marinaldi
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Concetti Chiave

  • Schopenhauer, nonostante una vita di viaggi e studi, sviluppa una visione pessimista del mondo, rifiutando la vita borghese e mondana.
  • Il filosofo aderisce all'idea kantiana che percepiamo solo l'apparenza delle cose e non la loro essenza, ma considera questa conoscenza ingannevole.
  • Introduce l'immagine del "velo di Maya" per descrivere la natura illusoria del mondo percepito, paragonando la vita a un sogno.
  • Propone che la "volontà di vivere" sia una forza universale e irrazionale che anima tutta la natura, oltrepassando le limitazioni di spazio, tempo e causalità.
  • La volontà è descritta come cieca e senza scopo, non finalizzata a un obiettivo, e si manifesta attraverso bisogni e desideri umani e naturali.

Indice

  1. Arthur Schopenhauer - Pessimismo e pensiero
  2. Il mondo come rappresentazione
  3. Il mondo come volontà

Arthur Schopenhauer - Pessimismo e pensiero

Quest’opera differentemente avrà successo. Nonostante il riconoscimento del pubblico Schopenhauer continuerà a condurre una vita solitaria. Morirà nel 1860 a Francoforte.
Malgrado la vita ricca di viaggi e studi il filosofo sin da giovane non prova particolare interesse ne per la vita mondana condotta dalla madre ne per il mondo della finanza e degli affari del padre.
Estraneo agli eventi politici del suo tempo Schopenhauer svilupperà una visione negativa dell’esistenza e una crescente insofferenza per il mondo borghese in cui era cresciuto. Inizia cosi a immergersi nella lettura greco-romana e a nutrirsi di filosofia, arte e musica maturando una concezione totalmente pessimista del mondo che dell’essere umano che lo conduce ad un totale rifiuto verso la vita.

Il mondo come rappresentazione

In questo senso Schopenhauer è d’accordo con Kant secondo cui noi non facciamo esperienza della cosa in sé ma solo del modo in cui la cosa appare ai nostri sensi. Secondo Kant noi conosciamo attraverso le due categorie a priori di spazio e tempo e ci rappresentiamo i fenomeni, cioe li spieghiamo attraverso il principio di casualità. Ma questo in realtà non è conoscere la verità. Schopenhauer infatti considera questa conoscenza falsa e ingannevole e quindi la priva dell’oggettività che invece le dava Kant. Il filosofo descrive il carattere illusorio del reale attraverso l’immagine simbolica del “velo di Maya”, un velo ingannatore che avvolge gli occhi dei mortali e fa vedere loro un mondo che non si sa se esista o non esista. Schopenhauer quindi con questa immagine segna un cambiamento rispetto alla teoria kantiana del fenomeno il quale diventa sinonimo di cio che è illusorio; anzi Schopenhauer dice che la vita è un sogno e che pertanto l’uomo svolge la sua vita in una dimensione illusoria.

Il mondo come volontà

Il filosofo sostiene che il velo di Maya puo essere squarciato e quindi si puo superare la conoscenza fenomenica e cogliere la cosa in se. La strada che conduce alla cosa in se è il nostro corpo considerato nelle sue affezioni (bisogni, desideri estinti). Il filosofo sostiene che l’uomo fa due tipi di esperienza del nostro corpo:
da un lato siamo in grado di formarcene una rappresentazione (io mi so descrivere) dall’altro ne percepiamo la vita interiore (istinti, desideri) le sue pulsioni, la sua volontà.
La volontà è per il filosofo qualcosa che afferisce alla sfera irrazionale e che si manifesta attraverso bisogni e desideri. Il filosofo chiama questa volontà come “volontà di vivere” ovvero come una tendenza all’auto-conservazione; questa volontà non appartiene solo all’uomo ma a tutta la natura (vivente e non vivente) e quindi una volontà universale, è la forza animatrice che governa la natura intera. Questa volontà non è soggetta alle categorie a priori di spazio e tempo ed è pertanto unica ed eterna; per lo stesso motivo non è sottoposta al principio di causalità. Non è espressioni di alcuna finalità pertanto è fine a se stessa, è pertanto una volontà incausata, ceca, senza scopo e senza significato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Schopenhauer sulla vita e sul mondo?
  2. Schopenhauer sviluppa una visione negativa dell'esistenza, caratterizzata da un totale rifiuto verso la vita e una concezione pessimista del mondo, influenzata dalla sua estraneità agli eventi politici e al mondo borghese.

  3. Come Schopenhauer interpreta il concetto di "mondo come rappresentazione"?
  4. Schopenhauer concorda con Kant che non facciamo esperienza della cosa in sé, ma solo di come appare ai nostri sensi. Tuttavia, considera questa conoscenza ingannevole e priva di oggettività, descrivendo il reale come illusorio attraverso l'immagine del "velo di Maya".

  5. In che modo Schopenhauer descrive la "volontà"?
  6. La volontà, secondo Schopenhauer, è una forza irrazionale che si manifesta attraverso bisogni e desideri, definita come "volontà di vivere". È una tendenza universale all'auto-conservazione che governa tutta la natura, non soggetta a spazio, tempo o causalità.

  7. Qual è la differenza tra la conoscenza fenomenica e la cosa in sé secondo Schopenhauer?
  8. La conoscenza fenomenica è considerata illusoria e ingannevole, mentre la cosa in sé può essere colta superando il "velo di Maya", attraverso l'esperienza del corpo e delle sue affezioni, come bisogni e desideri.

  9. Qual è il significato del "velo di Maya" nella filosofia di Schopenhauer?
  10. Il "velo di Maya" simboleggia l'illusorietà del mondo percepito, che inganna i sensi umani facendoli vedere un mondo la cui esistenza è incerta, segnando un cambiamento rispetto alla teoria kantiana del fenomeno.

Domande e risposte

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