Concetti Chiave
- Kierkegaard analizza l'esistenza umana, accettando le contraddizioni e l'importanza delle scelte individuali.
- Esistono tre stadi dell'esistenza: estetico, etico e religioso, ciascuno con le proprie caratteristiche e sfide.
- Lo stadio estetico si concentra sul piacere immediato, ma porta alla noia e disperazione, spingendo al cambiamento.
- Lo stadio etico comporta la responsabilità sociale e il conformismo, ma ancora può condurre alla noia e alla necessità di un salto verso la vita religiosa.
- La vita religiosa rappresenta la fede, vista come paradosso e scandalo, unica via per realizzare pienamente l'esistenza.
Indice
Riflessioni sull'esistenza
Kierkegaard vuole riflettere sulla sua esistenza, mettendo in luce le problematiche e accettando le contraddizioni.
Responsabilità delle scelte
Ogni uomo deve essere responsabile delle scelte che fa, delle proprie decisioni.
L'uomo è scelta, possibilità e progetto.
Stadi dell'esistenza umana
Ci sono tre stadi che rappresentano la possibilità (infinita possibilità di scegliere il male) di esistenza di un uomo.
Vita estetica e sue insidie
Il primo stadio è quello estetico, l'uomo che vive nell'istante, nella ricerca continua del piacere.
E' il seduttore intellettuale. Qui troviamo la figura del Don Giovanni, sceglie di non scegliere.
Per Kierkegaard la vita estetica non basta, chi si concentra su questa vita smarrisce il significato della sua esistenza, cadendo nella noia e nella disperazione, quel sentimento che lo fa scegliere.
Transizione allo stadio etico
Quando si avverte lo smarrimento è necessario fare il salto, assumersi la responsabilità e passare allo stadio etico.
Importanza della disperazione
La disperazione è importante perché conduce l'uomo a scegliere di decidere. Qui troviamo la figura del marito, responsabile che accetta le strutture della società, il conformismo. Anche qui si nasconde la noia, un senso di colpa che fa affiorare l'esigenza di un salto alla vita religiosa.
Vita religiosa e fede
L'uomo non può realizzarsi da solo per cui sceglie la vita religiosa che è paradosso e scandalo per la ragione umana. Qui la figura che troviamo è Adamo.
La disperazione è tale perchè o mi accetto così come sono e rimando me stesso e non posso realizzarmi p mi accetto per quello che sono e cerco di essere un altro però se non mi accetto non posso realizzarmi quindi posso farlo solo con la fede. Per Kierkegaard l'uomo è existenza, è progettualità e possibilità (posso scegliere il bene o il male), che è la più pesante delle categorie. La possibilità genera angoscia che non si riferisce a nulla di preciso: é il puro sentimento della possibilità. Si rischia l'errore o il peccato.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato dei tre stadi di esistenza secondo Kierkegaard?
- Perché la disperazione è importante nel pensiero di Kierkegaard?
- Come Kierkegaard descrive la possibilità e l'angoscia?
Kierkegaard identifica tre stadi di esistenza: estetico, etico e religioso. Lo stadio estetico è caratterizzato dalla ricerca del piacere e dalla mancanza di scelte definitive. Lo stadio etico implica l'assunzione di responsabilità e conformismo sociale. Infine, lo stadio religioso rappresenta il paradosso della fede, dove l'uomo cerca realizzazione attraverso la fede.
La disperazione è cruciale perché spinge l'uomo a scegliere e a decidere. È un sentimento che emerge quando l'uomo si rende conto della mancanza di significato nella vita estetica e lo porta a fare il "salto" verso lo stadio etico e, infine, verso quello religioso.
Kierkegaard vede la possibilità come una categoria pesante che genera angoscia. Questa angoscia non è legata a qualcosa di specifico, ma è il puro sentimento della possibilità, che comporta il rischio di errore o peccato. L'uomo è costantemente di fronte alla scelta tra bene e male, e questa libertà di scelta è fonte di angoscia.