Concetti Chiave
- Søren Kierkegaard, nato a Copenaghen nel 1813, fu influenzato dalle tradizioni luterane della sua famiglia pietistica, ma sviluppò un interesse per la religiosità cattolica.
- Dopo una carriera accademica travagliata a causa di lutti familiari e tensioni con il padre, si laureò nel 1840 con una tesi sull'ironia socratica.
- Deluso dalle lezioni di Schelling e dalle dottrine hegeliane, Kierkegaard sviluppò una critica nei confronti del protestantesimo ufficiale e avviò un'intensa produzione letteraria.
- Le sue opere, scritte in stili variegati come diari e dialoghi, esplorano il senso dell'esistenza e hanno gettato le basi per l'esistenzialismo.
- Tra i suoi scritti più noti figurano "Aut-Aut", "Timore e tremore", e "Il concetto dell’angoscia", oltre al suo importante Diario tenuto dal 1834 al 1855.
Infanzia e formazione di Søren
Nato a Copenaghen nel 1813 in una famiglia agiata di forti convincimenti pietistici, Søren crebbe in un clima di rigorosissimo rispetto delle tradizioni luterane, benché sin da giovane mostrasse un forte disagio ed una forte attrazione per la religiosità cattolica: Nel 1830 si inscrisse alla facoltà di teologia dell’università di Copenaghen, ma i suoi studi procedettero a rilento a causa di diversi lutti familiari (perse la madre e ben 5 fratelli di cui uno portava addirittura lo stesso nome) e di un disaccordo sempre più forte con il padre di cui il filosofo aveva un autentico terrore. SI laureò nel 1840 con una tesi intitolata “Sul concetto di ironia in Socrate” e subito dopo la laurea, in modo inspiegabile, ruppe il fidanzamento che lo legava a Regine Olsen, verso la quale però il filosofo mantenne un profondo amore ed una venerazione contraccambiati.
Rottura e delusione accademica
Dopo la rottura del fidanzamento Kierkegaard si trasferì a Berlino, dove seguí lezioni tenute nell’ateneo prussiano da Schelling, dal quale rimase disgustato:
Similmente rimase profondamente deluso dalle dottrine hegeliane che erano diffuse dai suoi epigoni. Tornato in Danimarca iniziò una serrata polemica contro il protestantesimo ufficiale che si protrasse fino alla morte del filosofo, avvenuta il 2 ottobre 1855.
Opere e contributo filosofico
Le opere di Kerkegaard, che assieme a quelle dell’hegeliano Andersen, sono considerate il vertice della lettura danese, sono scritte in forma di diario, di aforisma, di racconto, di dialogo, di omelia e mai in tono accademico e/o sistematico e sono tutte tese ad analizzare il senso e l’essenza dell’esistenza costituendo cosí l’avvio della corrente esistenzialista che si affermerà solo circa un secolo dopo la sua morte.
Gli scritti piú importanti sono: Enten-Ellern (Aut-Aut) (1843), Timore e tremore (1843), Il concetto dell’angoscia (1844), Prefazioni (1844), Briciole di filosofia (1844), Stadi sul cammino della vita (1845), Postilla conclusiva non scientifica (1846), La malattia mortale (1849), L’esercizio del cristianesimo (1850), Discorsi edificanti (diverse raccolte di scritti composti tra il 1843 e il 1850 tra i quali vanno ricordati: Vangelo delle sofferenze, Per l’esame di se stessi raccomandato ai contemporanei, L’immutabilità di Dio.
Notevole importanza ha pure il Diario, giornalmente composto dal filosofo dal 1834 sino al 30 settembre del 1855.
Domande da interrogazione
- Quali furono le influenze religiose nella vita di Søren Kierkegaard?
- Quali eventi personali influenzarono gli studi di Kierkegaard?
- Come reagì Kierkegaard alle lezioni di Schelling a Berlino?
- Quale fu l'atteggiamento di Kierkegaard verso le dottrine hegeliane?
- Qual è l'importanza delle opere di Kierkegaard nella filosofia?
Søren Kierkegaard crebbe in una famiglia con forti convinzioni pietistiche e un rigoroso rispetto delle tradizioni luterane, ma mostrò anche un'attrazione per la religiosità cattolica.
Gli studi di Kierkegaard furono rallentati da diversi lutti familiari, tra cui la perdita della madre e di cinque fratelli, e da un disaccordo con il padre.
Kierkegaard rimase disgustato dalle lezioni di Schelling, descrivendole come insopportabili e decidendo di abbandonarle definitivamente.
Kierkegaard fu profondamente deluso dalle dottrine hegeliane e iniziò una polemica contro il protestantesimo ufficiale.
Le opere di Kierkegaard, scritte in vari stili non accademici, analizzano il senso dell'esistenza e sono considerate l'inizio della corrente esistenzialista.