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Jean-Jacques Rousseau: vita e opere Pag. 1
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Sintesi
In questo appunto di Filosofia si tratta della vita e delle opere filosofiche di Jean-Jacques Rousseau, in particolare di quelle politiche, e del confronto con la società e l'uomo primitivo.



Jean-Jacques Rousseau: vita


Jean-Jacques Rousseau nasce a Ginevra nel 1712 e muore vicino a Parigi nel 1778.
Si appassiona subito allo studio ma si vede costretto a lavorare come apprendista incisore. Ben presto decide che la sua vita e la sua testa avrebbero potuto donargli maggiore fortuna e dunque si sposta da Ginevra per arrivare a Parigi. A Parigi entra in contatto con diversi ambienti culturali e intellettuali tra i più famosi del tempo, intraprendendo anche alcune relazioni amorose sfortunate che, in periodi alterni, gli procureranno grandi depressioni.
Alla fine si sposerà con Therese Levasseur ma vivrà in povertà con lei presso un'appartamento di Parigi, dove poco dopo morirà, nel 1778, per un'emorragia. Sedici anni dopo la Rivoluzione francese avrà atto e il suo corpo verrà onorato presso il Pantheon insieme agli altri illustri pensatori del tempo.
Non può essere considerato solo un illuminista, sia perché il suo pensiero andava verso un individualismo radicale, solo col tempo ricongiuntosi con quello comunitarista degli illuministi, sia perché anticipa correnti filosofiche tipiche del romanticismo, come la concezione egualitaria e antiassolutistica della società che furono poi principi alla base della Rivoluzione francese del 1789 di cui Rousseau fu l'anticipatore. Oltre che, ricordiamo, alcuni degli elementi tipici della filosofia roussoniana (la volontà, il buon selvaggio, l'uguaglianza legale, il contratto sociale, il naturalismo) furono di grande ispirazione per le future costituzioni egli Stati Uniti d'America. Nel corso della sua filosofia esamina il sentimento e le passioni umane, dimostrando come l'uomo non sia formato solo dalla ragione e ponendosi contro tutti gli intellettuali e uomini di scienza tramite il suo scritto "Discorso sulle scienze e sulle arti" nel quale riconosce le scienze e le arti come progresso che ha inevitabilmente e irrimediabilmente corrotto l'uomo impedendogli di mostrarsi naturalmente e primitivamente.
Rousseau si differenzia degli illuministi per quanto riguarda il concetto di progresso ovvero la perfezione morale e il miglioramento sociale che caratterizza la storia dell'umanità. Il progresso non porta (secondo la visione negativa della società di Rousseau) l’uomo alla felicità né alla bontà, caratteristica naturale che tende a perdere una volta che viene a contatto con, appunto, il progresso.
"L’uomo è nato libero, ma ovunque è in catene": Rousseau ha quindi una concezione positiva della natura umana e negativa della società.
Nello scritto precedentemente nominato, il punto saliente della concezione di Rousseau risiede nel ricordare come l'uomo fosse prima dell'avvento del progresso e dove egli vivesse: in uno stato di natura in cui "tutti si nutrono degli stessi alimenti, vivono alla stessa maniera e fanno esattamente le stesse cose". Uscito quindi dalla condizione primitiva, l'uomo si è adattato e ha cambiato colori come un camaleonte, facendosi guidare dalle necessità inventate: la famiglia, l'agricoltura (e dunque i mezzi più veloci per produrla), la caccia e la paura, l'intelligenza, il linguaggio e infine la proprietà privata. Con essa inizia ad esserci la differenza di classe e di conseguenza la sottomissione al superiore e allo Stato, garante della proprietà privata e unico antidoto contro la guerra. Questo mutamento ha fatto sì che l'uomo abbia perso totalmente la libertà, elemento costitutivo della filosofia di Rousseau. Il filosofo è, infatti, considerato il teorico della democrazia; ritiene, infatti, che la lo Stato ideale sia quello democratico, poiché esalta la libertà dell’individuo.
Caratteri fondamentali dello Stato democratico contenuti nel suo secondo scritto di grande importanza, "Il Contratto sociale":

  • lo Stato deve essere una democrazia diretta, in cui il popolo detiene il potere legislativo e può decidere di demandare ad alcuni funzionari il potere esecutivo; Rousseau non prende in considerazione gli altri poteri;

  • il potere è indivisibile; secondo il filosofo lo Stato può essere paragonato a un organismo vivente, per cui suddividere il potere equivarrebbe a smembrare le diverse parti costitutive di questo organismo;

  • lo Stato deve essere costituito sul modelle delle città-stato, solamente attraverso questo tipo di modello i cittadini possono partecipare direttamente alla politica.


