Concetti Chiave
- Schopenhauer builds on Kant's concept of noumenon and phenomenon but believes humans can grasp the essence of reality.
- The "Veil of Maya" is a metaphor for the illusion of reality; humans can transcend it to understand the irrational nature of existence.
- The human body is seen as a gateway to understanding the "thing-in-itself," connecting with the will through self-awareness.
- Will is a universal, irrational, and blind force, manifesting in various forms and driving the essence of life and existence.
- Schopenhauer's philosophy integrates Platonic ideas as manifestations of the will, showing diverse ways the will can express itself.
Indice
La bipartizione del mondo
Schopenhauer eredita da Kant la bipartizione del mondo in cosa in sé (noumeno) e rappresentazione (in tedesco Vorstellung, fenomeno). C’è una differenza sostanziale però tra i due filosofi: mentre secondo Kant, essendo le nostre facoltà mentali limitate da delle forme pure a priori, l’uomo non potrà mai conoscere la realtà in quanto essa è, nella sua verità, secondo Schopenhauer è possibile cogliere la realtà nella propria essenza, comprenderla profondamente.
Il velo di Maya e l'uomo
Il velo di Maya è una coltre che ci restituisce la realtà come rappresentazione, sta all’uomo squarciarla e andare oltre l’apparenza delle cose.
L’uomo è fortunato sotto questo punto di vista perchè, essendo l’animale più metafisico per eccellenza, ha le capacità per conoscere la realtà in quanto irrazionale e per abbandonare l’erroneo approccio alla realtà secondo cui tutto ha un senso e tutto è ordinato.Il corpo e la volontà
L’uomo è l’animale metafisico per eccellenza in quanto dispone dello strumento fondamentale per conoscere la cosa in sé ovvero il corpo. Il corpo è la porta di accesso alla verità. L’uomo percepisce il corpo come un fenomeno, una rappresentazione, quindi non in modo distinto da altri oggetti. L’autocoscienza però permette di entrare in relazione con il corpo in un modo diverso. Il corpo, percepito dalla autocoscienza, appare come un turbine incessante e senza fine di desideri, passioni, ambizioni, bisogni ed esigenze. L’uomo percepisce il bisogno quando è in mancanza di qualcosa. Se vi è privazione vi è desiderio. La mancanza di qualcosa genera il desiderio automatico di questa, che si traduce nell’”io voglio” ovvero la volontà. Noi non siamo altro che la volontà. Ci protendiamo continuamente verso qualcosa che ci manca, è un desiderio vitale. La volontà è una forza posta all’origine della vita. La volontà anima tutto ciò che esiste costituendo dunque l’essenza della stessa realtà.
La volontà nel mondo
La volontà si estrinseca nel reale nella forma del corpo. Il corpo è dunque lo specchio visibile di una forza invisibile che è la volontà. Ogni corpo è accomunato dalla presenza della volontà, non si dà corpo senza volontà in quanto essa è il sostrato di ogni cosa. La volontà deve essere intesa nel senso più grande di “volontà di vivere” che anima tutte le cose.
Essa si traduce nel mondo degli enti viventi come desiderio di autoconservarsi, di perdurare nel tempo. Nel mondo animale la volontà è percepita come desiderio di sopravvivere e garantire la conservazione della specie, nel mondo vegetale come volontà di conservazione. Schopenhauer riconduce alla volontà anche altre forze naturali oltre a quelle già identificate come il magnetismo e l’attrazione gravitazionale.
Caratteristiche della volontà
La volontà si sottrae al fenomeno, costituisce la cosa in sé e dunque non è sottoposta alla filtrazione di spazio e di tempo e del principio di ragione. Questo concetto è fondamentale per comprenderne le caratteristiche.
- Anzitutto la volontà è unica e universale perché si sottrae al principio di ragion sufficiente che ci porta a calare ogni cosa in uno spazio e in un tempo.
Qui però sorge una problematica: come si può conciliare la molteplicità delle manifestazioni fenomeniche con l’unità della volontà?
La volontà si esprime o si manifesta in modi differenti nei diversi enti. Ogni ente interiorizza la volontà a modo proprio. Essa può assumere diverse forme, ma quali?
È qui che troviamo l’influenza platonica nel pensiero di Schopenhauer. Platone aveva collocato le idee nell’iperuranio. Le idee però per Schopenhauer sono altro: sono le diverse oggettivazioni della volontà. Tutti i modi in cui la volontà può esprimersi. La volontà è una ma viene declinata in modo diverso a seconda dei casi. Le idee inoltre sono disposte in una gerarchia che si riflette anche nella realtà: 1 il mondo umano
- La volontà è una forza irrazionale. Se essa infatti non viene filtrata da spazio tempo e causalità conseguentemente essa è anche irrazionale. Di fatto essendo la realtà profondamente irrazionale e essendo la volontà il sostrato della realtà essa deve essere necessariamente irrazionale.
- La volontà è una forza cieca. Essa non è teleologicamente indirizzata ad un fine. Non vi è scopo nella volontà, tranne quello di mantenersi in vita. Infatti l’abbiamo chiamata “volontà di vivere”. L’unico interesse della volontà è se stessa.
Ogni fenomeno lotta per se stesso, essendo animato dalla volontà ed è questa l’origine della violenza e della discordia nel mondo.
Domande da interrogazione
- Qual è la principale differenza tra il pensiero di Schopenhauer e quello di Kant riguardo la conoscenza della realtà?
- Cosa rappresenta il velo di Maya secondo Schopenhauer e quale ruolo ha l'uomo rispetto ad esso?
- In che modo il corpo umano è considerato da Schopenhauer come strumento per conoscere la cosa in sé?
- Come si manifesta la volontà nel mondo secondo Schopenhauer e quali sono le sue caratteristiche principali?
- Qual è il ruolo delle idee nella filosofia di Schopenhauer e come si collegano alla volontà?
La principale differenza risiede nel fatto che, secondo Kant, l'uomo non può conoscere la realtà nella sua essenza a causa delle limitazioni delle facoltà mentali, mentre Schopenhauer sostiene che è possibile comprendere profondamente la realtà nella propria essenza.
Il velo di Maya, per Schopenhauer, è ciò che ci restituisce la realtà come mera rappresentazione. L'uomo ha il compito di squarciare questo velo per andare oltre l'apparenza delle cose, avendo la capacità unica di conoscere la realtà nella sua irrazionalità.
Schopenhauer considera il corpo umano come la porta di accesso alla verità, in quanto, attraverso l'autocoscienza, permette di entrare in relazione con la volontà, che è l'essenza della realtà e motore di desideri, passioni e bisogni.
La volontà si manifesta in modi differenti nei diversi enti, essendo unica e universale ma declinata diversamente a seconda dei casi. È una forza irrazionale e cieca, non soggetta a spazio, tempo e causalità, e il suo unico scopo è la volontà di vivere, che anima tutte le cose.
Nella filosofia di Schopenhauer, le idee sono le diverse oggettivazioni della volontà, influenzate dal pensiero platonico. Esse rappresentano tutti i modi in cui la volontà può esprimersi e sono disposte in una gerarchia che riflette la realtà, interpretando l'unica volontà di vivere in modi diversi.