Concetti Chiave
- Gli stadi dell'esistenza di Kierkegaard rappresentano modelli di vita alternativi e inconciliabili, caratterizzati da un "salto" che impedisce di tornare indietro.
- La vita estetica è rappresentata dal Don Giovanni di Mozart, caratterizzata dalla ricerca del piacere e della novità, che porta alla disperazione.
- La vita etica si contrappone a quella estetica ed è caratterizzata dalla stabilità e dalla continuità, con l'accettazione della ripetizione quotidiana.
- Il passaggio alla vita religiosa richiede un abbandono totale a Dio, enfatizzato dal paradosso e dallo scandalo della fede, come illustrato dalla storia di Abramo.
- Ogni stadio dell'esistenza non deriva logicamente dall'altro ma è una scelta consapevole, segnata da un "salto" che segna un cambiamento radicale.
Gli stadi dell'esistenza di Kierkegaard
Gli stadi dell’esistenza di Kierkegaard sono dei modelli di vita che non possono sintetizzarsi hegelianamente in una sintesi dialettica, ma si presentano come alternative inconciliabili che si escludono l’un l’altra. Infatti tra essi esiste una sorta di “abisso”, un “salto” che non permette di tornare indietro una volta compiuta la scelta. Kierkegaard sottolinea, inoltre, come ognuno degli stadi sia caratterizzato da una pura scelta e come uno non sia la conseguenza logica dell’altro.
Gli stadi dell’esistenza sono tre:
-Vita estetica: la figura emblematica della vita estetica e il Don Giovanni di Mozart, il seduttore che rifiuta ogni vincolo o impegno continuativo rapportandosi con tutte le donne senza impegnarsi moralmente davvero con una di loro (le ama tutte perché non ne ama nessuna). L’esteta, infatti, ha il desiderio di fuggire ogni forma di ripetizione per non ricadere nella noia, e quindi cambia continuamente donne per non ripetere la vita accanto alla stessa donna. Ma, cercando di fuggire dalla ripetizione, diventa succube di essa in quanto ripete costantemente il gesto di cambiare donna e, contemporaneamente, cercando di fuggire dalla noia, ci ricade poiché essa subentra costantemente una volta conquistata la donna. La cifra temporale è l’attimo, appunto perché rifugge la ripetizione. Questa contraddizione con se stesso porta alla disperazione, con cui si può compiere il salto verso la scelta opposta abbandonandosi ad essa rompendo l’involucro della pura esteticità.
-Vita etica: abbracciando la disperazione l’individuo può compiere il “salto” verso lo stadio etico, completamente opposto a quello estetico. In esso la figura emblematica è quella del marito, caratterizzato dalla stabilità, dalla continuità, dalla scelta della stessa donna ogni giorno e dall’impegno quotidiano nella vita e nel lavoro, relazionandosi con altre persone. Il marito e lavoratore sceglie consapevolmente la ripetizione e la accetta. Nella vita etica la cifra temporale è, infatti, la continuità. Ma questa scelta può portare ad una contraddizione, ovvero la possibilità e consapevolezza del peccato, nel quale si può ricadere vivendo in una dimensione sociale. Il “salto” verso l’ultimo stadio avviene con il pentimento e la conseguente apertura a Dio, con la consapevolezza di non essere autosufficiente e di aver bisogno di qualcun altro).
-Vita religiosa: l’ultimo salto è quello verso lo stadio religioso, che presuppone l’apertura e il completo e totale abbandono a Dio come essere assoluto. La dimensione religiosa e della fede, però, è caratterizzata dal paradosso e dallo scandalo, e ciò è emblematico nella figura di Abramo. Dio chiede ad Abramo di uccidere il figlio senza una spiegazione razionale (come Agamennone e Ifigenìa), andando contro ogni tipo di moralità umana. Infatti la fede presuppone quel totale abbandono che scardina il concetto di moralità per arrivare a una fiducia scandalosa e paradossale per Dio (incarnazione di Cristo).
Bibliografia:
Con-Filosofare
Domande da interrogazione
- Quali sono gli stadi dell'esistenza secondo Kierkegaard?
- Qual è la caratteristica principale della vita estetica?
- Come si differenzia la vita etica dalla vita estetica?
- Cosa rappresenta lo stadio religioso nell'esistenza di Kierkegaard?
Gli stadi dell'esistenza secondo Kierkegaard sono tre: la vita estetica, la vita etica e la vita religiosa. Ognuno rappresenta un modello di vita alternativo e inconciliabile con gli altri.
La vita estetica è caratterizzata dal desiderio di evitare la ripetizione e la noia, rappresentata emblematicamente dal Don Giovanni di Mozart, che cerca costantemente nuove esperienze senza impegno morale.
La vita etica si differenzia dalla vita estetica per la sua enfasi sulla stabilità e continuità, rappresentata dalla figura del marito che sceglie consapevolmente la ripetizione e l'impegno quotidiano.
Lo stadio religioso rappresenta l'apertura totale e l'abbandono a Dio, caratterizzato dal paradosso e dallo scandalo della fede, come illustrato dalla figura di Abramo che agisce contro la moralità umana per fiducia in Dio.