Concetti Chiave
- Kierkegaard identifica tre stadi dell'esistenza: estetico, etico e religioso, ognuno con caratteristiche distintive.
- Lo stadio estetico è dominato dalla ricerca del piacere e dalla paura della noia, con Don Giovanni come simbolo del seduttore che rifiuta l'impegno.
- Lo stadio etico è rappresentato da Guglielmo, che abbraccia la fedeltà e la responsabilità, trovando felicità nella stabilità del matrimonio e del lavoro.
- Lo stadio religioso è simboleggiato da Abramo, che vive nell'angoscia della fede, una scelta assoluta che supera la morale umana.
- Nell'interpretazione di Kierkegaard, la fede autentica è solitaria e angosciosa, contrastando con il cristianesimo moderno che offre una vita più confortevole.
Kierkegaard
Secondo Kierkegaard ci sono tre fondamentali tipologie di esistenza, che corrispondono a tre stadi.
Lo stadio estetico
Si fonda sulla soddisfazione della sensibilità. È l’atteggiamento di chi ricerca il piacere e di colui che teme più di ogni altra cosa la noia. Il personaggio rappresentativo è il Don Giovanni, il seduttore, che ama ciascuna donna per la sua particolare bellezza ed è attratto dalla conquista. La paura di affrontare la prosa della vita lo costringe ad una continua fuga, fino a che, paradossalmente, proprio la noia che tanto teme giunge a rivelargli la miseria della sua esistenza. Il Don Giovanni non sceglie, ma è scelto dalle donne che lui insegue, la vita non gli appartiene, ma è dominata dalle circostanze. Quando si rende conto di ciò l'uomo estetico entra in crisi, cadendo nella disperazione. Ritenendosi autosufficiente il seduttore rifiuta Dio e vive la vita come evasione: questo atteggiamento è però contro la vita. La disperazione infatti nasce fondamentalmente dal negare Dio e deriva dalla coscienza del fallimento del rapporto tra il singolo e sé stesso: è una presa di coscienza che consente al singolo di passare dallo stadio estetico a quello etico.
Lo stadio etico
È simboleggiato dal marito, Guglielmo, la cui vita è caratterizzata dall’impegno nel lavoro e nella vita civile. Egli è cosciente dei limiti della vita estetica, per questo apprezza la bellezza del legame matrimoniale e della fedeltà, non teme la continuità e la ripetizione, in lui la felicità può scaturire solo dalla normalità rappresentata dal matrimonio e vede nel proprio lavoro la sua vocazione. Il fondamento etica dipende dal fatto che l'uomo sceglie: l'uomo sa di essere libero, sa di poter scegliere, sa che tutto è possibile, ma sa anche che tra queste possibilità ce la possibilità del nulla. L'incapace della vita etica determina l’angoscia, dizione naturale dell'uomo, che vive in una dimensione a metà strada tra quella di Dio e quella dell’animale. L’angoscia è ciò che prova Abramo di fronte al divieto di gustare i frutti dell’albero ed essa rivela il fallimento dell’uomo nel suo rapporto con il mondo. Di fronte a questo esito si può reagire in due modi:• con il suicidio: fine di ogni possibilità.
• con la fede: realizzazione di tutte le possibilità.
Lo stadio religioso
Il personaggio che lo simboleggia è Abramo, a cui Dio comanda di uccidere il figlio Isacco. I dubbi sull’uccidere o meno il figlio attanagliano Abramo, che trova risposta unicamente nell’angoscia. Tuttavia è proprio nell’angoscia che si manifesta l’autenticità della fede, la quale è, infatti, “certezza angosciosa”. “Non uccidere” è un comando etico, non religioso. La religione, infatti, va al di là della morale, la quale è legata alla razionalità dell’uomo. La scelta di una scelta assoluta e senza condizioni: la religione e quindi scandalo, paradosso. Dio è aldilà di ogni parametro umano, sia conoscitivo sia e dico: nel simbolo Cristo, insieme a Dio e l'uomo. La fede solitudine, poiché pone l'uomo solo davanti a Dio. L'uomo si allontana dal finito per approdare nell’Assoluto, ma davanti a Dio siamo anche noi singoli, assoluti e unici. Secondo Kierkegaard il cristiano vero è inquieto e nell'angoscia si manifesta l'autenticità della fede. Al contrario, il cristianesimo moderno spinge a vivere comodamente senza pensare a Dio.Domande da interrogazione
- Quali sono le tre tipologie di esistenza secondo Kierkegaard?
- Chi è il personaggio rappresentativo dello stadio estetico?
- Cosa caratterizza lo stadio etico?
- Chi è il personaggio che simboleggia lo stadio religioso?
- Cosa significa per Kierkegaard l'autenticità della fede?
Le tre tipologie di esistenza secondo Kierkegaard sono lo stadio estetico, lo stadio etico e lo stadio religioso.
Il personaggio rappresentativo dello stadio estetico è Don Giovanni, il seduttore.
Lo stadio etico è caratterizzato dall'impegno nel lavoro e nella vita civile, dall'apprezzamento della bellezza del legame matrimoniale e della fedeltà.
Il personaggio che simboleggia lo stadio religioso è Abramo.
Per Kierkegaard, l'autenticità della fede si manifesta nell'angoscia e nella scelta assoluta e senza condizioni di seguire Dio.