Concetti Chiave
- Kant started as a scientist and proposed a dynamic, expanding universe influenced by Newton and Leibniz, emphasizing continuous cosmic transformations.
- He critiques the traditional metaphysical approach, arguing that internal coherence isn't enough for truth, advocating an analytical method for philosophy.
- In his work "La forma e i principi del mondo sensibile e intelligibile," Kant introduces his critical philosophy, distinguishing between sensible and intellectual knowledge.
- Sensible knowledge organizes sensory data using space and time as subjective forms, presenting objects as they appear rather than as they are.
- Intellectual knowledge, independent of sensory data, comprehends objects in themselves, guided by universal ideas and the principle of non-contradiction.
Indice
L'inizio scientifico di Kant
Kant (1724-1804), il grande pensatore che ha impresso un nuovo inizio alla filosofia, mosse i primi passi come scienziato. La sua era un’idea di un universo dinamico, in espansione, per l’azione di forze vive, che si sviluppano e fanno aumentare la quantità di movimento nell’universo. Kant si schiera quindi dalla parte di Leibniz. L’influsso di Newton è evidente. Il mondo naturale è soggetto a continue trasformazioni in un tempo amplissimo e in uno spazio illimitato. Le leggi che regolano il movimento dei corpi celesti sono le più semplici e le più salde. L’ordine di cui sono espressione costituisce anche la prova più certa dell’esistenza di un progetto divino che ha consentito la creazione di un cosmo armonico e perfetto.
Critica alla tradizione razionalistica
Kant pubblica in questi anni anche alcuni scritti filosofici di notevole importanza, in cui si confronta principalmente con la tradizione razionalistica di derivazione leibniziana. La tradizione metafisica tedesca seguiva il metodo “sintetico” a imitazione della matematica, con ampio uso del metodo sillogistico. Kant critica questo modo di fare filosofia che considera il principio di non contraddizione criterio fondamentale di validità di ogni conoscenza. La coerenza interna di una teoria non è sufficiente a garantire la verità. Il metodo sintetico funziona sì in matematica, dove i rapporti si basano sulla coerenza e sull’esclusione della contraddizione. Non ci interessa l’esistenza reale degli oggetti matematici, ma le regole dei loro rapporti. La filosofia invece tratta dell’esistenza delle cose di cui parla. Ciò che esiste non è mai deducibile dal pensiero, ma può solo essere conosciuto attraverso l’esperienza sensibile. Per Kant dunque la filosofia deve adottare un metodo analitico, cioè scomporre un concetto dato nelle sue parti semplici e solo in un secondo momento ricomporlo, ricostruendolo con il metodo sintetico. Kant distingue inoltre tra opposizione logica e opposizione reale: la prima consiste nell’affermare e negare contemporaneamente un predicato di una cosa, con la conseguenza che non si può dire nulla al riguardo; la seconda è quella in cui due cose del mondo empirico si contrappongono realmente, con la conseguenza che non è il nulla, ma bensì la quiete, cioè qualcosa di reale e di rappresentabile.
La nuova impostazione del criticismo
Nel 1770 pubblica La forma e i principi del mondo sensibile e intelligibile, con cui passa alla nuova impostazione del suo pensiero: il criticismo. Tema è il rapporto tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale. Kant introduce una distinzione di natura e di funzione tra i due livelli di conoscenza. La materia è il contenuto di ogni conoscenza; la forma è il modo in cui i diversi contenuti vengono organizzati dalla mente. La conoscenza sensibile è una facoltà ricettiva, che non può cambiare la materia della conoscenza, cioè la sensazione, ma la organizza dandole forma. Dunque presenta le cose non come sono ma come appaiono ai sensi, è quindi “fenomenica”. La conoscenza intellettuale invece comprende le cose come sono in se stesse, al di fuori della nostra esperienza, è quindi noumenica.
Conoscenza sensibile e intellettuale
La conoscenza sensibile organizza dunque i dati della sensazione secondo principi formali: le due dimensioni dello spazio e del tempo. Tali idee sono soggettive, sono il modo in cui la nostra mente riceve le sensazioni. Sono “intuizioni pure”, date prima di ogni sensazione. La conoscenza sensibile quindi non ci presenta l’oggetto come è in sé, ma nel modo in cui la materia sensibile viene organizzata dal soggetto per mezzo delle forme della sensibilità.
La conoscenza intellettuale non dipende dalla conoscenza sensibile. Conosce le cose come sono in sé, cioè i nuomeni, in base a idee universali regolate dal principio di non contraddizione.
Distinzione tra razionalisti ed empiristi
Kant, a differenza dei razionalisti, ha accuratamente distinto le funzioni diverse dei due livelli di conoscenza; a differenza degli empiristi, ha ammesso la necessità di una sintesi oggettiva che garantisca universalità al conoscere.
Domande da interrogazione
- Qual è l'idea di universo proposta da Kant e come si relaziona con le teorie di Leibniz e Newton?
- Come Kant critica il metodo filosofico tradizionale tedesco?
- Qual è la distinzione tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale secondo Kant?
- Cosa sono le "intuizioni pure" nella teoria di Kant?
- In che modo Kant si differenzia dai razionalisti e dagli empiristi?
Kant propone un universo dinamico e in espansione, influenzato dalle forze vive, in linea con Leibniz, ma anche sotto l'influsso di Newton, con leggi semplici e salde che regolano il movimento dei corpi celesti.
Kant critica il metodo sintetico della tradizione metafisica tedesca, che si basa sul principio di non contraddizione, sostenendo che la coerenza interna non garantisce la verità e che la filosofia deve adottare un metodo analitico.
La conoscenza sensibile è fenomenica, organizzando le sensazioni secondo spazio e tempo, mentre la conoscenza intellettuale è noumenica, comprendendo le cose come sono in sé, indipendentemente dall'esperienza sensibile.
Le "intuizioni pure" sono le idee soggettive di spazio e tempo, che precedono ogni sensazione e organizzano i dati sensibili, non presentando l'oggetto come è in sé ma come appare ai sensi.
Kant si differenzia dai razionalisti distinguendo chiaramente le funzioni della conoscenza sensibile e intellettuale, e dagli empiristi ammettendo la necessità di una sintesi oggettiva per garantire l'universalità del conoscere.