Concetti Chiave
- Gli stadi dell'esistenza esplorano le possibilità fondamentali della vita umana, rappresentando alternative esistenziali distinte e separate.
- Lo stadio estetico è caratterizzato dalla ricerca di momenti irripetibili e unici, con il fallimento inevitabile dovuto alla ripetizione e alla noia.
- Lo stadio etico si fonda sulla stabilità e sul dovere morale universale, con la figura del Marito che rappresenta la fedeltà a sé stessi e la ripetizione consapevole.
- Lo stadio religioso implica una fede totale in Dio, richiedendo l'abbandono delle leggi umane e una relazione diretta con il divino, come esemplificato da Abramo.
- Ogni stadio rappresenta un modo distinto di esistere, con le proprie sfide e implicazioni, dalla ricerca estetica alla moralità etica, fino alla dedizione religiosa.
gli stadi dell'esistenza sono un'indagine delle possibilità fondamentali dell'esistenza umana. All'uomo si danno delle possibilità, la sua filosofia è l'indagine, il chiarimento di tali, degli AUT AUT di fronte ai quali l'uomo si trova. Queste possibilità fondamentali sono chiamate Stadi. Queste alternative sono degli AUT AUT, uno è separato dall'altro come l'alternativa che non ha nulla in comuna, sono dei modi di esistere differenti, staccati; gli Stadi dell'esistenza esaminati da K., sono tre:
Estetico: la vita estetica è la forma di vita di chi vive nell'attimo.
L'esteta è colui che vive nell'attimo e ritiene quest'attimo come un'opera d'arte, cioè qualcosa di irripetibile, sottolinea l'eccezionalità dell'arte di essere irripetibile: l'esteta vive la vita come fosse un'opera d'arte, ogni istante è eccezionale, ogni attimo è irripetibile e superiore alla vita normale. Come la bellezza è qualcosa di superiore, l'esteta è colui che vive affascinato da una vita che è come un' opera d'arte, di una bellezza superiore, fatta di attimi irripetibili. La sua figura emblematica è il Seduttore (Don Giovanni), colui che seduce tante donne, non ne ha una sola. Lo sceglie perché non si ferma su una sola donna, ma cambia continuamente, cercando in ogni donna qualcosa di nuovo ed irripetibile, come un'opera d'arte. Cerca un rapporto eccezionale con ciascuna. L'esteta fugge la ripetizione, questo è il suo fallimento, il ripetersi. Secondo K., il fallimento è sempre in agguato in questa vita, l'esteta fugge la ripetizione, ma questo è impossibile, prima o poi andrà incontro alla ripetizione, vivrà una ripetizione di una situazione precedente (esempio: stare sempre con la stessa donna). Con la stessa donna si crea sempre lo stesso rapporto e quindi viene ripetuto. La ripetizione sta in agguato, per quanto cerchi di variare c'è sempre la possibilità di ripetersi. Quindi, la ripetizione prima o poi si presenta e quind vi è il fallimento, che è possibile ed altamente probabile. Ciò che rivela la ripetizione è la noia, prima o poi il seduttore si annoia, cioè si trova a rivivere una situazione già vissuta che quindi lo annoia. Inoltre l'esteta compie la scelta di non scegliere se stesso, sceglie di essere eccezionale, cioè sceglie di non essere se stesso, quindi di non ripetersi. Sceglie un io sempre diverso, sceglie un io che si colloca in una relazione con una donna diverso da quello precedente, sceglie di non essere uguale a se stesso, sceglie di non scegliere se stesso. Il seduttore cambia continuamente donna perché non sceglie una forma stabile, quindi sceglie di non ripetersi. Questo è impossibile, non posso scegliere di non essere me stesso, non posso scegliere di non essere io. Lo stadio estetico va incontro al fallimento perché è il tentativo di scegliere un io che non è tale, non è stabile, costante e permanente.
Etico: lo stadio etico è lo stadio in cui l'io sceglie di dare a se stesso una forma stabile, lo chiama etico perché è lo stadio in cui vige il dovere, la nozione kantiana di dovere etico, il cui l'io si attribuisce questo dovere universale. L'io si adegua ad una forma universale che è il dovere kantiano, sceglie di vivere secondo una legge morale che sia universale e sempre uguale a se stessa. Sceglie di dare al proprio io una forma universale e sempre uguale a se stessa, sceglie la ripetizione. L'uomo simbolo dello stadio etico è il Marito che è l'opposto del seduttore, egli dà al proprio io una forma sempre uguale a se stessa, sceglie sempre una stessa donna ed uno stesso lavoro, e vuole essere fedele ad entrambi. Sceglie dunque di essere fedele a se stesso, di ripetere la ripetizione, di darsi una regola universale.
Religioso: l'uomo religioso ha fede in Dio e questa fede gli chiede di abbandonare completamente l'umanità e le sue leggi, colui che rappresenta questo stadio è Abramo, lo sceglie perché Abramo era disposto a seguire Dio fino al punto di sacrificare il figlio Isacco, secondo K., ciò rappresenta bene lo stadio religioso, perché se Abramo era disposto a sacrificare il figlio, vuol dire che era disposto ad abolire completamente le leggi degli uomini in nome di Dio. Lo stadio religioso ha questo di essenziale: chiede all'uomo di abolire qualunque rapporto con gli altri uomini e trovarsi solo di fronte a Dio. Sospensione delle leggi etiche, violandole completamente, non è etico vivere in modo religiose, le leggi etiche sono sospese.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli stadi dell'esistenza secondo Kierkegaard?
- Come viene descritto lo stadio estetico?
- Cosa contraddistingue lo stadio etico?
- Qual è il significato dello stadio religioso?
- Qual è il fallimento dello stadio estetico secondo Kierkegaard?
Gli stadi dell'esistenza esaminati da Kierkegaard sono tre: estetico, etico e religioso. Ognuno rappresenta un modo di vivere e di esistere differente.
Lo stadio estetico è caratterizzato dalla vita nell'attimo, vissuta come un'opera d'arte irripetibile. L'esteta, rappresentato dal Seduttore, cerca esperienze eccezionali e fugge la ripetizione, ma inevitabilmente incontra la noia e il fallimento.
Lo stadio etico è definito dalla scelta di dare a se stessi una forma stabile e universale, seguendo il dovere kantiano. L'uomo etico, simboleggiato dal Marito, sceglie la ripetizione e la fedeltà a se stesso e agli altri.
Lo stadio religioso richiede fede in Dio e l'abbandono delle leggi umane. Rappresentato da Abramo, implica la sospensione delle leggi etiche per seguire la volontà divina, ponendo l'uomo solo di fronte a Dio.
Il fallimento dello stadio estetico risiede nell'impossibilità di evitare la ripetizione e la noia. L'esteta cerca di non ripetersi, ma inevitabilmente si trova a rivivere situazioni già vissute, portando alla noia e al fallimento.