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Concetti Chiave

  • Schopenhauer sviluppa l'idea di Kant sul fenomeno come rappresentazione umana, riducendo le 12 categorie di Kant alla causalità.
  • Contrariamente a Kant, Schopenhauer ritiene che il noumeno sia accessibile e non inconoscibile, criticando la visione kantiana.
  • Il fenomeno è visto da Schopenhauer come un'illusione, simile al "velo di Maya" della filosofia indiana, che l'uomo deve superare.
  • Soggetto e oggetto nella percezione sono inscindibili, portando Schopenhauer a dichiarare "il mondo è la mia rappresentazione".
  • Critica sia l'idealismo che il materialismo, sostenendo che la realtà comprende sia la prospettiva fenomenica che quella noumenica.

Il punto di partenza è Kant, ossia la differenza tra fenomeno e noumeno. Kant afferma che il noumeno (la cosa in sé) non è conoscibile dall’uomo perché quando l’uomo conosce, trasforma il fenomeno attraverso le forme a priori di spazio e tempo e attraverso le 12 categorie.

Indice

  1. Schopenhauer e la rappresentazione umana
  2. La critica di Schopenhauer a Kant
  3. Il velo di Maya e la realtà
  4. Soggetto e oggetto secondo Schopenhauer

Schopenhauer e la rappresentazione umana

Schopenhauer riprende questa tesi dicendo che il fenomeno è una rappresentazione umana, è la percezione umana della realtà: dice inoltre che l’intuizione maggiore di Kant è quella di aver individuato le forme a priori che lui riprende. Schopenhauer però riduce le 12 categorie ad una sola categoria, ossia la causalità e quindi il fenomeno per Schopenhauer è la realtà percepita attraverso le forme a priori di spazio, tempo e causalità.

La critica di Schopenhauer a Kant

Però cambia completamente il senso della visione kantiana perché mentre Kant scrive la critica della ragion pura con

motivazioni gnoseologiche (cioè la conoscenza), Schopenhauer trasferisce invece nell’ambito metafisico le tesi di Kant, e dà dunque un significato completamente diverso: dice che il fenomeno è appunto la realtà percepita attraverso le forme a priori di spazio, tempo e causalità, ma dall’altra parte non considera il noumeno inconoscibile, anzi si vanta di aver scoperto la via di accesso alla cosa in sé (cioè al noumeno).

Il velo di Maya e la realtà

Inoltre considera il fenomeno non come l’unica realtà accessibile all'uomo ma lo considera come pura apparenza, come inganno, illusione, come velo di Maya.

Questa è una delle prime citazioni dei testi indiani, perché Maya per gli indiani è una divinità ingannatrice, quindi i sensi ci ingannano, la realtà percepita attraverso le forme a priori è una realtà distorta, è pura apparenza.

Il compito dell’uomo, o meglio del filosofo, dev’essere dunque quello di stracciare il velo di Maya per giungere alla realtà, rappresentata appunto dal noumeno.

Soggetto e oggetto secondo Schopenhauer

Schopenhauer si vanta di aver scoperto la via di accesso al noumeno, perché anzitutto nella percezione vi sono fondamentalmente due elementi: ossia il soggetto (il soggetto che conosce) e l’oggetto (l’oggetto conosciuto).

Secondo Schopenhauer soggetto e oggetto sono inscindibili, sono strettamente connessi tra loro all’interno del fenomeno, quindi all’interno della rappresentazione, tanto che a un certo punto Schopenhauer dice “ il mondo è la mia rappresentazione”, cioè “non posso scindere tra me (soggetto) e il mondo (oggetto) all'interno del fenomeno”.

Ma oltre al fatto che soggetto e oggetto siano inscindibili, tanto che Schopenhauer critica sia l’idealismo, che riduce la realtà al solo soggetto, e sia il materialismo che riduce la realtà al solo oggetto,

(il mio essere soggetto mi dà la prospettiva fenomenica, il mio essere oggetto mi dà la prospettiva noumenica, nel senso che io posso guardare dentro

me stesso, essendo io stesso noumeno, e scoprire la cosa in sé).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra la visione di Kant e quella di Schopenhauer riguardo al fenomeno e al noumeno?
  2. Kant considera il noumeno inconoscibile e si concentra sulla conoscenza fenomenica attraverso le forme a priori. Schopenhauer, invece, ritiene di aver scoperto l'accesso al noumeno e vede il fenomeno come un'illusione, un inganno da superare.

  3. Come Schopenhauer modifica le categorie kantiane?
  4. Schopenhauer riduce le 12 categorie di Kant a una sola: la causalità, affermando che il fenomeno è percepito attraverso le forme a priori di spazio, tempo e causalità.

  5. Cosa rappresenta il "velo di Maya" nella filosofia di Schopenhauer?
  6. Il "velo di Maya" rappresenta l'illusione e l'inganno dei sensi, che distorcono la realtà percepita attraverso le forme a priori, e che il filosofo deve strappare per giungere al noumeno.

  7. Qual è la relazione tra soggetto e oggetto secondo Schopenhauer?
  8. Schopenhauer sostiene che soggetto e oggetto sono inscindibili all'interno del fenomeno, criticando sia l'idealismo che riduce tutto al soggetto, sia il materialismo che riduce tutto all'oggetto.

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