Concetti Chiave
- Il primo libro esplora la gnoseologia, criticando Kant per non aver approfondito il noumeno e introducendo il concetto di rappresentazione.
- Il secondo libro affronta la metafisica, andando oltre la rappresentazione per rivelare l'essenza del mondo attraverso la volontà di vivere.
- Nel terzo libro si discute l'estetica, con un focus sull'arte come temporanea sospensione della sofferenza, influenzata dal romanticismo e da Platone.
- Il quarto libro esamina l'etica, proponendo modi per ridurre la sofferenza interna senza contemplare il suicidio.
- L'opera è intrisa del pessimismo di Schopenhauer, contrastando l'ottimismo di Hegel e affermando un dovere universale verso la verità pessimistica.
Il mondo come volontà e rappresentazione è composto da quattro libri.
Critica a Kant
Il primo parla di gnoseologia ed è ispirato a Kant, criticandolo per essersi fermato al noumeno senza entrarci dentro. Analizza, infatti, come l’intelletto e la ragione conoscano il mondo e viene introdotto il concetto di rappresentazione (Vorstellung).
Metafisica e volontà di vivere
Il secondo parla di metafisica. In esso si va al di là della rappresentazione del mondo e ne coglie la vera essenza organica e inorganica. Viene introdotto il concetto di volontà di vivere (wille zum leben).
Estetica e musica
Nel terzo libro si parla di estetica, in particolare dell’arte e di tutte le sue forme. Ci si sofferma soprattutto sulla musica, inteso come un aiuto momentaneo per sospendere la sofferenza della volontà di vivere. Questo libro risente del romanticismo e di Platone.
Etica e pessimismo
Nel quarto libro si parla di etica e si cerca di spiegare agli uomini come comportarsi per cessare stabilmente e dentro di sé la sofferenza, riducendo al massimo la volontà di vivere anche se il suicidio non è contemplato.[/
Tutta l'opera è permeata dal pessimismo di Schopenhauer. Essere pessimisti, infatti, è un dovere e una verità, parte di una metafisica universale che la volontà di vivere. Chi cerca la verità, inoltre, non può non arrivare a questa condizione e per questo critica Hegel: ha formulato una filosofia ottimistica e giustificazionista ma Hegel sa di sapere di essere in errore in malafede.