Jessica93
Genius
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Concetti Chiave

  • Schelling critica Kant e Fichte per non aver superato la separazione tra soggetto e oggetto, proponendo il concetto di idealismo oggettivo.
  • Il soggetto dell'autocoscienza emerge nella storia del mondo, con la natura inizialmente protagonista come "intelligenza pietrificata".
  • L'assoluto si manifesta nell'unità indifferenziata tra soggetto e oggetto, ma questa spiritualità era inconscia prima dell'apparizione della coscienza.
  • La riflessione porta al riconoscimento della coesistenza di soggettività e oggettività nella realtà, variando tra enti materiali e l'uomo.
  • Nell'arte, Schelling vede la rivelazione dell'autocoscienza assoluta, con l'indissolubile legame tra genio creativo e prodotto artistico.

Schelling - In breve

Schelling parte non solo da una critica a Kant, ma anche allo stesso Fichte, al quale rimprovera il fatto di non aver superato neanche lui la dicotomia tra soggetto e oggetto, quando nel secondo momento pone il non io, quando considera la natura come il teatro dell’attività morale dell’io. In Schelling si afferma il concetto di idealismo oggettivo. Allora questo significa che il soggetto dell’autocoscienza da prova agli albori del mondo, quando la natura sembra essere l’unica protagonista e il soggetto non centra per niente: quella è la preistoria della coscienza, è un’intelligenza pietrificata.
In realtà l’assoluto individuale noi lo cogliamo in un unità indifferenziata tra soggetto e oggetto, tra conscio e inconscio, anche se apparentemente prima dell’apparizione della coscienza questa spiritualità era inconscia, era pietrificata. Essa si rivela nel momento in cui nasce la sensibilità.
Da quel momento comincia un percorso che giungerà alla riflessione, che ha il compito di andare alla ricerca delle proprie radici che vanno a definire la natura come intelligenza pietrificata e preistoria della coscienza e alla convinzione che nella realtà ci sono sempre le due qualità: la soggettività e l’oggettività. L’unica distinzione è che in un ente materiale c’è un di più di oggettività e un di meno di soggettività, così come nell’uomo c’è un di più di soggettività e un di meno di oggettività.
Il momento della riflessione si completa in Schelling con la riflessione sull’arte. L’arte è il momento in cui si rivela questa autocoscienza assoluta e indifferenziata, perché lo spirito creativo che alberga nell’artista ha una capacità di creare, di concretizzare questa unione dei due termini. Il problema che si pone è quello di vedere dove sta questo spirito. È nell’artista o nel prodotto che egli crea? Schelling dice che non si può rispondere a questa domanda in quanto non c’è prodotto artistico senza il genio e allora anche per l’arte soggetto e oggetto vanno di pari passo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica principale di Schelling a Kant e Fichte?
  2. Schelling critica Kant e Fichte per non aver superato la dicotomia tra soggetto e oggetto, sottolineando che Fichte considera la natura solo come teatro dell'attività morale dell'io.

  3. Come Schelling definisce l'assoluto individuale?
  4. Schelling definisce l'assoluto individuale come un'unità indifferenziata tra soggetto e oggetto, tra conscio e inconscio, che si rivela con la nascita della sensibilità.

  5. Qual è il ruolo dell'arte secondo Schelling?
  6. Secondo Schelling, l'arte rivela l'autocoscienza assoluta e indifferenziata, poiché lo spirito creativo dell'artista concretizza l'unione tra soggetto e oggetto.

Domande e risposte

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