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Concetti Chiave

  • Kant critiques both empiricism and rationalism, proposing synthetic a priori judgments as universal truths that are innate, yet realized through experience.
  • Fichte views the "I" as dynamic, contrasting with "not-I" or nature, and emphasizes the development of reflective and moral capacities.
  • Schelling argues for the notion of the Absolute as the ultimate reality, which encompasses both nature and the self without the need for a non-I.
  • Hegel introduces a dialectical process of thesis, antithesis, and synthesis, viewing history and reality as a dynamic evolution of ideas.
  • Nietzsche emphasizes the rejection of traditional morality and the embrace of chaos through concepts like the Übermensch and the eternal return.

Indice

  1. Kant e l'illuminismo
  2. Critica della ragion pura
  3. Fenomeno e noumeno
  4. Critica della ragion pratica
  5. Critica del giudizio
  6. Idealismo e Fichte
  7. Schelling e l'assoluto
  8. Hegel e la fenomenologia
  9. Marx e la critica sociale
  10. Nietzsche e il disvelamento
  11. Comte e il positivismo
  12. Darwin e la selezione naturale
  13. Freud e la psicoanalisi

Kant e l'illuminismo

Kant nasce in Prussia nel 1724, è definito il padre dell’illuminismo. Lo strumento dialettico più utilizzato da Kant è la critica: analisi della ragione e dei suoi limiti.

Innanzitutto critica gli empiristi perché utilizzano i giudizi sintetici a posteriori (verità universale derivata dall’esperienza). Poi la metafisica non la considerano una scienza. Al contrario Kant afferma che tutto ciò che è prodotto dall’uomo è una scienza, quindi se la metafisica è un prodotto del pensiero umano anche essa si può definire scienza.

In seguito condanna anche i razionalisti (tutte le conoscenze derivano dalla ragione umana) perché si servono dei giudizi analitici a priori. Il filosofo tedesco colpevolizza il dogmatismo, quindi afferma che non tutte le conoscenze sono innate.

Kant contrappone a queste due affermazioni i giudizi sintetici a priori, cioè tutte le conoscenze sono a posteriori però ci sono delle verità universali in comune tra tutti.

Una delle sue maggiori opere è la Rivoluzione Copernicana. Proprio come la rivoluzione della Terra sferica di Copernico, Kant rivoluzionò il pensiero: Prima l’uomo si adattava in base alla natura, dopo la rivoluzione la natura si adatta in base all’uomo. Concezione importante dell’illuminismo.

Le categorie sono concetti puri (un concetto è ciò che unifica il molteplice es. sedia) tramite cui l’intelletto si unifica a priori.

Kant assegna al soggetto il ruolo di legislatore della natura, perché tutto dipende dall’io. L’io è una sorta di coscienza innata che sorregge la ragione di ognuno di noi.

Critica della ragion pura

La Critica della ragion pura è un altro scritto importante di Kant e individua il ruolo della ragione umana nella scienza servendosi delle conoscenze a priori. Si divide in analitica trascendentale (Fisica), estetica trascendentale (Matematica) e la dialettica trascendentale (Metafisica).

Estetica: sensazione che si basa su dati empirici, un’intuizione sensibile. L’intuizione è assimilata tramite la conoscenza a priori di spazio e tempo. Lo spazio è il senso esterno mentre il tempo è il senso interno. Trascendentale: come immagazzino i dati sensibili a priori.

L’analitica trascendentale è come sono analizzate le varie forme dell’intelletto. L’io penso (unità sintetica dell’appercezione pura) è una categoria suprema mediante la quale il soggetto conosce se stesso nella sua attività sintetizzante cioè creare concetti.

Fenomeno e noumeno

La realtà secondo Kant si divide in due: il fenomeno e il noumeno. Il fenomeno è ciò che appare all’uomo, gli si rivela tramite le forme a priori di spazio e tempo. Il noumeno invece è ciò che è pensabile ma non conoscibile. Quando osserviamo qualcosa vediamo come appare non per com’è realmente, perché ci sono le forme a priori.

La dialettica trascendentale invece è l’attività della ragione indipendente dall’esperienza che mira a conoscere la metafisica, la quale non è una scienza perché si basa su anima (fenomeno interno), universo (fenomeno esterno) e Dio (tutto) tre concetti noumenici. Quindi il filosofo prussiano fonda una nuova metafisica che abbraccia le conoscenza a priori.

