Concetti Chiave
- La sostanza, secondo Leibniz, è autonoma, indivisibile, inestesa e immateriale, differenziandosi dalla res extensa cartesiana.
- Leibniz introduce il concetto di monade, una sostanza semplice e autosufficiente, che agisce come centro attivo di forza.
- Le monadi sono entità individuali e inconfondibili che costituiscono l'universo, in contrapposizione all'unica sostanza di Spinoza.
- Con le monadi, Leibniz supera il dualismo cartesiano tra res cogitans e res extensa, trasformando la materia in forza o spirito.
- Secondo Leibniz, tutta la natura è piena di vita, composta da sostanze semplici che formano i corpi complessi.
La sostanza secondo Leibniz
Negata la sostanzialità alla res extensa cartesiana, Leibniz si chiede che cosa sia sostanza. La risposta è già contenuta nella critica rivolta a Cartesio. Sostanza è ciò che è individuale, che ha cioè caratteristiche proprie per cui si distingue da ogni altra cosa, che è autonomo, autosufficiente, semplice, ossia non composto perché l'aggregato rimanda ai suoi elementi componenti, che è indivisibile, proprio perché semplice, e quindi che è inesteso, perché l'estensione è molteplicità e divisibilità e, di conseguenza, che è immateriale, perché la materia, essendo grandezza, può essere divisa all'infinito, che è infine centro attivo di forza in modo da poter affermare il proprio essere e resistere agli altri esseri.
Alla sostanza, così definita, Leibniz dà il nome di monade (che ha unità, semplicità) e talora quello aristotelico di entelechia (che ha perfezione) perché la sostanza è autosufficiente in quanto è essa stessa causa della propria attività.
Le monadi e l'universo
L'universo è costituito da una molteplicità infinita di monadi, singole sostanze individuali, ciascun delle quali ha un carattere inconfondibile che la differenzia dalle altre.
Con questa soluzione l'unica sostanza di Spinoza, che annulla ogni diversità della natura, è come suddivisa in innumerevoli sostanze autonome, che si distinguono fra loro, ed è anche superato il dissidio esistente, nella dottrina cartesiana, fra res cogitans e res extensa, irriducibili fra loro, perché l'estensione, cioè la sostanza corporea, non è più materia e diventa forza, ossi spirito.
Scrive Leibniz nei suoi Principi della natura e della grazia: "Monas è un termine greco che significa unità o ciò che è uno.
I composti o corpi sono pluralità; le sostanze semplici, le anime, gli spiriti sono unità. Ed è necessario che vi siano sostanze semplici ovunque, perché senza di esse non vi sarebbero quelle composte: perciò tutta la natura è piena di vita."Domande da interrogazione
- Che cosa definisce una sostanza secondo Leibniz?
- Qual è il significato di "monade" e "entelechia" in Leibniz?
- Come si differenzia la visione di Leibniz da quella di Spinoza e Cartesio?
Secondo Leibniz, una sostanza è ciò che è individuale, autonomo, autosufficiente, semplice, indivisibile, inesteso e immateriale, essendo un centro attivo di forza.
"Monade" indica l'unità e semplicità di una sostanza, mentre "entelechia" si riferisce alla sua perfezione e autosufficienza come causa della propria attività.
Leibniz supera l'unica sostanza di Spinoza suddividendola in innumerevoli monadi autonome e risolve il dissidio cartesiano tra res cogitans e res extensa, trasformando l'estensione in forza o spirito.