Zhuweiqiu
Ominide
3 min. di lettura
Vota 3,5 / 5

Concetti Chiave

  • Kant mette in discussione la corrispondenza tra concetti e realtà, cercando di stabilire se le categorie abbiano un diritto di universalità.
  • Utilizza un paragone giuridico per illustrare la necessità della deduzione trascendentale, che verifica la legittimità dei concetti a priori.
  • La legittimità dei concetti non può essere provata dall'esperienza, poiché questa non è universale e non garantisce validità a priori.
  • La deduzione trascendentale cerca di stabilire se le categorie possano essere considerate forme oggettive e universali.
  • Le forme pure della sensibilità, come spazio e tempo, sono immediate e più facilmente giustificabili rispetto alle forme di conoscenza dell'intelletto.

Indice

  1. Corrispondenza dei concetti con la realtà
  2. Criticismo di Kant
  3. Deduzione trascendentale
  4. Legittimità delle categorie
  5. Forme pure della sensibilità

Corrispondenza dei concetti con la realtà

Un quesito importante è quello della corrispondenza dei concetti con la realtà, quindi se questi possono essere veramente oggettivi o meno, infatti i giudizi derivano dalla sensibilità, che fornisce i dati, e l’intelletto crea dei concetti, ma non cosa garantisce che questi siano veri?

Criticismo di Kant

Per Aristotele c’è corrispondenza tra il modo in cui penso la realtà e come la esprimo: Kant vuole mettere tutto ciò in discussione e appurare se sia legittimo che le categorie abbiano pretese di universalità.

Lo fa per il principio del criticismo, non dà per scontato nemmeno ciò che ha postulato lui stesso.

Deduzione trascendentale

All’interno dell’opera fa un paragone giuridico per far capire da dove nasce l’esigenza della deduzione trascendentale: vuole attestare la legittimità da un punto di vista di diritto, non di fatto, perché nel pratico, bene o male, è così perché l’esperienza di fornisce una conferma; finché ci si muove in essa questa giustifica quello che viene detto, ma questa non è universale e quindi la legittimità dei concetti a priori non può essere trovata nell’esperienza, nel molteplice. La questione di fatto, indaga non sulla legittimità, ma sull’esistenza delle cose. La questione che invece riguarda la legge, presupposta l’esistenza delle categorie, è: “le categorie hanno diritto ad assurgere al ruolo di forme oggettive?”

Legittimità delle categorie

Una deduzione è un processo logico legittimo che porta a una conclusione corretta, come il sillogismo aristotelico, la deduzione per esperienza: “Tutti gli uomini sono mortali. Socrate è un uomo. Socrate è mortale.”

Nel caso della deduzione, se le premesse sono vere e universali anche la conclusione è vera; per l’induzione non è detto, perché le premesse sono tutte empiriche e non universali.

Forme pure della sensibilità

Le forme pure della sensibilità, spazio e tempo, intuizioni a priori, sono qualcosa di immediato quindi è più facile giustificarli. E’ più difficile giustificare una forma di conoscenza come l’intelletto. Possono apparirci delle idee senza che facciamo riferimento all’intelletto, dunque non per concetti; noi pensiamo per concetti, tuttavia ci risulta possibile scomporre un concetto in più parti.

La deduzione trascendentale è l’indagine sulla legittimità delle categorie in quanto istanze che possono valere universalmente; il quesito si pone perché le categorie sono valide a priori.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il quesito principale che Kant si pone riguardo ai concetti?
  2. Kant si interroga sulla corrispondenza dei concetti con la realtà e se questi possano essere veramente oggettivi, mettendo in discussione la loro pretesa di universalità.

  3. Come Kant giustifica la necessità della deduzione trascendentale?
  4. Kant utilizza un paragone giuridico per spiegare la necessità di attestare la legittimità delle categorie da un punto di vista di diritto, poiché l'esperienza non può fornire una giustificazione universale.

  5. Qual è la differenza tra deduzione e induzione secondo Kant?
  6. La deduzione è un processo logico che porta a una conclusione corretta se le premesse sono vere e universali, mentre l'induzione si basa su premesse empiriche e non universali, quindi non garantisce la verità della conclusione.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community