Critica della ragion pratica

La critica della ragion pratica ha lo scopo di illustrare quali siano le leggi morali a priori, che ogni uomo dovrebbe rispettare. Inizia il suo percorso parlando della volontà.

La volontà è la facoltà di agire secondo dei principi (regole di comportamento). Si dividono in due scaglioni: principi massimi, cioè regole di comportamento soggettivo, e principi imperativi che sono delle regole di comportamento valide per tutti. A sua volta i principi imperativi sono due. Imperativo ipotetico e imperativo categorico. Quello ipotetico è un comando rivolto a un fine, quello categorico è la legge morale che abbiamo tutti a priori, universale e necessario.

Il sommo bene è la sintesi di virtù e di felicità. L’uomo può arrivare al sommo bene quando segue alla perfezione le leggi morali però per inclinazione naturale ci arriva solo se muore.

Critica del giudizio

La critica del giudizio cerca di superare il contrasto tra l’attività teoretica e l’attività pratica. L’attività teoretica è la concatenazione casuale di fenomeni mentre l’attività pratica è il fine di tutte le cose dettato da qualcosa di soprasensibile.

Esistono due giudizi:

- Giudizio determinante: prende un concetto a priori e lo contestualizza o lo determina grazie ai dati sensibili (es. amore)

- Giudizio riflettente: mette in relazione un giudizio determinante con un elemento universale (finalizzando il concetto). Il giudizio riflettente si specifica in due diversi giudizi, il giudizio teologico e il giudizio estetico. Il giudizio teologico giudica la finalità delle cose tramite intelletto, quello estetico tramite i sentimenti.

Sussumere: ridurre un concetto in un altro più generale che lo spieghi meglio (fibre muscolari -> muscoli)

Sublime è un aggettivo utilizzato a un oggetto di forma illimitata. Sublime matematico è la meraviglia di fronte al numero, il sublime dinamico è la meraviglia di fronte alla forza della natura.

Bello è una meraviglia di forma illimitata Kant lo descrive grazie a quattro definizioni ossimoriche.

Idealismo e Fichte

L'idealismo si sviluppò, in una stagione ancora dominata dal pensiero di Kant, attraverso una discussione del suo criticismo. Gli idealisti negavano l'esistenza stessa del noumeno, e affermavano l'esistenza del solo fenomeno, traendo la conseguenza che può esistere solamente ciò che si trova nella nostra coscienza. Questo primato conoscitivo della coscienza divenne così uno degli elementi più significativi dell'idealismo. Secondo gli idealisti l’io è tutto, è in tutte le persone.

Nasce in Sassonia nel 1762, sviluppa il pensiero dell’io kantiano e scrive il discorso alla nazione tedesca nel quale affermò che lo stato è etico, cioè lo stato deve elevare i cittadini.

Il discorso sull’io si sviluppa partendo dall’io kantiano. Secondo Fichte l’io (l’uomo) si attua pensando e si contrappone a se un non-io (la natura). L’obbiettivo dell’io è quello di superare il non-io ovvero di conoscerlo. Il non-io però è illimitato quindi pone un limite all’uomo, che deve essere in grado di sfruttare questo limite come uno strumento per evolversi. Inoltre il non-io aiuta l’uomo a sviluppare capacità riflessive e morali.

I tre momenti dell’io sono alla base della filosofia fichtiana:

1. L’io pone se stesso

2. L’io oppone a se un non io

3. L’io oppone, in se, a un io divisibile un non-io divisibile

Un grande antagonista di Fichte fu Federico Guglielmo, l’allora imperatore in Prussia. Fichte era laico e applica alla morale una visone laica, rivoluzionandola dai dogmi della chiesa.

L’opera più importante fichtiana è la dottrina della scienza che pone la scienza alla base di tutte le cose.

Schelling e l'assoluto

Schelling critica Fichte, dicendo che la rappresentazione del non-io fichtiano è inconsistente, l’uomo non trae nessun vantaggio dalla natura e l’io non potrà mai essere puro perché contrappone a se un non-io.

Shelling formula il principio della realtà: la realtà risiede nell’assoluto e non ha bisogno di un non-io. L’assoluto è come un’entità superiore che ha creato la natura e l’io. L’io però è un’evoluzione della natura, la quale possiede dei poteri rivolti verso lo spirito. La natura quindi è la prima manifestazione dell’assoluto. La natura si è attuata tramite il principio del contrasto.

