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Concetti Chiave

  • La rivoluzione scientifica segna la nascita della scienza moderna, iniziata tra le pubblicazioni di Copernico e Newton, con un approccio sperimentale e matematico alla natura.
  • Il nuovo paradigma scientifico, influenzato da Galileo e Bacone, vede la natura come un ordine oggettivo governato da leggi, separato dalle qualità umane e dalla magia.
  • La scienza rifiuta le cause aristoteliche formale, materiale e finale, accettando solo la causa efficiente che si basa sulle forze produttive, ignorando il 'perché' delle cose.
  • La rivoluzione scientifica è stata ostacolata dalla Chiesa e dai tradizionalisti, ma ha promosso la validità della verifica sperimentale oltre l'autorità religiosa e filosofica.
  • Copernico, Keplero e Tycho Brahe hanno sviluppato nuovi sistemi cosmologici, spostando il paradigma geocentrico ad un modello più complesso e dinamico dell'universo.

Indice

  1. La nascita della scienza moderna
  2. Il ruolo della natura e delle leggi
  3. La scienza e la sua universalità
  4. La resistenza al cambiamento
  5. L'opposizione della Chiesa e dei tradizionalisti
  6. Le teorie emergenti di Bruno e Copernico
  7. Il sistema cosmologico di Copernico
  8. Le leggi di Keplero e il sistema di Brahe

La nascita della scienza moderna

Preceduta dalla rivoluzione astronomica, con rivoluzione scientifica ci si riferisce proprio alla nascita della scienza nel periodo tra le pubblicazioni di Copernico e Newton. Lo schema concettuale che viene applicato soprattutto da Galileo Galilei dipende dal nuovo modo di concepire la natura come un ordine oggettivo di relazioni governate da leggi e il nuovo modo di intenderne lo studio, avente come scopo la conoscenza progressiva del mondo e il dominio dell’uomo su essa; come dice il filosofo inglese Bacone “sapere è potere”.

Il ruolo della natura e delle leggi

La natura è intesa come ordine oggettivo poiché non ha niente a che fare con l’interiorità umana, a differenza della magia valori e qualità umane non sono inclusi nella scienza. Tutto è regolato da una legge di causalità perché nulla avviene per caso, c’è un costante rapporto tra due insiemi di fatti per cui dato uno è dato anche l’altro o tolto l’uno è tolto anche l’altro. Tra le quattro cause Aristoteliche, ossia formale, materiale, efficiente e finale, la scienza accetta solo la causa efficiente e quindi quali forze producono qualcosa.. per quale motivo è così non è dato saperlo. La natura è anche un insieme di relazioni e si basa sulle cause che legano i fatti tra loro. Infine la natura è un ordine retto da leggi poiché obbedisce a regole uniformi ed è scritta in termini geometrici.

La scienza e la sua universalità

Si tratta di un sapere sperimentale in quanto si basa sull'osservazione dei fatti e su opinioni empiriche che insieme formano un sapere matematico fondato sul calcolo e sulla misura. La scienza dev’essere intersoggettiva ossia un sapere universale accessibile e valido per chiunque a differenza delle discipline occulte (e nonostante provenga da idee extra-scientifiche).

La resistenza al cambiamento

La rivoluzione scientifica prese avvio in quel periodo per vari motivi: la civiltà urbano-borghese necessitava uno stile di vita più complesso e dinamico e c’erano nuove esigenze tecniche che portarono ad un legame tra scienza e tecnica, scienza pura e applicazioni pratiche; Guglielmo di Ockham aveva già criticato le teorie aristoteliche sul movimento degli astri nel trecento inoltre con il rinascimento c’era stata una laicizzazione del sapere e si erano tradotte tante opere con dottrine antiche e tante ricerche. Però c’era la resistenza dei tradizionalisti che non volevano cambiamenti anti-essenzialisti e contro l’autorità di Aristotele (ipse dixit).

