Concetti Chiave
- Schopenhauer's philosophy centers on cosmic pessimism, viewing human existence as fragile, ephemeral, and painful due to its inseparable link with corporeality.
- Life, according to Schopenhauer, is a pendulum swinging between pain and boredom, with fleeting pleasure moments occurring between pains.
- The perpetual human pursuit of happiness through material satisfaction leads to a cycle of desire, fulfillment, and existential emptiness.
- Humans are doomed to dissatisfaction due to their inability to fully understand reality, perceiving only the surface through deceptive senses.
- The will to live is the essence of all existence, driving the world and humanity, as subject and object of knowledge are inseparable.
Indice
Il pessimismo cosmico di Schopenhauer
Il pensiero filosofico di Schopenhauer si basa sulla concezione del pessimismo cosmico. In quanto inscindibile dalla corporeità, l’esistenza umana è fragile, effimera e dolorosa.
A questo proposito, il filosofo afferma che la vita è un pendolo che oscilla tra dolore e noia e il piacere è quell’attimo fugace tra un dolore e l’altro.
La ricerca incessante della felicità
L’uomo ricerca incessantemente la felicità, che è identificata nell’appagamento di un piacere materiale.
Tuttavia, una volta soddisfatto un desiderio, se ne presenterà un altro subito dopo: l’uomo non può non desiderare. L’essere umano è destinato a vivere nel dolore in quanto il piacere è effimero e l’appagamento di un desiderio materiale non è sufficiente per il raggiungimento della felicità. Una volta appagato un desiderio, l’uomo sarà pervaso da una sensazione di vuoto: il tedio esistenziale, per poi essere nuovamente attanagliato dal dolore. Nonostante sia relativamente possibile soddisfare dei desideri materiali, la vera felicità è avulsa dalla corporeità e perciò irraggiungibile.
Questa consapevolezza conduce l’uomo alla noia, ovvero all’assenza di sensazioni.
La limitatezza della conoscenza umana
L’uomo è destinato a vivere nell’insoddisfazione poiché non può conoscere ogni aspetto della realtà e tale consapevolezza lo mette di fronte alla sua limitatezza. Schopenhauer, infatti, afferma che “il mondo è una mia rappresentazione”: noi conosciamo il mondo in base a come lo percepiamo. Siccome i sensi sono ingannatori, l’uomo è destinato a non conoscere l’essenza delle cose in sé, ma soltanto il loro involucro, percepito attraverso i sensi.
La volontà di vivere come essenza
Nonostante l’uomo viva nel dolore e non possa conoscere le cose in sé, l’uomo continua a vivere nel mondo poiché ha la volontà di vivere. La volontà di vivere costituisce l’essenza di tutte le cose: è grazie a quest’impulso irrazionale che esiste il mondo e l’uomo. Infatti, se non ci fosse la volontà di vivere, non esisterebbe l’uomo, di conseguenza non esisterebbe il mondo, poiché il soggetto e l’oggetto della conoscenza sono inscindibili: l’uno non può sussistere senza l’altro.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione centrale del pensiero filosofico di Schopenhauer?
- Perché, secondo Schopenhauer, l'uomo non può raggiungere la vera felicità?
- Qual è il ruolo della "volontà di vivere" nel pensiero di Schopenhauer?
La concezione centrale del pensiero filosofico di Schopenhauer è il pessimismo cosmico, che vede l'esistenza umana come fragile, effimera e dolorosa, oscillante tra dolore e noia.
Secondo Schopenhauer, l'uomo non può raggiungere la vera felicità perché il piacere è effimero e l'appagamento di desideri materiali non è sufficiente; la vera felicità è avulsa dalla corporeità e quindi irraggiungibile.
La "volontà di vivere" è l'essenza di tutte le cose e l'impulso irrazionale che permette l'esistenza del mondo e dell'uomo; senza di essa, né l'uomo né il mondo esisterebbero.