Concetti Chiave
- Il mondo è visto come rappresentazione e volontà, dove la realtà è svelata e conoscibile solo come noumeno.
- Schopenhauer sottolinea l'importanza di sradicare il velo di Maya per comprendere la vera natura delle cose.
- La volontà è la radice noumenica dell'uomo, descritta come irrazionale e cieca, e si manifesta nel corpo.
- La vita è paragonata a un pendolo tra noia e dolore, ciclicamente alimentato dal desiderio insoddisfatto.
- Pessimismo, amore e dolore sono centrali: l'amore è visto negativamente, il dolore è inevitabile e il suicidio è rifiutato.
Indice
Il mondo come rappresentazione
"Il mondo come rappresentazione e volontà" è uno dei tanti libri di Schopenhauer. Secondo il filosofo il mondo è rappresentazione, ovvero realtà costantemente svelata. L'unica realtà conoscibile è quella noumenica, ovvero la cosa in sè. Per Schopenhauer è fondamentale arrivare alla cosa in sè sradicando il velo di Maya.
Il velo di Maya ci fa apparire la realtà in un modo quando in realtà non è così.
Inoltre il filosofo parla anche della relazione intrinseca che esiste tra soggetto e oggetto, legati attraverso il principio di causalità. Essi sono mossi dalla "ragion sufficiente" che è caratterizzata dal divenire, dall'essere, dall'agire e dal conoscere.
La volontà di vivere
L'altra visione del filosofo è il mondo come volontà. Per Schopenhauer la volontà costituisce l'uomo. La radice noumenica dell'uomo è la volontà di vivere, oggettivata nel corpo. La volontà di vivere è unica, anonima, irrazionale e cieca.
Il pendolo della vita
Il filosofo associa la vita ad un pendolo che oscilla tra la noia e il dolore, i due punti estremi. Il dolore è provocato dal desiderio non appagato ma quando però questo desiderio trova il suo appagamento, subentra la noia. Di conseguenza questa situazione si ripeterà all'infinito.
Pessimismo in Schopenhauer
Fondamentale è anche il pessimismo in Schopenhauer. Egli lo estende a tutte le società lo tripartisce:
1) pessimismo storico
2) pessimismo sociale
3) pessimismo cosmico
Amore e dolore
Infine anche i concetti di amore e dolore sono essenziali. Per quanto riguarda l'amore, egli dà una valutazione negativa. Esso ha come unico scopo la procreazione, il continuare l propria razza. Dopo il momentaneo godimento successivo all'atto sessuale, l'uomo non prova appagamento perchè non ha fatto nulla per se stesso ma ha solo obbedito alla natura. Quindi l'amore è legato al venire alla luce, una luce che presto si offusca perchè c'è dolore. Il dolore è un altro concetto ricorrente nella filosofia di Schopenhauer. Tutto soffre, non c'è nessuna via d'uscita se non la morte. Il filosofo rifiuta il suicidio e quindi la ricerca della morte in quanto se la volontà dell'uomo è quella di vivere non deve cercarla. Con il suicidio si nega la vita. Esso non elimina il dolore ma la fisicità e l'individualità del singolo. Elimina cioè il fenomeno, non il noumeno.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Schopenhauer riguardo al mondo come rappresentazione?
- Come descrive Schopenhauer la volontà di vivere?
- Qual è il ruolo del pessimismo nella filosofia di Schopenhauer?
Schopenhauer vede il mondo come rappresentazione, una realtà costantemente svelata, dove l'unica realtà conoscibile è quella noumenica, la cosa in sé, che si raggiunge sradicando il velo di Maya.
La volontà di vivere, secondo Schopenhauer, è la radice noumenica dell'uomo, oggettivata nel corpo, ed è unica, anonima, irrazionale e cieca, oscillando tra noia e dolore.
Il pessimismo è fondamentale nella filosofia di Schopenhauer, esteso a tutte le società e tripartito in pessimismo storico, sociale e cosmico, influenzando la sua visione dell'amore e del dolore.