L’assoluto offre la possibilità di essere raggiunto dall’io, però quest’ultimo deve aver vissuto una vita senza vizi.

Schelling riconosce le tre fasi della vita:

1. Inorganica: l’inutilità delle pietre;

2. Chimica: la forza e l’equilibrio attribuita a questa dottrina;

3. Organica: la vita stessa.

Hegel e la fenomenologia

Hegel nasce nel 1770 a Stoccarda in Germania. La sua opera più importante è la fenomenologia dello spirito nella quale spiega come si manifesta lo spirito nelle sue forme cristallizzate nel tempo e nella storia. I momenti della fenomenologia sono tre: coscienza, autocoscienza e ragione.

Il sistema filosofico hegeliano si basa su di un processo circolare: tesi, antitesi e sintesi. Hegel pone sotto processo dialettico tutto ciò che tratta. La più importante è il processo per cui si attua la ragione. La ragione, o idea, è il principio e lo svolgimento del mondo dello spirito e del mondo della natura. L’idea (tesi), la natura (antitesi) e lo spirito (la sintesi). Durante il processo dialettico si prendono due concetti opposti: tesi e antitesi (idea e natura) e intersecandoli troviamo le parti in comune: sintesi (spirito).

Un altro tema principale affrontato da Hegel è la storia. Questa è alla base di tutti noi, è il motivo per cui le cose avvengono: se ora succede qualcosa è grazie a qualcun altro nell’antichità che l’ha fatta funzionare o ha trovato il metodo per esplicitarla. La storia è lo svolgimento di tutti gli stati.

Inoltre Hegel afferma che la filosofia è come la nottola di Minerva, la quale riesce a cacciare e sopravvive unicamente di notte. Questa è una grossa metafora per descrivere la filosofia: questa esprime la sua opinione e eviscera il fatto una volta che è già stato compiuto. Quindi la notte sta a simboleggiare il fatto accaduto e la Nottola la filosofia.

Marx e la critica sociale

Marx è un filosofo della fine del 1800. Muove critica a Hegel, la società e alla religione.

Per quanto riguarda Hegel gli critica il misticismo logico e il giustificazionismo speculativo. Il misticismo logico è lo svilimento del concreto nell’astratto, secondo Hegel l’astratto è molto più importante del concreto, al contrario di quel che pensava Marx. Il giustificazionismo speculativo invece è la struttura della realtà giustificata dalla sovrastruttura della religione. Secondo Marx la realtà è così e basta.

Invece contro la società criticava la proprietà privata, la quale rendeva ciò che è proprio più importante di ciò che è pubblico. La democrazia rappresentativa: i pochi che rappresentano molti. Secondo Marx è meglio la democrazia diretta che però sarebbe sfociata nella dittatura. L’individualismo, ogni cittadino è consapevole solo di se stesso e non giova alla società. Infine l’opposizione tra operaio e capitalista che porta all’alienazione dell’operaio. L’alienazione viene rispetto a:

• Prodotto lavorativo

• Attività aziendale

• Alla sua esistenza a causa dei movimenti ripetitivi svolti in fabbrica

• Al prossimo, perché lui lavora per altri che sono diversi da lui

La causa dell’alienazione è imputata soprattutto alla proprietà dei mezzi di produzione.

La religione è chiamata da Marx “l’oppio dei popoli” perché rende la persona assuefatta dalla dottrina e la distrae dalla realtà.

Il materialismo storico è l’impostazione che Marx da alla storia. Secondo lui la storia si basa su due principi: la dialettica bisogno-soddisfacimento e l’economia. La sovrastruttura è l’arte, la religione e anche la politica. Quindi, in definitiva, Marx afferma che la storia è fatta da i mezzi di produzione, dalle forze produttive e dalle conoscenze.

Nel 1848 Marx, insieme ad Engels, pubblica il Manifesto del partito comunista. Nel quale c’è una forte critica alla società borghese e necessitano di una rivoluzione per migliorare la società. La suddetta rivoluzione deve partire dai proletari, appropriandosi dei mezzi di produzione e autogestendo le fabbriche: dittatura del proletariato.

