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Sintesi
vita e pensiero filosofico di Immanuel Kant

In questo appunto di filosofia vengono descritti dettagliatamente alcuni aspetti del pensiero filosofico del celebre filosofo tedesco Immanuel Kant. Oltre ai principi della sua filosofia viene descritta anche nel dettaglio la sua lunga biografia. Vengono descritti e articolati quelli che sono i giudizi kantiani che si dividono in varie tipologie; la teoria e il principio dell'evoluzione copernicana, il concetto di estetica trascendentale e anche altri argomenti presenti nel documento in allegato.

Biografia di Kant


Immanuel Kant, nato nel 1724 in Prussia, aveva una formazione settecentesca. Infatti è influenzato dagli illuministi tedeschi Lambert e Tetens, da quelli inglesi (Hume) e dal francese Rousseau. Prima del 1770 Kant affronta i problemi di tipo morale trattati dal filosofo tedesco Wolff, che a sua volta riprende Leibniz. Il periodo pre–critico e i “sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica” gli scritti pre-critici si occupano del dibattito della scuola mistica di Svedenborg che sosteneva che nei suoi sogni venissero lui svelati delle verità di fede e della scuola razionalista tedesca che sosteneva che le verità di fede dovessero essere spiegate con la metafisica, quindi attraverso la razionalità. Nella sua opera Kant sostiene in forma satirica che sia la teoria illuminista sia quella mistica siano inaccettabili. Nella stessa opera, che critica fortemente la metafisica di Wolff, vengono affrontati inoltre: 1. I fondamenti dell’etica 2. I limiti della conoscenza umana 3. La domanda se la metafisica sia o non sia una scienza Per quanto riguarda la metafisica, Kant dice che abbia il compito di individuare i limiti della ragione umana. Inoltre viene respinto l’assioma in base al quale l’etica dovrebbe fondarsi sugli esiti della metafisica: mentre i filosofi precedenti stabilivano in base all’ontologia cosa fosse il bene e cosa il male, Immanuel Kant afferma che non è mai stato dimostrato che l’etica dipenda dall’ontologia. “Sul primo fondamento della ragione, dello spazio e del tempo” e la “Dissertazione su forma e principi del mondo sensibile e intelligibile” Queste due opere vengono inserite nel periodo pre-critico perché Kant è ancora convinto che attraverso la razionalità si possa conoscere la realtà in sé, quindi il Noumeno. Comunque queste due opere introducono poi la filosofia critica. La filosofia critica La filosofia critica è un movimento che nasce con Kant che vuole trattare con vigore tre punti fondamentali: 1. la condizione della conoscenza, cioè gli strumenti attraverso i quali la conoscenza si esplica e progredisce 2. la validità della conoscenza, ovvero la verifica delle caratteristiche che rendono la conoscenza certa, persistente, accettabile e condivisa da tutti e tre i limiti della conoscenza, cioè i limiti entro i quali sono veri i due punti precedenti. Con questa concezione Immanuel Kant è molto lontano dallo scetticismo perché ipotizza valida la conoscenza entro certi limiti e inoltre che sia possibile giungere ad un’etica condivisa e valida entro i limiti. Inoltre la concezione critica consente di legittimare una concezione teleologica (che ha dei fini) che a sua volta potrebbe consentire l’esistenza di Dio (un regista esterno della natura). I fondamenti della conoscenza Secondo Kant con il rinascimento si mette in discussione la validità della metafisica come conoscenza in grado di abbracciare un dominio che va oltre al conoscenza. Anche Hume aveva affermato che la scienza può essere al massimo considerata probabile. Kant osserva inoltre che la metafisica ha portato solo a risultati prodotti da più autori che non sono compatibili tra loro, quindi per Immanuel Kant è una scienza sterile, a differenza delle scienze naturali che dopo la rivoluzione scientifica hanno consentito di mettere anche a punto delle applicazioni pratiche che a loro volta possono essere portate avanti. Pertanto Kant propone di sviluppare una nuova filosofia, ovvero una ermeneutica della filitudine, che abbia come scopo l’individuazione del senso e del limite della conoscenza e dell’esistenza umana. Quindi questo nuovo tipo di filosofia dovrebbe consentire di stabilire gli ambiti della conoscenza e la validità di questi ambiti, ovvero se sono scientifici oppure no. Per raggiungere questo scopo bisogna individuare gli strumenti su cui si basa lo sviluppo della conoscenza e la loro tipologia. I giudizi: Questi strumenti per Immanuel Kant, come anche per Aristotele, sono i giudizi intesi come affermazioni che possono essere di due tipi:

  1. Giudizi riflettenti che consentono di valutare un oggetto ex esami.

  2. Giudizi estetici: riguardante la forma degli oggetti.

  3. Giudizi teologici: riguardante lo scopo e la funzione di un oggetto.

  4. Giudizi determinanti: servono a definire un oggetto.

  5. Giudizi analitici a priori: sono giudizi veri, che non ammettono un contrario, ma dall’altra parte non amplificano la conoscenza, cioè sono sterili.

  6. Giudizi sintetici a posteriori: consentono di cogliere verità di fatto, che però non sono assolute, cioè si può verificare il suo contrario.

  7. Giudizi sintetici a priori: formati da principi razionali puri, condivisi da tutti, applicati a una materia costituita da impressioni sensibili: su questi giudizi si fonda la conoscenza scientifica.



Visto che i giudizi sintetici a posteriori non sono necessari e quelli analitici a priori sono sterili, e quindi nessun tipo dei due è in grado di ampliare la conoscenza, Kant sostiene che la conoscenza scientifica si deve fondare su una materia costituita da impressioni sensibili, ossia sull’esperienza a cui vengono applicati “principi puri” costanti, condivisi da tutti ed assoluti consentendo un accrescimento della conoscenza. Pertanto Kant arriva ad ipotizzate i giudizi sintetici a priori che sono gli unici validi per una conoscenza scientifica. Questi giudizi sono “sintetici” perché ampliano la conoscenza e “a priori” perché si basano su strumenti innati (o puri) e quindi si può parlare di un innatismo funzionale.

A questo punto Immanuel Kant fa un esempio:

  1. giudizio sintetico a posteriori: i corpi sono pesanti (pesante non è compreso nella definizione di corpo e quindi si potrebbe verificare anche il contrario)

  2. giudizio analitico a posteriori: i corpi sono estesi (giudizio a posteriori perché non aggiunge niente di nuovo alla nostra conoscenza)

  3. giudizio sintetico a priori: tutti i corpi sono collocati nello spazio e nel tempo (spazio e tempo sono dei principi puri).



L’evoluzione copernicana


La concezione della struttura della conoscenza: secondo Immanuel Kant la conoscenza è un sinolo di materia sensibile a posteriori e di una forma razionale a priori, costituita dai principi puri. Questi principi puri erano già stati ipotizzati da Tetens, ma non analizzati, cosa che farà Kant. In base ai principi puri l’uomo concepisce la realtà sempre nello stesso modo: può cambiare il punto di vista individuale, ma non il modo in cui viene concepita la realtà già che i principi siano costanti. il fatto che i principi siano condivisi da tutti, consente che la coscienza individuale sia intelligibile anche per gli altri. C’è da dire però che la conoscenza è limitata soltanto ai fenomeni e non può riguardare al realtà di per sé, ovvero non coglie il noumeno. Pertanto la conoscenza è condivisa, ma non uguale alla realtà (esempio mago di Oz nella città di smeraldo). Il termine trascendentale Per la filosofia scolastica il termine trascendentale riguardava i fondamenti ultimi della realtà materiale e razionale; in Kant invece riguarda soltanto i criteri, le forme e i principi puri su cui si basa la conoscenza umana. Critica della ragion pura è l’opera in cui si affronta la validità e i limiti della conoscenza. Viene divisa in due sezioni:

  1. La dottrina degli elementi Suddivisa a sua volta in a) estetica trascendentale b) logica trascendentale suddivisa ulteriormente in i) analitica trascendentale e ii) dialettica trascendentale

  2. La dottrina del metodo



il pensiero di Immanuel Kant

Nella dottrina degli elementi si cerca di individuare gli elementi formali della conoscenza umana e quali siano le conoscenze che possono diventare scienze autentiche.

L’estetica trascendentale


Questa parte dell’opera studia la conoscenza sensibile e le forme su cui si fonda: secondo Immanuel Kant alle impressioni (mutamenti di stato del percepente che viene a contatto con la realtà) vengono immediatamente applicate le forme razionali pure e quindi si forma una intuizione sensibile che a sua volta porta alla conoscenza sensibile. Questa conoscenza è intuitiva, cioè sui manifesta immediatamente all’uomo in forma non discorsiva. Queste forma razionali pure dell’estetica, in base a cui ci appare la realtà in modo immediato sono due: lo spazio e il tempo.

