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di pser
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Concetti Chiave

  • Le monadi di Leibniz sono entità metafisiche che costituiscono l'intera realtà, formate da atomi spirituali indivisibili.
  • Ogni monade è autonoma e riflette l'intero universo al suo interno, dotata di percezioni, appetizioni e appercezioni.
  • La gerarchia delle monadi è determinata dalla chiarezza delle loro percezioni, con le appercezioni che indicano consapevolezza.
  • Leibniz introduce il principio dell'identità degli indiscernibili: due monadi indiscernibili sono in realtà una sola.
  • La diversità tra le monadi è garantita dal loro unico punto di vista, non avendo finestre per osservare il mondo esterno.

Indice

  1. La forza metafisica delle monadi
  2. Caratteristiche e attività delle monadi
  3. Gerarchia e identità delle monadi

La forza metafisica delle monadi

Per Leibniz il punto cardine della filosofia è proprio quella forza che sta dietro i fenomeni fisici, una forza di natura metafisica, che è ciò di cui è fatta tutta la realtà, chiamata monade, e costituita da infinite parti chiamate atomi spirituali, che non hanno nulla a che fare con la definizione classica di atomi, essendo questo un fenomeno metafisico.

Caratteristiche e attività delle monadi

In seguito Leibniz elenca le caratteristiche proprie delle monadi: ogni monade (dal greco monas, sola) deriva dalla forza viva, che non è nient’altro che l’energia cinetica, la quale è divisa in infinite monadi, è un punto di forza ed è composta da atomi indivisibili. Il punto su cui Leibniz insiste di più è però l’attività che le monadi svolgono: ogni monade, il cui termine già indica il valore autonomo di ognuna di esse, è isolate dalle altre monadi ma è allo stesso tempo specchio di tutto l’universo, nel senso che ognuna ha dentro di sé tutto l’universo e si rappresenta l’universo in sé stessa. Ogni monade inoltre è dotata di percezioni, ossia rappresentazioni interne di ciò che c’è all’esterno, non però osservandolo esternamente ma guardando dentro di sé in quanto ognuna è specchio dell’universo; inoltre sono dotate di appetizioni, ossia il desiderio, la spinta a migliorare e ad avere sempre più percezioni, e ad avere una percezione sempre più chiara; infine vi sono le appercezioni, vale a dire delle percezioni consapevoli e le monadi che le presentano possono essere ad esempio quelle della mente umana che, a differenza di un oggetto, è dotata di coscienza, e che, nel caso della mente umana, hanno coscienza di essere monadi e che gli altri oggetti sono monadi. La differenza che sussiste quindi fra le monadi che hanno solo le percezioni e quelle che hanno le appercezioni è data dal fatto che mentre le prime non hanno la consapevolezza mentre le seconde la hanno.

Gerarchia e identità delle monadi

Esiste quindi una gerarchia ben definita della monadi e l’elemento che ci consente di metterle in ordine è la loro chiarezza o meno: più le percezioni saranno consapevoli più la monade sarà alta, mentre se sono inconsapevoli o poco chiare la monade si collocherà più in basso; la suddivisione delle diverse monadi appare un modo che Leibniz usa per tradurre nel suo linguaggio ciò che Cartesio aveva definito come res e Spinoza come due attributi della sostanza: infatti quello che Leibniz definisce un monade dotata di coscienza è il pensiero, una non dotata estensione. Le monadi sono tutte diverse; ad una tale affermazione (che può essere facilmente contestata anteponendo il fatto che nell’infinità dell’universo, per un calcolo di probabilità è impossibile non trovare due monadi uguali) egli aggiunge anche un postulato, una formula che egli chiama identità degli indiscernibili: secondo tale postulato se due monadi sono totalmente indiscernibili fra di loro, ossia non è possibile fare una differenza fra di esse, in realtà non ve ne sono due ma una. La giustificazione della sua spiegazione è data da un elemento che egli aveva definito già in precedenza: essendo ogni monade specchio dell’universo, vale a dire che ognuna percepisce qualcosa fuori di sé guardando in sé, poiché nessuna monade ha a disposizione, come dice lo stesso Leibniz “ una finestra da cui guardare il mondo”, essa ha dentro di sé l’immagine dell’universo che lei vede: in altre parole l’elemento che rende impossibile l’esistenza di due monadi uguali è il punto di vista.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto centrale della filosofia di Leibniz secondo il testo?
  2. Il concetto centrale è la monade, una forza metafisica che costituisce tutta la realtà, composta da atomi spirituali.

  3. Quali sono le caratteristiche principali delle monadi secondo Leibniz?
  4. Le monadi sono isolate ma specchi dell'universo, dotate di percezioni, appetizioni e appercezioni, e variano in chiarezza e consapevolezza.

  5. Come Leibniz distingue le monadi con percezioni da quelle con appercezioni?
  6. Le monadi con appercezioni hanno consapevolezza, mentre quelle con sole percezioni non ne hanno.

  7. Cosa implica il postulato dell'identità degli indiscernibili di Leibniz?
  8. Implica che se due monadi sono totalmente indiscernibili, in realtà sono una sola, poiché ogni monade ha un punto di vista unico.

  9. Come Leibniz giustifica l'unicità di ogni monade?
  10. Ogni monade è uno specchio dell'universo e percepisce il mondo guardando dentro di sé, rendendo impossibile l'esistenza di due monadi uguali.

Domande e risposte

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