paoletz00
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il giudizio estetico, secondo Kant, non si basa sulla conoscenza teorica ma sul sentimento di piacere o dispiacere.
  • La bellezza è considerata una sfera autonoma, non influenzata da aspetti morali o conoscitivi, a differenza di epoche passate.
  • Kant sostiene che la bellezza non è intrinseca agli oggetti ma è legata al soggetto universale, garantendo l'universalità dei giudizi estetici.
  • Il giudizio estetico è disinteressato e si concentra sulla rappresentazione dell'oggetto e il sentimento che provoca.
  • Il piacere estetico deriva da un senso di equilibrio e armonia, ed è considerato universale, a differenza del gusto personale che è soggettivo.

Kant - Giudizio estetico, analisi

Indice

  1. Analisi del giudizio estetico
  2. Autonomia e universalità del bello
  3. Piacere estetico e universalità

Analisi del giudizio estetico

La prima parte della Critica del Giudizio è dedicata all’analisi del giudizio estetico, ovvero del giudizio relativo all’arte e alla bellezza. Kant osserva che, per stabilire se una cosa è bella oppure no, non utilizziamo la facoltà teoretica, ma facciamo riferimento al sentimento di piacere o di dispiacere che si manifesta in un giudizio estetico, il quale è puramente contemplativo. Infatti, i giudizi riflettenti si limitano a riflettere sugli oggetti a cui il sentimento si rivolge senza altro scopo che quello di valutare se essi suscitano o meno piacere. Quindi, il bello è una sfera autonoma che non è in alcun modo condizionata da aspetti morali e conoscitivi; al contrario, nel Medioevo, spesso, ciò che veniva ritenuto bello aveva anche una funzione morale.

Autonomia e universalità del bello

Per lo più, siccome stabiliamo se un qualcosa sia bello o meno in relazione al sentimento di piacere che produce in noi, la bellezza non è legata alla cosa ma solamente al soggetto. Questo aspetto garantisce l’universalità dei giudizi estetici, perché Kant ritiene che non esista il soggetto individuale, ma solamente quello universale. Pertanto il giudizio estetico è disinteressato, non riguardo l’oggetto in sé, bensì la sua rappresentazione di esso e il sentimento che suscita, autonomo e universale.

Piacere estetico e universalità

Il piacere a cui fa riferimento è il piacere estetico, ossia la percezione di equilibrio e armonia, e non il gusto personale perché quest’ultimo è soggettivo, mentre il primo è universale e necessario.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community