Continua nell'allegato...
Estratto del documento

Kant I

Balsini Trascendentale, Borst Trascendentale, Gazzarri Trascendentale

A questo punto Kant fa un esempio:

1. giudizio sintetico a posteriori: i corpi sono pesanti (pesante non è compreso nella

definizione di corpo e quindi si potrebbe verificare anche il contrario)

2. giudizio analitico a posteriori: i corpi sono estesi (giudizio a posteriori perché non

aggiunge niente di nuovo alla nostra conoscenza)

3. giudizio sintetico a priori: tutti i corpi sono collocati nello spazio e nel tempo (spazio e

tempo sono dei principi puri).

L’evoluzione copernicana - la concezione della struttura della conoscenza

Secondo Kant la conoscenza è un sinolo di materia sensibile a posteriori e di una forma

razionale a priori, costituita dai principi puri. Questi principi puri erano già stati ipotizzati da

Tetens, ma non analizzati, cosa che farà Kant.

In base ai principi puri l’uomo concepisce la realtà sempre nello stesso modo: può cambiare il

punto di vista individuale, ma non il modo in cui viene concepita la realtà già che i principi siano

costanti. il fatto che i principi siano condivisi da tutti, consente che la coscienza individuale sia

intelligibile anche per gli altri.

C’è da dire però che la conoscenza è limitata soltanto ai fenomeni e non può riguardare al realtà di

per sé, ovvero non coglie il noumeno. Pertanto la conoscenza è condivisa, ma non uguale alla

realtà (esempio mago di Oz nella città di smeraldo).

Il termine trascendentale

Per la filosofia scolastica il termine trascendentale riguardava i fondamenti ultimi della realtà

materiale e razionale; in Kant invece riguarda soltanto i criteri, le forme e i principi puri su cui

si basa la conoscenza umana.

Critica della ragion pura

è l’opera in cui si affronta la validità e i limiti della conoscenza. Viene divisa in due sezioni:

1. La dottrina degli elementi

Suddivisa a sua volta in

a) estetica trascendentale

b) logica trascendentale suddivisa ulteriormente in

i) analitica trascendentale e

ii) dialettica trascendentale

2. La dottrina del metodo

Nella dottrina degli elementi si cerca di individuare gli elementi formali della conoscenza umana

e quali siano le conoscenze che possono diventare scienze autentiche.

L’estetica trascendentale

Questa parte dell’opera studia la conoscenza sensibile e le forme su cui si fonda: secondo Kant

alle impressioni (mutamenti di stato del percepente che viene a contatto con la realtà) vengono

immediatamente applicate le forme razionali pure e quindi si forma una intuizione sensibile che

a sua volta porta alla conoscenza sensibile. Questa conoscenza è intuitiva, cioè sui manifesta

immediatamente all’uomo in forma non discorsiva. Queste forma razionali pure dell’estetica, in

base a cui ci appare la realtà in modo immediato sono due: lo spazio e il tempo. 3

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Kant I

Balsini Trascendentale, Borst Trascendentale, Gazzarri Trascendentale

IMPRESSIONI INTUIZIONI

ESTERNE SENSIBILI:

Materia L’intuizione

IMPRESSIONI pura „spazio“

SENSIBILI IMPRESSIONI viene

INTERNE applicata alle

ESTETICA impressioni

esterne,

REALTÀ SPAZIO

Forme quella

ESTERNA

INTUIZIONI PURE “tempo” a

inesprimibili ed TEMPO quelle

immediate interne.

REALTÀ

INTERNA

C’è da notare che la forma a priori delle impressioni esterne è lo spazio, quella delle impressioni

interne il tempo. Le impressioni (sia esterne che interne), una volta acquisite hanno soltanto una

connotazione temporale, quindi tutto è nel tempo.

Con questa concezione viene superato Locke, secondo cui tutto deriva dall’esperienza ed altri

filosofi che ritengono spazio e tempo fondamenti reali della realtà fisica, ma invece sono solo

forme pure, trascendentali, della mente.