Per questo scritto, e non solo, Rousseau venne definito l'"Anticristo". Ciononostante Rousseau continuò a perseverare sulle ipocrisie della società contemporanea.

La proprietà privata per Rousseau


Questo concetto viene approfondito nel “Discorso sull’origine della disuguaglianza” (1755); il testo inizia con una profonda analisi della società che viene valutata in maniera negativa poiché non migliora l’individuo, ma lo peggiora facendo emergere l’istinto dell’uomo di prevalere sugli altri.
Secondo Rousseau con la nascita della società si è affermata anche la suddivisione del lavoro, con le conseguenti:

  • 1. stratificazione sociale a seconda del lavoro;

  • 2. ricerca possessiva del profitto da parte di tutte le classi;

  • 3. disuguaglianza all’interno della società, per Rousseau la storia non è stata un processo di miglioramento delle condizione dell’uomo, ma dal punto di vista morale è stato un processo di degradazione;

  • 4. proprietà privata, non è un diritto naturale, poiché i diritti naturali sono tutti quelli che implicano un’equa distribuzione delle ricchezze, per questo motivo viene giudicata in maniera negativa.





Rousseau e la soluzione nell'Emilio


Qual è allora la soluzione per Rosseau?
Rousseau definisce il popolo come:

  • Un’associazione di individui che danno origine a una realtà collettiva, che condividono regole, obiettivi e valori (principi della rivoluzione francese);

  • Un’entità unitaria che ha una propria volontà e una propria individualità;

  • Il depositario del potere dello Stato.


Il popolo secondo il filosofo esprime la volontà (simile al concetto odierno di cultura), il modo di sentire e volere dei cittadini che stabiliscono l’identità e la fisionomia di un popolo.
Per questo la soluzione è all'interno del suo "Emilio", uno dei più celebri scritti in cui il focus è interamente proiettato verso la riformulazione di una pedagogia e un'educazione nuove, che accompagnano dal primo anno all'ultimo il bambino che diverrà il "nuovo uomo", cercando di arginare il potere, il denaro e la ricchezza.

Per ulteriori approfondimenti su Rousseau vedi anche qui
Estratto del documento

HOBBES LOCKE ROUSSEAU

UOMO -essere egoista e -nel suo stato liberale -non è costituito

amorale è importante il solamente dalla

-homo homini lupus consenso dei cittadini ragione, ma anche

-non è libero poiché è -gli uomini devono dalle passioni e dal

soggetto ai propri essere considerati sentimento

istinti e alle proprie come cittadini e non -è buono per natura

passioni come sudditi

-materialismo: anima (Hobbes)

e corpo -l’ uomo possiede dei

diritti inalienabili

naturali (es. diritto

alla proprietà privata

e di rappresentanza)

-filosofia naturale: -Dio ha dato la terra

DIO studio dei corpi e all’ uomo, intesa

della natura, ciò che è come una risorsa,

stato creato affinchè la

direttamente da Dio lavorasse→concetto di

lavoro

-capacità di calcolo e -l’ uomo conosce

CONOSCENZA di compiere un attraverso l’

ragionamento esperienza (criterio di

verità)

-percezione di un

accordo o di un

disaccordo delle idee

fra loro

-ambito di indagine -stato di natura: -bisogna arginare il

ETICA della filosofia civile condizione etica e denaro, il potere e la

sociale ricchezza per

rimediare alle

conseguenze della

suddivisione del

lavoro

FINE FILOSOFIA -studiare la filosofia

civile (l’uomo e le sue

creazioni)

-ambito di indagine -stato di natura ≠ -popolo: depositario

POLITICA della filosofia civile Hobbes poiché gli del potere dello stato

-stato di natura individui sono già -proprietà privata:

-legge naturale: illuminati dalla non è un diritto

1) ricerca pace ragione naturale poiché non

2) rinuncia diritto su -patto di unione implica un’ equa

tutto (+importante), dà distribuzione delle

3)rispetto dei patti di origine alla società ricchezze

unione (società, civile: insieme delle

+importante) e relazioni sociali ed

sottomissione (stato) economiche

-patto di

sottomissione

-proprietà

privata:diritto

naturale inalienabile

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