Nel 1887 pubblica il Capitale, nel quale descrive la società borghese: parlando soprattutto del sistema di investimento del capitale: prima era MDM, adesso è DMD. Il valore d’uso della merce (uso la merce per miei bisogni personali) il valore di scambio della merce (quantifica il valore della merce). La società moderna ha una mentalità per lo sfruttamento dell’operaio, creando così il plusvalore: il lavoro che l’operaio fa che non gli viene retribuito.

Nietzsche e il disvelamento

Nietzsche nasce in Germania nel 1844, fa parte dei filosofi del disvelamento: quei filosofi che cercano di togliere il velo di maya, per osservare la realtà così com’è.

La sua prima opera si chiama la nascita della tragedia (1872), principalmente tenta di descrivere l’opposizione di due forze: il dionisiaco e l’apollineo. Il dionisiaco (musica) è l’accettazione totale della vita, vivendo nel caos. L’apollineo (scultura) è un tipo di vita che cerca razionalità, ordine e schematizzazione della realtà. Secondo Nicce ogni tentativo di razionalizzare la vita è solamente una rassicurazione per non accettare il caos, quindi si schiera dalla parte del dionisiaco e del caos. Infatti un’ affermazione importante di Nicce fu “il mondo balla sui piedi del caos”.

Un altro termine importante è la trans valutazione dei valori, polemica che Nicce muove polemica al cattolicesimo. Secondo nicce la morale è solo una dorma di assuefazione religiosa tramandata di generazione in generazione e Dio è solo una forma di rassicurazione: se succede una disgrazia non è perché Dio ha voluto che accadesse, ma è accaduta e basta; pura casualità.

Dopo questi discorsi nicce conclude dicendo che dio è morto (cosi parlò Zarathustra, 1885) e l’uomo senza dio è perso e cade nel nichilismo. Il nichilismo però si divide in due scaglioni: nichilismo attivo e nichilismo passivo. Quello passivo è il disorientamento di fronte alla vita, quello attivo è la consapevolezza.

Qui entra in gioco il super-uomo. Siccome non esiste una verità oggettiva: il super-uomo agisce nei giusti canoni della sua coscienza, non secondo morale religiosa. Inoltre deve riuscire a non disorientarsi e accettare la crudeltà della vita tramite la musica e tramite la volontà di potenza.

Un altro concetto nicciano è l’eterno ritorno. Le realtà sono destinate a presentarsi infinite volte, inoltre afferma la non linearità del tempo, l’attimo è tutto e ritorna.

Comte e il positivismo

Comte è un filosofo del 1800, appartiene ai filosofi del positivismo. Il positivismo è la visione del mondo che eleva la scienza a strumento e fine dell’umanità, è una filosofia che si basa su dati empirici, cioè interpreta la natura e il fenomeno con la scienza: se l’uomo conosce la natura si può migliorare. Un’altra sua teoria è quella del futuro: nel quale ci sarà un trionfo dell’industrialismo e l’economia sarà la nuova politica. Comte boicotta la religione, e professa la religione dei fatti. Affermando che l’umanità è il nuovo Dio e lui è il profeta.

Formula la legge dei tre stati:

1. Teologico: richiama il passaggio da bestialità a cultura, però governato dalla magia e dalle credenze.

2. Metafisico: si abbandona la teologia. La magia viene rimpiazzata dalla metafisica e dall’idealismo.

3. Positivismo: abbandono della metafisica e trionfo totale della scienza.

Comte inoltre fa una scala di importanza delle scienze: dalla matematica alla sociologia. La sociologia è lo studio della cultura e l’organizzazione sociale dell’uomo. La sociologia statica studia l’equilibrio della società, la sociologia dinamica ne studia le trasformazioni (in bene o in male)

Darwin e la selezione naturale

Darwin nasce nel 1809 e muore nel 1882. È un naturalista inglese, grazie alle sue scoperte porta la biologia molto vicina al positivismo.

La negazione dell’immutabilità della specie è una delle sue teorie più importanti. Darwin afferma che ci sono state delle differenze di mutamenti di specie nel tempo: la selezione naturale o lotta per la vita. Secondo il filosofo inglese i mezzi di sostentamento delle specie sono state limitate, così esse incominciarono a lottare per sopravvivere, riuscendo a mutare di generazione in generazione. Gli adattamenti sopravvissero nella specie grazie al DNA, la mutazione è cieca e spontanea. Con quest’ultima informazione Darwin attirò verso di se l’ira della chiesa, perché affermava che non ci fosse un disegno divino dietro (critica al creazionismo).

