Concetti Chiave
- Montesquieu sostiene che una giusta organizzazione politica deve garantire le libertà e impedire il dispotismo attraverso la limitazione del potere del monarca.
- Nel suo lavoro "Lo spirito delle leggi", Montesquieu propone la divisione dei poteri in legislativo, esecutivo e giudiziario per garantire un equilibrio e controllo reciproco.
- Voltaire, pur ammirando la monarchia costituzionale inglese, ritiene che in Europa sia necessario un potere sovrano assoluto per realizzare riforme sociali e giuridiche.
- Secondo Voltaire, il filosofo ha il compito di guidare il sovrano assoluto verso l'uso del suo potere per la felicità del popolo, un concetto noto come "assolutismo illuminato".
- L'illuminismo vede la monarchia costituzionale come ideale per garantire l'ordine politico, ma riconosce le differenze tra le situazioni politiche europee.
La visione di Montesquieu
Per Charles-Louis de Secondat, barone di Montesquieu (1689-1755), il problema fondamentale di una giusta organizzazione politica è quello di garantire le libertà e impedire il dispotismo. Occorre dunque - sostiene Montesquieu nella sua opera fondamentale, Lo spirito delle leggi (1748) - che il potere del monarca sia limitato e moderato da leggi e organismi costituzionali, come nel regime inglese (in Inghilterra, dopo la "gloriosa rivoluzione" del 1688, il re aveva dovuto accettare che il suo potere fosse limitato e controllato dal parlamento): di qui la necessità della divisione dei poteri, principio che Montesquieu riprende dall'inglese John Locke e che si trova alla base di ogni concezione liberale dello stato. I tre poteri fondamentali dello stato - secondo questa dottrina - devono essere separati al fine di controllarsi e di equilibrarsi reciprocamente: il potere di fare le leggi (legislativo) deve spettare a organi diversi da quelli cui spettano il potere di governare (esecutivo) e il potere di amministrare la giustizia (giudiziario).
L'ammirazione per l'Inghilterra
All'Inghilterra guardava con ammirazione la maggior parte degli intellettuali illuministi, nella convinzione che la monarchia costituzionale fosse la forma di governo più adatta a garantire l'ordine politico e la mediazione del conflitto sociale. Ma altri, come per esempio Voltaire, indicavano una strada diversa: giudicando che la situazione inglese non fosse comparabile a quella della maggior parte d'Europa, dove clero e nobiltà godevano ancora di enormi privilegi, Voltaire pensava che il sovrano dovesse mantenere un potere assoluto, per realizzare le necessarie riforme giuridiche e sociali vincendo le resistenze degli ordini privilegiati. In questa prospettiva, che sarà detta "assolutismo illiuminato", sarebbe spettato al filosofo il compito di "illuminare" il principe, indirizzandolo a utilizzare il suo potere per la felicità del popolo.