Concetti Chiave
- Marx critica la filosofia tradizionale per aver pensato la realtà senza trasformarla, proponendo invece la prassi come via per superare l'alienazione umana.
- La storia è vista da Marx come una continua lotta di classi, con le società che evolvono da comunità primitive a sistemi feudali e capitalistici.
- La borghesia è descritta come una classe rivoluzionaria che ha continuamente rivoluzionato i mezzi di produzione, creando crisi e il suo stesso antagonista: il proletariato.
- Marx prevede una rivoluzione proletaria globale che porterà alla fine dello sfruttamento, abolendo la proprietà privata e instaurando una società senza classi.
- La coscienza di classe del proletariato è fondamentale per la rivoluzione, che trasformerà la società in un sistema comunista, segnando il passaggio dalla preistoria alla storia dell'uomo.
Indice
La critica di Marx alla filosofia
La critica principale di Marx alla filosofia è che essa pensa la realtà ma la lascia intatta. Lo scopo di Marx è lo stesso dell’idealismo: il superamento dell’alienazione umana, la liberazione dell’uomo non attraverso il pensiero ma con un’azione volta a trasformare la realtà sociale e umana (la prassi). Quella di Hegel si presentava agli occhi di Marx come una filosofia speculativa. Il problema che Marx si pone è dunque quello di modificare il compito della filosofia, unificando teoria e prassi. Il compito della filosofia è di smascherare l’alienazione umana. Quest’ultima è da intendere come un processo storico ed economico sociale di asservimento dei produttori della ricchezza materiale a coloro che dispongono di tale ricchezza e dei mezzi che sono serviti produrla. La filosofia può trovare le sue armi materiali nel proletariato cioè in una classe oppressa sulla quale viene esercitata l’ingiustizia per eccellenza e che, liberando se stessa, può liberare e recuperare integralmente la sua umanità ora soffocata e oppressa.
La storia delle lotte di classe
La storia di ogni società è storia di lotte di classi. Ogni classe è definita da comuni interessi e condizioni economiche e dalla posizione occupata nei rapporti di produzione. Il cammino dell’umanità è scandito da un avvicendarsi di epoche storiche e di sistemi sociali: dapprima una comunità primitiva (organizzazione tribale), poi una società schiavistica (tipica dell’epoca antica), quella feudale(servi della gleba) e infine quella capitalistica (borghesia che domina sul proletariato).
Il ruolo della borghesia e del capitalismo
Secondo Marx la borghesia è stata una classe rivoluzionaria che si è sviluppata distruggendo tutte le condizioni di vita e i vincoli feudali. Essa non può esistere senza rivoluzione continuamente mezzi di produzione e rapporti sociali. Il capitalismo viene descritto come un modello di società che si è fondato sull'esistenza di un rivoluzionamento continuo di processi materiali di produzione e su un incessante dinamismo. Il carattere progressivo del capitalismo ha fatto sì che la borghesia si sia creata un mondo a sua immagine e somiglianza, liberando forze così potenti da non poter essere più controllate, ha prodotto crisi sempre più profonde e violente, ha creato i suoi seppellitori: gli operai moderni, i proletari.
La rivoluzione proletaria e il comunismo
Il violento abbattimento della borghesia porterà alla fine dello sfruttamento dell’uomo sull'uomo. Per la rivoluzione Marx individua dei presupposti sia oggettivi che soggettivi. Quelli oggettivi sono costituiti dal conflitto tra lo sviluppo delle forze produttive e i rapporti sociali borghesi. I presupposti soggettivi sono costituiti dalla presa di coscienza del proletariato, cioè del soggetto che dovrebbe giudicare la lotta contro la borghesia. La coscienza di classe è un elemento importante nella lotta di classe. La rivoluzione del proletariato sarà una rivoluzione mondiale perché il mercato è divenuto mondiale e la guerra tra le classi diverrà una guerra mondiale. Con l’abbattimento della borghesia il proletariato non si sostituirà ad esso come classe dominante. La rivoluzione darà luogo ad una società senza classi in cui non ci sarà più chi domina e chi è dominato, ci sarà il comunismo. In tale società dovrebbero aversi l’abolizione della proprietà privata e la socializzazione dei beni. Con il comunismo avrà la fine lo sfruttamento dell’uomo sull'uomo, e così, si avrà il passaggio dalla preistoria alla storia dell’uomo.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale di Marx alla filosofia tradizionale?
- Come definisce Marx la storia delle società umane?
- Qual è il ruolo della borghesia secondo Marx?
- Quali sono i presupposti per la rivoluzione secondo Marx?
- Cosa accadrà dopo la rivoluzione del proletariato secondo Marx?
Marx critica la filosofia tradizionale perché pensa la realtà ma non la trasforma, proponendo invece un'azione pratica per superare l'alienazione umana.
Marx definisce la storia delle società umane come una storia di lotte di classi, caratterizzata da un susseguirsi di epoche storiche e sistemi sociali.
La borghesia è vista come una classe rivoluzionaria che ha distrutto le condizioni feudali, ma ha anche creato crisi profonde e i suoi seppellitori: i proletari.
I presupposti per la rivoluzione sono oggettivi, come il conflitto tra forze produttive e rapporti sociali borghesi, e soggettivi, come la presa di coscienza del proletariato.
Dopo la rivoluzione, si instaurerà una società senza classi, il comunismo, con l'abolizione della proprietà privata e la fine dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.