Concetti Chiave
- Lo stadio estetico è caratterizzato dalla ricerca del piacere e della bellezza, ma porta a una vita di noia e disperazione per la mancanza di appagamento.
- Lo stadio etico rappresenta l'impegno e il sacrificio del matrimonio, in contrasto con il superficiale stadio estetico.
- Lo stadio religioso consente una libertà universale, trascendendo il dovere etico e ponendo l'individuo in relazione diretta con il divino.
- La categoria del singolo afferma l'irripetibilità dell'individuo, opponendosi alla filosofia hegeliana che ignora l'esistenza concreta.
- La possibilità genera angoscia e responsabilità, contrastando la necessità e razionalità hegeliana e richiedendo l'accettazione della disperazione per crescere spiritualmente.
Indice
Lo stadio estetico
• Lo stadio estetico: Rappresentato dalla figura del Don Giovanni, che vuole vivere al di sopra delle banalità della vita, ma, la sua vita appunto, sarà piena di noia e disperazione, proprio perché non raggiunge mai l’appagamento. Non crede in nulla se on in se stesso.
Lo stadio etico
• Lo stadio etico: Rappresentato dal matrimonio, che descrive un impegno continuativo e sacrificale che lo stadio estetico non contempla. Il matrimonio e fiducia, fedeltà e sacrificio.
Lo stadio religioso
• Lo stadio religioso: Se nello stadio etico il soggetto è sottomesso all’universale nello stadio religioso l’uomo è libero, poiché è un rapporto universale/universale. Questo stadio trascende quello etico, se l’etica volesse essere autosufficiente si definirebbe divina e sarebbe quindi pagana e atea.
La categoria del singolo
La categoria del singolo
• “l’esistenza corrisponde alla realtà singolare, al Singolo: essa resta fuori, e in ogni modo coincide, con il concetto. Un uomo singolo non ha certo esistenza concettuale”
• La singolarità è irripetibile e irrimpiazzabile, la filosofia si occupa del concetto generale dell’uomo, ma la singolarità non è concetto
• Contro Hegel afferma che è impossibile parlare di assoluto se si dimentica la categoria dell’esistenza, cioè del singolo, quindi il sistema di Hegel è ridicolo perché poggia su una base inesistente
• Il singolo è “la categoria presso la quale deve passare il tempo, la storia, l’umanità”. Il singolo conta più della specie.
Possibilità e angoscia
Possibilità, angoscia e disperazione
• Nella possibilità tutto è egualmente possibile, ma diventa anche rifugio per i miserabili che giustificano la loro vita di dolori.
• Differisce da Hegel tutto è necessario e razionale, invece per Kierkegaard tutto è possibile (et-et diventa out-out)
• La possibilità è molto più pesante della realtà poiché di dà delle responsabilità e ANGOSCIE
• L’angoscia forma, poiché smaschera nel nostro profondo tutti i pensieri gretti e finiti. Bisogna lasciarla entrare e conviverci per formarsi.
• La DISPERAZIONE è propria dell’uomo nel rapportarsi con se stesso.
• La disperazione è un eterno morire senza mai morire, che per essere eliminata si deve accettare di essere nelle mani di Dio da cui solo si può attingere l’acqua
• Credere in DIO solo e non più in se stessi, raggiungere il più alto grado di Noia per entrare nelle grazie di Dio.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali dello stadio estetico secondo il testo?
- Come viene descritto lo stadio religioso e in cosa differisce dallo stadio etico?
- Qual è il ruolo dell'angoscia e della disperazione nella formazione dell'individuo secondo il testo?
Lo stadio estetico è rappresentato dalla figura del Don Giovanni, che cerca di vivere al di sopra delle banalità della vita, ma finisce per vivere nella noia e disperazione poiché non raggiunge mai l'appagamento e non crede in nulla se non in se stesso.
Lo stadio religioso è descritto come uno stato in cui l'uomo è libero, poiché è un rapporto universale/universale, trascendendo lo stadio etico. A differenza dello stadio etico, dove il soggetto è sottomesso all'universale, nello stadio religioso l'etica non può essere autosufficiente e si definirebbe pagana e atea se lo fosse.
L'angoscia è vista come formativa, poiché smaschera i pensieri gretti e finiti nel profondo dell'individuo, e bisogna conviverci per formarsi. La disperazione è un eterno morire senza mai morire, e per eliminarla si deve accettare di essere nelle mani di Dio, credendo solo in Lui e non più in se stessi.