La nuova concezione dello spazio e del tempo

Abbiamo visto che per Kant lo spazio e il tempo non sono nient’altro che delle intuizioni pure che

fanno parte solamente della mente. Infatti, se si considerassero spazio e tempo facenti parte di un

insieme, tutti gli altri enti dovrebbero essere concepibili autonomamente, ovvero al di fuori

dello spazio e del tempo, cosa che secondo Kant è impossibile. Quindi spazio e tempo non sono più

un risultato di una astrazione, ma sono soltanto elementi intuitivi che precedono ogni percezione.

Quindi Kant critica la concezione dello spazio e del tempo di Leibniz e inoltre afferma che il moto

sia assoluto, mentre in Leibniz era relativo, ossia dipendeva dal punto di vista dell’osservatore.

L’etica trascendentale

L’etica trascendentale consente l’uguaglianza e la condivisione di tutti i principi geometrici ed

aritmetici e quindi ha un carattere trascendentale: questo perché sono trascendentali i rapporti

nello spazio su cui si fonda la geometria (luoghi e posizioni) e sono anche trascendentali i

rapporti temporali, ovvero la successione e la continuità dei numeri su cui si basa l’aritmetica. Il

fatto che sia la geometria che l’aritmetica siano trascendentali consente di fondare su di esse un

linguaggio scientifico compreso da tutti non solo perché in quanto trascendentali, sono condivisi da

tutti, ma anche perché le scienze si occupano dello spazio e del tempo. 4

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Kant I

Balsini Trascendentale, Borst Trascendentale, Gazzarri Trascendentale

La logica trascendentale LOGICA

TRASCENDENTALE DIALETTICA

ANALITICA

ANALITICA ANALITICA

DEI DEI

CONCETTI PRINCIPI

INDIVIDUAZIONE VALIDITÀ DEI SCHEMI DISTINZIONE

FENOMENI/

DEI CONCETTI PURI CONCETTI PURI TEMPORALI NOUMENI

PRINCIPI

INTELLETUALI

L’analitica dei concetti

La facoltà che studia l’analitica è l’intelletto (non la ragione) che è la facoltà di produrre i

concetti attraverso un’attività giudicatrice che attribuisce agli oggetti i predicati, ovvero dice

cosa sono. La materia dei concetti sono i dati o intuizioni fornite dall’estetica, che però sono

ancora disordinate ed inesprimibili. Infatti, si manifestano per caso nello spazio e nel tempo.

La forma, invece, consiste nei canoni di pensabilità delle forme pure. Queste forme pure

rappresentano i più generali criteri di predicabilità anche se di per sé sono vuote. Parallelamente

le intuizioni provenienti dall’estetica senza i canoni di pensabilità sono cieche, ovvero senza

predicato e quindi non fanno parte di nessun concetto.

Solo la sintesi della forma e della materia producono una conoscenza feconda che consente di

strutturare un universo secondo il nostro modo di vederlo.

Le categorie

Questi canoni di pensabilità vengono detti, seguendo l’esempio di Aristotele, categorie, anche se

Kant le applica soltanto in campo gnoseologico, mentre in Aristotele avevano anche una valenza

ontologica. Le categorie e i giudizi o concetti a cui si riferiscono sono suddivise in quattro classi,

ognuna contenente tre tipi di giudizio e tre tipi di categorie: 5

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Kant I

Balsini Trascendentale, Borst Trascendentale, Gazzarri Trascendentale

I. Classe della Quantità

Particolari Universali Singolari

Giudizio

(formulati in

base a) Pluralità Totalità Unità

Categoria della Riguarda gli Riguarda le peculiarità dei Riguarda gli oggetti in quanto

Descrizione insiemi in singoli oggetti, ovvero la appartenenti ad una classe,

quanto tali totalità dei loro caratteri ovvero ad una unità

II. Classe della Qualità

Affermativi Negativi Infiniti

Giudizio

(formulati in

base a) Realtà Negazione Limitazione

Categoria della “Vi sono “Nessun solido “Ogni poligono la cui somma degli angoli è

