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Concetti Chiave

  • Kant's "Critique of Judgment" seeks to unify theoretical and practical aspects of human understanding, bridging the limitations of the phenomenal world and human freedom.
  • Distinguishes between determining judgments, which organize experiential knowledge, and reflecting judgments, which express subjective feelings of pleasure.
  • Reflecting judgments, including aesthetic and teleological ones, are central to understanding beauty, presupposing an object's universal value through a common aesthetic sense.
  • The concept of the sublime arises when an object, though attractive, overwhelms the subject, highlighting the indestructible power of reason and morality.
  • Teleological judgments consider nature's purpose from human perspective, using the principle of finality as a regulatory tool to comprehend the interconnectivity of phenomena.

La critica del giudizio cerca di stabilire un’unità tra l’uomo teoretico, limitato dalla natura e che non può andare al di là del mondo fenomenico (critica della ragion pura) e l’uomo pratico che è libero (critica della ragion pratica).

Risponde alla domanda “che cos’è il bello?” e per fare ciò Kant fa una distinzione tra giudizi determinanti e giudizi riflettenti.

    Distinzione tra giudizi determinanti e riflettenti

    I giudizi determinanti sono giudizi che danno luogo ad una conoscenza, determinano gli oggetti dell’esperienza, impongono loro un certo ordine.

    I giudizi riflettenti sono giudizi soggettivi che esprimono un sentimento causato dal fenomeno che provoca nel soggetto una sensazione di piacere.

Giudizi estetici e il concetto di bello

A rispondere alla domanda che cosa è il bello sono i giudizi riflettenti che possono essere di due tipi: giudizi estetici e giudizi teleologici.

Un giudizio estetico è il giudizio con cui si dichiara che un oggetto è bello, cioè conforme alle nostre esigenze, in armonia col nostro spirito. Affermando che un oggetto ci piace non si pretende che piaccia a tutti, ma affermando che una cosa è bella si sottointende la presunzione del suo valore universale. Tale presunzione deriva da un senso comune estetico.

Perché ci sia un giudizio estetico esso deve essere universale, libero, disinteressato. L’Io esprime con esso la sua armonia con l’oggetto.

Il sublime e la sua natura

Talvolta l’Io si trova di fronte ad un fenomeno che, pur attraendolo, fa sentire il soggetto sbigottito, non causa il senso di armonia tra i due; in questo caso non si parla più di bello, ma di sublime, che è sempre un giudizio riflettente che a sua volta può essere matematico (quando si è di fronte ad un qualcosa di infinitamente grande) o dinamico (quando si è di forte ad un qualcosa di infinitamente potente). Dopo un primo senso di sconvolgimento interviene il fatto che la forza della ragione e della morale sono indistruttibili e che quindi possono partecipare al sublime.

Giudizi teleologici e finalità della natura

Un giudizio teleologico è un giudizio che ha come oggetto la finalità della natura, cioè la finalità, che è una azione dell’uomo ed esprime il suo punto di vista, viene riflesso sulla natura. Esso ha luogo quando si considerano fenomeni come se fossero orientati in vista di un fine, per esempio quando si considera il funzionamento di un organismo vivente come se esso avesse per fine il mantenimento della vita. Da l punto di vista scientifico, ciò non si può dire, perché i singoli organi funzionano ciascuno per l’azione di cause di tipo meccanico; tuttavia supponendo che essi siano rivolti verso uno stesso fine ce ne fa comprendere meglio la connessione reciproca, cioè l’unità e si riesce, quindi, a spiegarne meglio il funzionamento. Per tale motivo, secondo Kant, bisogna fare anche del principio di finalità, come per la religione, un uso regolativo, ossia esso non produce di per sé cose nuove, non produce conoscenza, ma semplicemente indica la strada da intraprendere per acquisirne di nuove attraverso i suoi concetti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale della "Critica del giudizio" di Kant?
  2. L'obiettivo principale è stabilire un'unità tra l'uomo teoretico, limitato dalla natura, e l'uomo pratico, che è libero, rispondendo alla domanda "che cos'è il bello?".

  3. Qual è la differenza tra giudizi determinanti e giudizi riflettenti secondo Kant?
  4. I giudizi determinanti danno luogo a conoscenza e determinano gli oggetti dell'esperienza, mentre i giudizi riflettenti sono soggettivi e esprimono un sentimento di piacere causato da un fenomeno.

  5. Come si definisce un giudizio estetico e quali sono le sue caratteristiche?
  6. Un giudizio estetico dichiara che un oggetto è bello, in armonia con il nostro spirito, e deve essere universale, libero e disinteressato, esprimendo l'armonia tra l'Io e l'oggetto.

  7. Cosa distingue il sublime dal bello nei giudizi riflettenti?
  8. Il sublime, a differenza del bello, provoca un senso di sbigottimento e non di armonia, e può essere matematico o dinamico, coinvolgendo la forza della ragione e della morale.

Domande e risposte

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