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Concetti Chiave

  • Kierkegaard distingue tra due stadi di vita: l'estetico, focalizzato sul piacere immediato, e l'etico, centrato sulla costruzione di sé e sulla saggezza.
  • L'esteta vive nel momento, influenzato da emozioni e fattori esterni, mentre l'etico è guidato da una memoria del passato e costruisce la sua esperienza nel tempo.
  • L'etico padroneggia il piacere, decidendo quando e quanto soddisfarlo, a differenza dell'esteta che è succube del momento.
  • La felicità dell'esteta dipende da fattori esterni, mentre l'etico trova il suo centro in sé stesso, influenzato meno dall'ambiente circostante.
  • L'etico si concentra su priorità personali e crescita interiore, agendo come modello positivo per la società attraverso relazioni ed educazione.

Indice

  1. La scelta tra estetico ed etico
  2. Caratteristiche dell'esteta e dell'etico
  3. Il dominio del piacere e la costruzione di sé
  4. Il centro dell'esteta e dell'etico
  5. L'indeterminatezza dell'esteta e la determinatezza dell'etico

La scelta tra estetico ed etico

Nell'opera intititolata “Aut Aut” l’autore Kierkegaard afferma che la scelta si configura in due diversi stadi: quello estetico e quello etico. Egli inizialmente afferma che chi vive nella concezione estetica ha come fine principale ed ultimo il piacere e il godimento.

Caratteristiche dell'esteta e dell'etico

La sua personalità dunque è variabile, fragile ovvero si colloca nello stato d’animo e dipende dall'umore e dalle emozioni del momento, non è stabile nel tempo e dipende da fattori principalmente esterni. La caratteristica principale dell'esteta è pertanto l'attimo. Anche l'etico conosce e riconosce gli stati d'animo e le passioni che possono presentarvisi, ma quest'ultimi non sono la cosa principale poiché egli non ha come fine principale quello del godimento bensì la costruzione di sé e della sua esperienza; si denota quindi più un aspetto della saggezza.

Il dominio del piacere e la costruzione di sé

Egli dunque a differenza dell’esteta, che vive l'attimo fino in fondo e ha un obiettivo a breve termine, non è soggetto al momento ma ha memoria dei passato e si costruisce la propria esperienza nel tempo. Inoltre, l’etico padroneggia il piacere, ovvero non lo nega e ignora perché altrimenti si riaccenderebbe con più forza, ma riesce a gestirlo e decide quando e quanto soddisfarlo al contrario dell’esteta che è succube del momento, non pone troppi limiti.

Il centro dell'esteta e dell'etico

Pertanto l’esteta ed l’etico si differenziano principalmente per la dimensione temporale e per la capacità di dominare Il piacere. Inoltre, è utile considerare che il centro dell’esteta è nella periferia e non in sé stesso, poiché la sua felicità dipende da fattori esterni.

Al contrario il centro dell’etico è in sé stesso in quanto la felicità dipende dalle sue scelte e si fa meno condizionare dall’ambiente esterno.

L'indeterminatezza dell'esteta e la determinatezza dell'etico

L'indeterminatezza dell’esteta si contrappone alla determinatezza dell’etico, il quale pone attenzione a se stesso come individuo che ha determinate doti, abitudini, passioni, inclinazioni che lui determina in base ad un'analisi interiore. Egli ha come obiettivo quello di darsi delle priorità, di allenarsi a sviluppare delle qualità, appassionarsi a ciò che lo aiuta a crescere, infiammarsi verso le sue inclinazioni moderando però gli eccessi e gli impulsi negativi per raggiungere un equilibrio nell'anima. Infine, l'etico nonostante sia concentrato su se stesso, non è una persona astratta, bensì piuttosto concreta, ma si pone come modello poiché agisce indirettamente sulla società, relazionandosi ed educando le persone che gli stanno attorno, denotando un aspetto più riflessivo.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra lo stadio estetico e quello etico secondo Kierkegaard?
  2. Kierkegaard distingue tra lo stadio estetico, in cui l'individuo cerca il piacere e il godimento momentaneo, e lo stadio etico, in cui l'individuo si concentra sulla costruzione di sé e della propria esperienza, dominando il piacere e ponendo attenzione a se stesso come individuo.

  3. Come si relaziona l'esteta con il piacere e il tempo?
  4. L'esteta vive per l'attimo e il piacere immediato, la sua felicità dipende da fattori esterni e non pone limiti al godimento, risultando in una personalità variabile e fragile.

  5. In che modo l'etico influenza la società secondo Kierkegaard?
  6. L'etico, pur concentrato su se stesso, agisce come modello per la società, relazionandosi ed educando le persone attorno a lui, dimostrando un aspetto riflessivo e concreto.

Domande e risposte

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