Concetti Chiave
- Kierkegaard ha scelto di vivere una vita distaccata e dedicarsi interamente alla scrittura, usando pseudonimi per le sue opere.
- Il suo ritiro dal percorso di pastore e il rompere il fidanzamento con Regina Olsen sono eventi cruciali che hanno influenzato la sua filosofia.
- Credeva che la sua famiglia fosse macchiata da una grave colpa, che lo portava a uno stato di inquietudine e paralisi esistenziale.
- L'incapacità di scegliere e il vivere in un costante stato di angoscia sono aspetti centrali della sua esistenza e pensiero.
- Le sue opere principali, "Aut-aut", "Il diario del seduttore" e "Timore e tremore", riflettono la sua filosofia centrata sull'esistenza individuale.
Indice
La vita tormentata di Kierkegaard
Kierkegaard è stato una persona tormentata, si è laureato in teologia, teoricamente doveva intraprendere un percorso per diventare pastore protestante, ma alla fine si ritira dal mondo,vive con un’eredità che gli ha lasciato il padre e dedica la sua vita esclusivamente a comporre le sue opere, in polemica a volte anche con le istituzioni religiose ufficiali. Dunque fa una vita molto distaccata, distacco che lui accentua anche nel non firmare con il proprio nome le sue opere, usa sempre degli pseudonimi.
Questa separazione dal mondo da origine in qualche modo alla sua filosofia.
Eventi significativi nella vita di Kierkegaard
Eventi che hanno caratterizzato la sua esistenza. Kierkegaard era avviato a una vita comune: diventare pastore e prendere moglie, era fidanzato con Regina Olsen, graziosa ragazza danese, che a un certo punto lui ripudia, scioglie il fidanzamento e Regina tenta il suicidio. È un evento che rimane nella sua vita, ma egli semplicemente non sente la vocazione di appartenere al destino comune,alla vita comune, ha un’altra vocazione. Altre cose che lo segnarono furono alcune polemiche che ebbe nell’ambiente intellettuale danese e anche verso l’ambiente teologico danese. Tutto sommato questi eventi non giustificavano il tono,la tragedia con cui Kierkegaard poi li ha registrati. In generale Kierkegaard pensava che la sua famiglia si fosse macchiata di una colpa gravissima e che questa colpa gravava su tutti i discendenti della famiglia, lui parlava esplicitamente di uno stato di inquietudine, paralisi, che non lo fa scegliere nella vita, egli dirà: “sono sempre nell’angoscia, nel punto zero, nell’impossibilità di dare una direzione esatta alla mia vita”. A un certo punto lui dice preferisco non scegliere:“ La mia scelta è proprio quella di non scegliere”.
La filosofia e le opere di Kierkegaard
Dunque si tratta di un personaggio inquieto, non comune, separato dal mondo.
Le opere principali sono ritenute: “ Aut-aut= o;o”, “il diario del seduttore”e “timore e tremore” che sono i capolavori della sua filosofia.
Il pensiero:
Al centro della speculazione di Kierkegaard c’è l’esistenza, si parte dall’esistenza dell’uomo nella sua singolarità e irripetibilità.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la vocazione di Kierkegaard che lo ha portato a distaccarsi dalla vita comune?
- Come ha influenzato la sua filosofia la separazione di Kierkegaard dal mondo?
- Quali sono le opere principali di Kierkegaard e cosa rappresentano nel suo pensiero?
Kierkegaard non sentiva la vocazione di appartenere al destino comune, come diventare pastore o prendere moglie, ma aveva un'altra vocazione che lo portò a ritirarsi dal mondo e dedicarsi alla scrittura delle sue opere.
La separazione dal mondo ha dato origine alla sua filosofia, caratterizzata da un'esistenza singolare e irripetibile, e si riflette nel suo uso di pseudonimi per firmare le sue opere.
Le opere principali di Kierkegaard sono "Aut-aut", "Il diario del seduttore" e "Timore e tremore", considerate capolavori della sua filosofia, che si concentra sull'esistenza dell'uomo nella sua singolarità.