Concetti Chiave
- Schopenhauer descrive l'uomo come un animale metafisico, che cerca spiegazioni al dolore del mondo attraverso il pensiero e l'esperienza.
- La volontà è vista come una forza cieca e irrazionale che si manifesta nel corpo umano, spingendo verso la perpetuazione e l'innamoramento.
- Secondo Schopenhauer, la volontà è l'essenza noumenica unica e irriducibile che caratterizza ogni cosa, apparsa molteplice solo attraverso la rappresentazione fenomenica.
- La volontà si oggettivizza prima nelle Idee platoniche, forme atemporali e aspaziali, e poi attraverso una gerarchia di esseri nel mondo spazio-temporale.
- Il concetto del velo di Maya illustra come la realtà fenomenica nasconda il noumeno, impedendo di cogliere la vera essenza delle cose.
Schopenhauer
Indice
La volontà di vivere
Attraverso il suo corpo che vuole, l’uomo prova la volontà di vivere.
L'uomo come animale metafisico
Solo l’uomo è un animale metafisico, perché si interroga sull’origine e sul senso della realtà, ciò che sta oltre la fisica: tale stimolo proviene dal dolore, per cercare di trovare spiegazione al dolore del mondo (per esorcizzare dolore), animale metafisico perché necessita spiegazioni, ma ciascuno in base al suo livello. [il noumeno può essere colto solo squarciando il velo di Maya].
Schopenhauer e Spinoza
• Schopenhauer recupera Spinoza con l'espressione "Deus sive natura"(due conati(attributi): pensiero ed esperienza).
La volontà e l'amore
Per Schopenhauer sono due manifestazioni della volontà: aspetto mentale e visibile. Il corpo è espressione della volontà di vivere, che è forza cieca ed irrazionale. L’uomo rappresenta la forma in cui la volontà di vivere si manifesta più raffinata. L’astuta ragione (volontà) ha un unico desiderio: la perpetuazione attraverso ciò che è più piacevole per l’uomo, ma pur sempre un inganno, l’innamoramento. La chiave dell’amore rimanda alla volontà, che è più forte di qualsiasi cosa.(Opera: ‘Metafisica dell’amore sessuale’)
L'essenza noumenica della volontà
•La volontà è l’essenza noumenica che caratterizza ogni cosa (substantia), è unica (ma attraverso rappresentazione fenomenica illusoriamente apparirà come molteplice), eterna, al di là di una individuazione spazio-temporale, cieca, irrazionale, senza scopo né fondamenta. Ogni essere è espressione di volontà, sorgente di tutto l’universo.
Oggettivizzazione della volontà
Si manifesta in diversi gradi e pluralità di realtà:
• Prima oggettivizzazione: realizza nelle Idee(Platone), forme atemporali, aspaziali, ma già molteplici.
• Seconda oggettivizzazione: le Idee si moltiplicano in gerarchia di esseri, andando a realizzare realtà calate in spazio e tempo (principio di causalità, fa apparire sensate tutte le realtà).
Il velo di Maya è così tessuto e il noumeno non si vede più.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della volontà di vivere secondo Schopenhauer?
- Come Schopenhauer descrive l'uomo come animale metafisico?
- In che modo la volontà si oggettivizza secondo Schopenhauer?
La volontà di vivere è una forza cieca e irrazionale che si manifesta attraverso il corpo umano, rappresentando il desiderio di perpetuazione e l'essenza della vita.
L'uomo è un animale metafisico perché si interroga sull'origine e sul senso della realtà, cercando spiegazioni al dolore del mondo, un bisogno che deriva dal dolore stesso.
La volontà si oggettivizza in diversi gradi, inizialmente nelle Idee atemporali e aspaziali, e successivamente in una gerarchia di esseri che realizzano realtà spaziali e temporali, tessendo il velo di Maya.