L'opposizione della Chiesa e dei tradizionalisti

Inoltre la Chiesa remava contro qualsiasi rivoluzione scientifica (in quanto fondata sul principio di libera ricerca) che potesse allontanare i fedeli dalla chiesa riducendo la visione cosmologica, l’autorità della Bibbia (o’ sole fermati) e il potere fortissimo che essa aveva in tutto il mondo. L’ostilità proveniva anche da maghi e astrologi legati ad un universo pre-copernicano. Si stabilirà poi che la scienza non debba essere sottoposta ad alcun principio di autorità per dare validità alle sue leggi, giacché la verifica sperimentale vale molto di più.

Le teorie emergenti di Bruno e Copernico

In questo periodo emergono sempre di più le teorie di Giordano Bruno considerato il vero filosofo della nuova visione del cosmo e Niccolò Copernico dà inizio a tale processo di pensiero. L’universo aritotelico-tolemaico era unico, chiuso, finito (l’infinito era solo un’idea), fatto di sfere, con la Terra al centro di tutto e differenziato in una zona perfetta(mondo sopralunare con divino,etere e incorruttibile) e una imperfetta (mondo sublunare con i 4 elementi); tutte idee poi cristianizzate con la scolastica.

Il sistema cosmologico di Copernico

Copernico recuperó l'idea eliocentrica pitagorica in Le Rivoluzioni Dei Corpi Celesti "al centro dell'universo sta, immobile, il Sole e attorno ruotano i pianeti, la luna ruota attorno alla terra e lontano stanno le stelle". In ogni caso Copernico considerava ancora l'universo come sferico, unico e chiuso, e corrispondente al sistema solare.

Le leggi di Keplero e il sistema di Brahe

Il professore di matematica Keplero pose forze fisiche al posto delle intelligenze motrici e in Astronomia nuova pubblicò le prime due leggi: le orbite dei pianeti sono ellissi e il Sole è uno dei fuochi, le aree descritte dal raggio vettore sono proporzionali al tempo nel percorrerle. In Harmonices mundi formuló la terza tesi: il quadrato del periodo di rivoluzione di un pianeta attorno al Sole è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole. Il terzo sistema cosmologico è quello titonico del danese Tycho Brahe secondo il quale i pianeti girano attorno al sole ed esso attorno alla terra che rimane al centro dell’universo (una via di mezzo tra gli estremi di Tolomeo con il geocentrismo e Copernico). Effettivamente il primo a parlare di infinità del mondo fu Cusano ma lui diceva fosse “interminatum” .

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della rivoluzione scientifica e come si differenzia dalla rivoluzione astronomica?
  2. La rivoluzione scientifica rappresenta la nascita della scienza moderna tra le pubblicazioni di Copernico e Newton, caratterizzata da un nuovo modo di concepire la natura come un ordine oggettivo governato da leggi, a differenza della rivoluzione astronomica che si concentrava principalmente sui cambiamenti nella comprensione del cosmo.

  3. Quali sono le principali caratteristiche del nuovo approccio scientifico introdotto da Galileo Galilei?
  4. Galileo Galilei ha introdotto un approccio che vede la natura come un ordine oggettivo di relazioni governate da leggi, basato sull'osservazione e la sperimentazione, e che esclude valori e qualità umane, concentrandosi sulla causa efficiente.

  5. Quali furono le resistenze incontrate dalla rivoluzione scientifica?
  6. La rivoluzione scientifica incontrò resistenze da parte dei tradizionalisti che difendevano le teorie aristoteliche e l'autorità della Chiesa, che temeva la perdita di potere e autorità cosmologica, oltre all'opposizione di maghi e astrologi legati a un universo pre-copernicano.

  7. Come ha contribuito Copernico alla rivoluzione scientifica?
  8. Copernico ha contribuito alla rivoluzione scientifica recuperando l'idea eliocentrica pitagorica, sostenendo che il Sole è al centro dell'universo e i pianeti ruotano attorno ad esso, sfidando il modello geocentrico tolemaico.

  9. Quali furono le innovazioni introdotte da Keplero nel campo dell'astronomia?
  10. Keplero introdusse le leggi del moto planetario, affermando che le orbite dei pianeti sono ellissi con il Sole come uno dei fuochi, e che il quadrato del periodo di rivoluzione di un pianeta è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole.

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