Descrizione poligoni è un poligono” 180° è un triangolo”. Questo giudizio è

ottagonali” infinito in quanto non si riferisce ad uno o

più triangoli in particolare

III. Classe della Relazione

Categorici Ipotetici Disgiuntivi

Giudizio

(formulati in base

a) Sostanza e Causalità Azione reciproca

Categoria della Accidente

Riguarda i caratteri Riguarda i rapporti Riguarda i rapporti

Descrizione degli oggetti causa/effetto tra i vari interattivi tra i vari

processi oggetti

IV. Classe della Modalità

Giudizio (formulati in Problematici Assertori Apodittici

base a) Possibilità ed Esistenza e Contingenza e

Categoria della Impossibilità Inesistenza Necessità

Descrizione

Queste dodici categorie servono all’intelletto per produrre i concetti, ma Kant non spiega come

avviene questa operazione. 6

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Kant I

Balsini Trascendentale, Borst Trascendentale, Gazzarri Trascendentale

La deduzione trascendentale

Questo termine deriva dalla giurisprudenza e indica una azione che ha come fine di verificare la

legittimità dell’origine di una situazione o di un fatto. Infatti Kant in questa parte vuole spiegare

la formazione dei concetti e vuole giustificare la legittimità dell’applicazione delle categorie

all’intuizione.

Il Problema: perché le categorie pur essendo forme soggettive della nostra mente pretendono di

valere anche per gli oggetti ossia per una natura che materialmente non è creata dall’intelletto?

La Soluzione: per risolvere questo problema Kant introduce l’Io Penso.

L’intelletto umano agisce con una funzione unificatrice sui dati attraverso le categorie. Questa

funzione è chiamata l’io penso, ovvero autoconoscenza o appercezione trascendentale. Comunque

c’è da dire che l’io penso non è una cosa a parte, ma rappresenta il pensiero umano mentre le

categorie sono semplicemente i modi in cui pensa l’essere umano. Quindi io penso e categorie

sono la stessa cosa. Quindi per noi è impossibile pensare al di fuori delle categorie e perciò

l’universo fenomenico come lo vediamo noi è concettualizzato in base ad esse ed è soltanto per le

categorie esprimibile. L’Io penso si configura come principio supremo della conoscenza umana,

ovvero come ciò a cui deve sottostare ogni realtà per poter far parte dell’esperienza.

A questo punto il ragionamento di Kant consiste nel mostrare che

1. Poiché tutti i pensieri presuppongono l’Io Penso

2. E poiché l’Io Penso pensa tramite le categorie

3. Ne segue che tutti gli oggetti pensati presuppongono le categorie

Analitica dei Principi e l’Immaginazione produttiva

Con l’analitica dei principi Kant esamina come le categorie vengano applicate in concreto ai

fenomeni (dati). Con la deduzione trascendentale Kant ha mostrato in generale come avviene

questo. se la sensibilità e l’intelletto sono due facoltà eterogenee, quale sarà l’elemento

Il Problema:

mediatore che fa sì che l’intelletto possa applicare i propri concetti a priori alle intuizioni?

La Soluzione: Kant risolve il problema dicendo che l’intelletto non potendo agire direttamente

sui fenomeni ne agisce indirettamente tramite il tempo. Quindi il tempo condiziona gli oggetti e

l’intelletto, condizionando il tempo, condizionerà gli oggetti. Questo avviene grazie alla facoltà

dell’intelletto chiamato immaginazione produttiva, che determina la rete del tempo a seconda

degli schemi che corrispondono ognuno ad una delle categorie.

Il Concetto di schema in generale

In generale, Kant intende per schema la rappresentazione intuitiva di un concetto, ovvero una

regola della determinazione della nostra intuizione, in conformità di un determinato concetto

universale. C’è da dire però che lo schema è sempre distinti dal concetto stesso.

Esempio: lo schema di un cane non coincide con l’immagine sensibile e particolare di un

determinato cane, ma si identifica con una regola in base alla quale la mia immaginazione è in

grado di cogliere l’immagine del cane.

Gli Schemi Trascendentali (o Temporali)

Gli schemi trascendentali sono la prefigurazione intuitiva, ovvero temporale, delle categorie,

ovvero le regole attraverso cui l’intelletto condiziona il tempo in conformità con i propri

concetti a priori. Quindi si può dire che le categorie vengono calate nel tempo, e pertanto ad ogni

categoria corrisponde uno schema trascendentale. 7

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Kant I

Balsini Trascendentale, Borst Trascendentale, Gazzarri Trascendentale

I. Classe della Quantità

Categorie Schema

Pluralità Numero ovvero la successiva addizione degli omogenei

nel tempo che può essere ordinale (uno, due) o

Totalità cardinale (primo secondo)

Unità

II -Classe della Qualità

Categorie Schema della

Cosalità, ovvero la presenza, l’assenza e l’intensità dei

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