juventina1992
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Concetti Chiave

  • Søren Kierkegaard nacque nel 1813 a Copenaghen in una famiglia pietista e divenne pastore nel 1840, conoscendo il filosofo Schelling.
  • Kierkegaard è noto per la critica alle filosofie razionalistiche di Hegel e Kant, enfatizzando l'importanza dell'esperienza religiosa.
  • Distinse tre forme di vita: estetica, etica e religiosa, con l'ultimo stadio che accetta il paradosso della fede.
  • La religione per Kierkegaard trasforma la verità in un'esperienza soggettiva dominata da angoscia e disperazione.
  • Si oppone al razionalismo hegeliano promuovendo l'irrazionalismo, vedendo Dio come una presenza nell'arte che offre speranza.

Indice

  1. Infanzia e formazione
  2. Filosofia dell'esistenza
  3. Forme di vita
  4. Religione e paradossi
  5. Opposizione al razionalismo

Infanzia e formazione

Søren Aabye Kierkegaard nacque a Copenaghen nel 1813 in una famiglia pietista (protestanti che professano il primato della vita interiore). Nel 1830 si iscrisse alla facoltà di teologia dell'università di Copenaghen, nel 1840 divenne pastore e conobbe il filosofo Schelling. Nel 1855 morì a Copenaghen dopo aver compiuto la sua opera più importante: "Enter-Eller".

Filosofia dell'esistenza

La filosofia di Kierkegaard è caratterizzata dall'attenzione all'esistenza e al rifiuto delle filosofie razionalistiche (per questo critica Hegel e la legge morale di Kant. Mentre Hegel diceva che la filosofia non doveva essere edificante, Kierkegaard sottolinea la centralità dell'esperienza religiosa rispetto al sapere intellettuale).

Forme di vita

Nell'esistenza egli distingue 3 forme di vita:

-Estetica (ricerca del piacere: l'esteta é incapace di scegliere e vive in maniera frammentata; vi è l'esempio di Don Giovanni);

-Etica (vi é il passaggio dalla frammentazione all'universalità grazie al matrimonio: per questo fa l'esempio del buon marito impersonificato dall'assessore Wilhelm);

-Religione (vi è il superamento dell'universalità accettando di vivere il paradosso della fede; per questo fa l'esempio di Abramo).

Religione e paradossi

I primi 2 stadi portano all'angoscia e alla disperazione per questo l'uomo tende ad avvicinarsi a Dio: questo è lo scopo della filosofia di Kierkegaard che spinge a fare salti logici. La religione non porta però alla pace dell'esistenza ma trasforma la verità in un'esperienza soggettiva dominata dall'angoscia (sentimento di paura davanti all'incertezza) e dalla disperazione (sentimento di perdita di ogni possibilità che può portare al suicidio).

Primo paradosso: Dio è vero uomo e vero Dio.

Secondo paradosso: nella sconfitta vi è la vittoria.

Opposizione al razionalismo

Kierkegaard s'opponeva al razionalismo hegeliano con l'irrazionalismo (il genio storico di Hegel diventa genio religioso). Per Kierkegaard Dio si manifesta nell'arte e va a caccia dell'uomo che vaga in una foresta di angoscia e disperazione donandogli speranza. Poi dal singolo derivano storia, religione e filosofia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della religione nella filosofia di Kierkegaard?
  2. La religione è centrale nella filosofia di Kierkegaard, poiché rappresenta il superamento dell'universalità e l'accettazione del paradosso della fede, trasformando la verità in un'esperienza soggettiva dominata dall'angoscia e dalla disperazione.

  3. Come Kierkegaard distingue le forme di vita nell'esistenza?
  4. Kierkegaard distingue tre forme di vita: estetica, caratterizzata dalla ricerca del piacere e dalla frammentazione; etica, che porta all'universalità attraverso il matrimonio; e religiosa, che supera l'universalità accettando il paradosso della fede.

  5. In che modo Kierkegaard si oppone al razionalismo?
  6. Kierkegaard si oppone al razionalismo hegeliano con l'irrazionalismo, sottolineando che Dio si manifesta nell'arte e offre speranza all'uomo, trasformando il genio storico di Hegel in genio religioso.

Domande e risposte

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