Concetti Chiave
- La realtà è percepita come una rappresentazione, unendo spazio, tempo e causalità secondo Schopenhauer.
- Esiste una sola categoria fondamentale, la causalità, che definisce ogni relazione di causa-effetto.
- Le idee sono universali, eterne e immutabili, e non soggette a spazio, tempo o causalità.
- La contemplazione estetica permette di trascendere l'individualità e le forme a priori della rappresentazione.
- L'uomo è rappresentazione e volontà, con il corpo che riflette istinti e desideri originari, oltre la semplice rappresentazione.
Indice
La causalità secondo Schopenhauer
La realtà, ovvero il mondo come rappresentazione, nasce nel momento in cui la mente unisce spazio e tempo con la causalità. Dalle 12 categorie si è passati a una sola. Per Schopenhauer tutto è causalità perché tutto ciò che esiste è un rapporto causa-effetto con ciò che lo circonda. Dice inoltre che tutto ciò che esiste si può individuare in queste 3 coordinate (principium individuationis). La rappresentazione non è solo del fenomeno, quindi degli oggetti individuali, ma funziona anche con delle forme universali, tanto che utilizziamo delle categorie universali per identificare determinati oggetti o individui (idee).
L'idea e la contemplazione estetica
Le idee sono al di fuori dello spazio, del tempo e della causalità. Non sono quindi soggette a mutamento (eterne, immutabili e certe). È come se dietro al fenomeno ci fosse l’idea.
Secondo Schopenhauer c’è una modalità con cui posso elevarmi al di sopra dell’individualità: la contemplazione estetica. L’esperienza artistica sottrae la rappresentazione dalle 3 forme a priori.
Il problema del corpo e dell'esistenza
C’è un problema che Schopenhauer si pone: il problema del corpo. Esso è oggetto immediato di rappresentazione ed accompagna tutte le nostre rappresentazioni. Guardandolo bene però, non è solo rappresentazione, ma anche istinto e volontà.
L’uomo è portato per natura a farsi domande sulla propria esistenza e si stupisce di essa. L’uomo è l’unico animale capace di riflettere su sé stesso e sul corpo. Quando riflette su quest’ultimo si accorge che esso non è solo rappresentazione ma è accompagnato da impulsi, desideri e piaceri, che non sono a loro volta rappresentazioni, sono originarie del nostro essere, sotto le rappresentazioni. Ecco come posso squarciare il velo di maya: vivendo a fondo questi istinti. Che cos’è l’uomo? È rappresentazione ma anche volontà.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della causalità secondo Schopenhauer?
- Come si può superare l'individualità secondo Schopenhauer?
- Qual è il problema del corpo secondo Schopenhauer?
Per Schopenhauer, la causalità è fondamentale perché tutto ciò che esiste è un rapporto causa-effetto. La realtà nasce quando la mente unisce spazio e tempo con la causalità, riducendo le categorie a una sola.
Schopenhauer suggerisce che la contemplazione estetica permette di elevarsi al di sopra dell'individualità, sottraendo la rappresentazione dalle forme a priori di spazio, tempo e causalità.
Schopenhauer vede il corpo non solo come rappresentazione, ma anche come istinto e volontà. L'uomo riflette sulla propria esistenza e scopre che il corpo è accompagnato da impulsi e desideri, che sono originari del nostro essere.