentre la noesis rappresenta la libertà e beatitudine intellettuale.

  7. Come Spinoza definisce la libertà umana?
  8. La libertà umana, per Spinoza, consiste nella comprensione che tutto è Dio e nell'agire secondo l'ordine geometrico. La libertà si raggiunge attraverso la conoscenza e l'amor dei intellectualis, che portano a un nuovo stile di vita basato sulla consapevolezza e il rispetto degli altri.

  9. Quali affetti considera dannosi Spinoza e perché?
  10. Spinoza considera dannosi affetti come la compassione, il pentimento, la paura della morte e la superbia. Questi affetti depotenziano l'essere e ci fanno subire l'ordine geometrico, anziché agire in modo consapevole e potenziante.

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