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Sapiens
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Concetti Chiave

  • Il tema centrale del pensiero di Kierkegaard è la "scelta", evidenziato dalla sua decisione di porre Dio al di sopra di tutto.
  • Kierkegaard critica la Chiesa ufficiale per il suo compromesso con interessi mondani e la trascuratezza degli aspetti spirituali autentici.
  • Il filosofo accusa gli uomini di Chiesa di ridurre il Cristianesimo a una dottrina, rendendola una scelta facile e comoda.
  • Kierkegaard definisce questa visione della fede come "ateismo cristiano", che ignora il volto più severo di Dio.
  • Per Kierkegaard, la vera religiosità risiede nella scelta drammatica e responsabile tra Dio e il mondo.

Indice

  1. Il tema della scelta
  2. Critica alla Chiesa ufficiale
  3. La scelta cristiana di Kierkegaard

Il tema della scelta

Il tema della “scelta” appare il cardine intorno al quale si sviluppa tutta la riflessione del pensatore. Nell’occasione della rottura della relazione con Regina Olsen, la scelta si qualifica come decisione di porre Dio al di sopra di ogni altra cosa, senza scendere a compromessi: “il divenir cristiano è stato il compito della mia vita”, disse il filosofo.

Critica alla Chiesa ufficiale

Il suo cristianesimo, però, non deve essere confuso con quello della Chiesa ufficiale. Quest’ultima venne infatti accusata da Kierkegaard di essere troppo compromessa con gli interessi mondani e di trascurare quegli aspetti spirituali ed interiori che caratterizzano una religiosità autentica. Gli uomini di Chiesa, inoltre, vennero criticati per aver ridotto il messaggio di Cristo a mera dottrina. Essi considerano il Cristianesimo come una scelta facile, consistente nel “vivere tranquilli e attraversare felicemente il mondo”. Kierkegaard si scaglia dunque contro quella che definisce una forma di “ateismo cristiano”, che ignora il volto più severo e inquietante di Dio per sostituirlo con una versione più addolcita.

La scelta cristiana di Kierkegaard

La scelta cristiana di Kierkegaard non ammette compromessi e si presenta come alternativa secca tra Dio e il mondo. Il filosofo pone l’uomo davanti alla drammaticità dell’esistere, che risiede proprio nell’inevitabilità della decisione tra termini assolutamente inconciliabili. In generale, ciò che dà valore all’uomo è la capacità di assumersi la responsabilità della propria vita.

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