Concetti Chiave
- Schelling critica Kant e Fichte per non aver superato la separazione tra soggetto e oggetto, proponendo il concetto di idealismo oggettivo.
- Il soggetto dell'autocoscienza emerge nella storia del mondo, con la natura inizialmente protagonista come "intelligenza pietrificata".
- L'assoluto si manifesta nell'unità indifferenziata tra soggetto e oggetto, ma questa spiritualità era inconscia prima dell'apparizione della coscienza.
- La riflessione porta al riconoscimento della coesistenza di soggettività e oggettività nella realtà, variando tra enti materiali e l'uomo.
- Nell'arte, Schelling vede la rivelazione dell'autocoscienza assoluta, con l'indissolubile legame tra genio creativo e prodotto artistico.
Schelling - In breve
Da quel momento comincia un percorso che giungerà alla riflessione, che ha il compito di andare alla ricerca delle proprie radici che vanno a definire la natura come intelligenza pietrificata e preistoria della coscienza e alla convinzione che nella realtà ci sono sempre le due qualità: la soggettività e l’oggettività. L’unica distinzione è che in un ente materiale c’è un di più di oggettività e un di meno di soggettività, così come nell’uomo c’è un di più di soggettività e un di meno di oggettività.
Il momento della riflessione si completa in Schelling con la riflessione sull’arte. L’arte è il momento in cui si rivela questa autocoscienza assoluta e indifferenziata, perché lo spirito creativo che alberga nell’artista ha una capacità di creare, di concretizzare questa unione dei due termini. Il problema che si pone è quello di vedere dove sta questo spirito. È nell’artista o nel prodotto che egli crea? Schelling dice che non si può rispondere a questa domanda in quanto non c’è prodotto artistico senza il genio e allora anche per l’arte soggetto e oggetto vanno di pari passo.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale di Schelling a Kant e Fichte?
- Come Schelling definisce l'assoluto individuale?
- Qual è il ruolo dell'arte secondo Schelling?
Schelling critica Kant e Fichte per non aver superato la dicotomia tra soggetto e oggetto, sottolineando che Fichte considera la natura solo come teatro dell'attività morale dell'io.
Schelling definisce l'assoluto individuale come un'unità indifferenziata tra soggetto e oggetto, tra conscio e inconscio, che si rivela con la nascita della sensibilità.
Secondo Schelling, l'arte rivela l'autocoscienza assoluta e indifferenziata, poiché lo spirito creativo dell'artista concretizza l'unione tra soggetto e oggetto.