Darwin scrive due opere importanti: l’origine della specie (1859) e l’origine dell’uomo (1871). Con quest’ultima opera Darwin scatenò una rivoluzione culturale, l’uomo è dominante.

Freud e la psicoanalisi

Freud nasce in Austria nel 1859 e muore a Londra nel 1939. È un positivista ed è il padre della psicoanalisi. La psicoanalisi ha rivoluzionato il pensiero scientifico ma anche la visione culturale-filosofica. Questa rivoluzione è data dall’idea di mente post freudiana: mente divisa e frammentata a causa dell’inconscio, il quale non può essere controllato dall’uomo. Quindi l’uomo non è più padrone di se stesso.

La mente Freudiana è paragonata a un iceberg:

• La parte sopra l’acqua e il conscio: la parte della mente facilmente controllabile dall’uomo

• La parte al livello dell’acqua è il preconscio: l’uomo agisce con difficoltà a quella della mente. Nella quale vengono abbandonati i pensieri inutili.

• La parte più grossa dell’iceberg è paragonata all’inconscio: accessibile all’uomo solo grazie allo psicanalista.

La psiche umana invece è composta da tre parti: l’es, l’io e il super-io.

L’es è quella parte della nostra psiche che ricerca il piacere per il solo piacere fine a se stesso. Parte della psiche amorale. Il super-io è la parte legislativa, la quale cerca di mettere un freno all’es (il super-io si forma e si sviluppa nei bambini). L’io invece è posto tra l’es e il super-io, è la parte di cui l’uomo è cosciente e organizza la mente. Subisce però le tensioni della lotta tra es e super-io; queste tensioni portano ad ammalare l’io quindi anche la mente dell’uomo.

Per curare la malattia dell’io, l’uomo ha bisogno di entrare nell’inconscio. Per poterci entrare l’uomo ha bisogno dello psicanalista. Lo psicanalista può utilizzare più metodi per entrare nella parte buia della mente:

1. Ipnosi

2. Transfert: rapporto di amore e di fiducia che si viene a creare tra paziente e medico

3. Analisi dei lapsus

4. Sogni: tramite il sogno l’es vuole rivelare il desiderio, però il super-io interviene per censurare e filtrare anche nel mondo onirico

Un altro punto fondamentale nella psicoanalisi è la sessualità (secondo Freud non è per riproduzione ma per piacere), si stabilisce nei primi anni di vita: le tre fasi della sessualità infantile sono orale, anale e genitale. Il complesso di Edipo ne è un esempio: amare il genitore di sesso opposto e odiare il genitore dello stesso sesso.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contributo principale di Kant alla filosofia?
  2. Kant è considerato il padre dell'illuminismo e ha rivoluzionato il pensiero filosofico con la sua "Rivoluzione Copernicana", affermando che la natura si adatta all'uomo e non viceversa. Ha introdotto i giudizi sintetici a priori e ha esplorato i limiti della ragione umana attraverso opere come "Critica della ragion pura".

  3. Come Fichte sviluppa il concetto di "io" kantiano?
  4. Fichte sviluppa il concetto di "io" kantiano affermando che l'io si attua pensando e si contrappone a un non-io, ovvero la natura. L'io deve superare il non-io per evolversi, e questo processo aiuta a sviluppare capacità riflessive e morali.

  5. Qual è la critica principale di Schelling a Fichte?
  6. Schelling critica Fichte sostenendo che la rappresentazione del non-io è inconsistente e che l'io non trae vantaggio dalla natura. Propone invece che la realtà risiede nell'assoluto, che non necessita di un non-io, e che la natura è la prima manifestazione dell'assoluto.

  7. In che modo Marx critica la società e la religione?
  8. Marx critica la società per la proprietà privata, la democrazia rappresentativa e l'alienazione dell'operaio. Definisce la religione "l'oppio dei popoli" perché distrae dalla realtà. Propone il materialismo storico e la rivoluzione proletaria per migliorare la società.

  9. Qual è il concetto di "super-uomo" secondo Nietzsche?
  10. Il "super-uomo" di Nietzsche agisce secondo la propria coscienza, non secondo la morale religiosa, e accetta la crudeltà della vita tramite la musica e la volontà di potenza. È consapevole del nichilismo e vive senza disorientarsi, accettando il caos della vita.

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