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Concetti Chiave

  • Kierkegaard critica l'idealismo per la sua enfasi sull'universalità dello spirito, opponendolo alla singolarità dell'uomo e alla concretezza dell'esistenza.
  • L'esistenza è vista come l'insieme delle possibilità a disposizione di un individuo, legata strettamente alla capacità di scelta e alla lotta contro la disperazione.
  • Kierkegaard sostiene che senza una scelta, l'uomo rischia di rimanere bloccato nell'indecisione, sottolineando l'importanza della fede per affrontare l'angoscia esistenziale.
  • Rifiuta l'approccio di Hegel che considera lo Spirito più importante dell'uomo e critica la divisione tra filosofia e vita reale, enfatizzando l'importanza dell'individuo.
  • Per Kierkegaard, l'astrazione non può prevalere sull'esistenza concreta del singolo, poiché negli esseri umani il valore del singolo supera quello del genere.

Indice

  1. Concetti chiave dell'esistenza
  2. Possibilità e scelta
  3. Critica a Hegel

Concetti chiave dell'esistenza

Si pone contro l’ idealismo per alcuni concetti:

- Universalità dello spirito contrapposta con la singolarità dell’uomo;

- Esistenza concreta contrapposta alla ragione astratta.

Tali concetti avranno ampio seguito a partire dal Novecento in poi.

Esistenza = modo di essere proprio di ogni uomo nel mondo. Dipende dalla possibilità, dalla scelta e dalla disperazione.

Esistenza è l’insieme delle possibilità.

Possibilità e scelta

Possibilità= L’insieme di possibilità che costituiscono l’esistenza, pongono l’uomo di fronte ad una scelta. Già Kant aveva introdotto il concetto di possibilità con una valenza positiva che però si perde in Kierkegaard: se infatti non si arriva ad una scelta ci si fossilizza nel ‘punto zero’, l’indecisione permanente. Bisogna inoltre assumere un atteggiamento contemplativo per capire quali siano le possibilità principali. La fede costituisce il punto chiave per affrontare l’angoscia dell’esistenza.

Critica a Hegel

Di Hegel Kierkegaard rifiuta:

- La mentalità pagana che lo porta a ritenere lo Spirito più importante dell’uomo;

- La riflessione sulla filosofia come scienza non soggettiva, che quindi esclude l’uomo;

- La divisione tra pensiero filosofico e vita;

- Abolizione dell’individuo.

Il singolo è infatti l’esistenza stessa, non può essere ricondotto al genere animale, perché negli animali il genere è superiore al singolo, mentre negli umani è il singolo ad essere superiore. Partendo dal singolo e dalla sua esistenza concreta, l’astrazione non può essere totale.

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