Concetti Chiave
- Schopenhauer sostiene che la volontà umana è un desiderio incessante di possedere ciò che manca, conducendo a una vita di dolore.
- L'insoddisfazione nasce dal continuo movimento tra desiderio, piacere momentaneo e noia, senza possibilità di felicità duratura.
- La vita è vista come un pendolo tra dolore, piacere e noia, con la felicità considerata un'illusione temporanea.
- Schopenhauer critica religione, politica e scienza per l'illusione di una felicità possibile, aggravando il dolore umano.
- La soluzione proposta è smettere di volere, raggiungibile attraverso l'arte, la pietà e l'ascesi, non tramite il suicidio.
Indice
La volontà e il desiderio umano
Schopenhauer introduce una questione molto importante. La volontà si identifica nell’uomo nel desiderio di possedere qualcosa che non ha. Egli non ha detto che a questa domanda c’è una risposta. Il senso della vita quindi non c’è. Le bestie soffrono perché la vita è dolore ma l’uomo si pone le domande sulla vita e soffre ancora di più, in quanto non può trovare la risposta.
L’uomo è caratterizzato da un desiderio infinito, radice di tutti i desideri. L’uomo è quindi tensione continua alla ricerca di qualcosa che manca. Il desiderio del senso della vita si concretizza in desideri più piccoli e immediati. Ognuno di questi desideri ha come radice la volontà.Il ciclo del dolore e piacere
L’uomo passa tutta la vita a cercare di colmare questi desideri e il fatto che essi non siano colmati significa che l’esistenza dell’uomo è dolore. La nostra vita è un movimento continuo da un desiderio all’altro, perché niente mi soddisfa. Questa situazione di insoddisfazione provoca dolore. La coordinata della nostra vita è quindi il dolore. Quando un desiderio viene soddisfatto ci provoca piacere, che è un’illusione della felicità in quanto momentaneo. Il problema è che dopo aver ottenuto quello che volevamo, subentra uno stato di noia, perché non so più cosa fare, perdo quella volontà di vivere. Alla noia subentra un altro desiderio e si ritorna al dolore. La vita è quindi un pendolo continuo tra dolore piacere noia.
L'illusione della felicità
Non ci può essere una felicità duratura e Schopenhauer è molto duro verso le tendenze religiose, politiche e scientifiche che hanno parlato dell’esistenza della possibilità di essere felici. Chi mi illude rende ancora più cocente il mio dolore. Chi ha detto che la scienza sarà la soluzione a tutti i nostri problemi, è un bugiardo.
La soluzione alla sofferenza
La soluzione alla sofferenza è lo smettere di volere. Il suicidio è sbagliato perché è la massima espressione della volontà e sopprime una forma della concretizzazione della volontà, senza però eliminarla. Questo smettere di volere si ha con: l’arte, la pietà e l’ascesi.
Domande da interrogazione
- Qual è la radice di tutti i desideri secondo Schopenhauer?
- Come descrive Schopenhauer il ciclo della vita umana?
- Qual è la soluzione proposta da Schopenhauer per alleviare la sofferenza?
La radice di tutti i desideri è la volontà, che si manifesta nel desiderio infinito dell'uomo di possedere ciò che non ha.
Schopenhauer descrive la vita come un pendolo continuo tra dolore, piacere e noia, dove il piacere è solo un'illusione momentanea di felicità.
La soluzione alla sofferenza è smettere di volere, che si può ottenere attraverso l'arte, la pietà e l'ascesi.