Concetti Chiave
- Hume e Berkeley rappresentano gli esiti scettici dell'empirismo, centrando la conoscenza su immagini mentali e negando la permanenza della materia.
- Hume contesta il principio di causalità, sostenendo che non può essere stabilito a priori ma solo basato sull'esperienza.
- Kant, nella Critica della ragion pura, esplora la possibilità delle scienze pure, rispondendo positivamente per matematica e fisica.
- Kant ritiene la metafisica una disposizione naturale dell'uomo, ma non una vera scienza, sebbene sia un bisogno umano.
- Per rispondere ai suoi interrogativi, Kant analizza i giudizi, distinguendo tra giudizi analitici a priori e sintetici a posteriori.
Indice
Scetticismo di Hume e Berkeley
Gli esiti scettici si hanno con Hume e Berkeley. La conoscenza si basa sull'esperienza e consiste in immagini mentali. Berkeley sosteneva che la materia non esiste, in quanto esiste solo lo spirito, e quindi l’immagine mentale; d'altro canto Hume sosteneva che non solo non esiste la materia ma non si è neanche sicuri della permanenza nella realtà delle cose; egli ritiene che se esistono le immagini mentali è perché le si sta pensando, non esistono però più nel momento in cui non le si pensa più. Le cose non sono permanenti, perché esistono in maniera intermittente, ovvero solo se vengono percepite.
Critica della causalità secondo Hume
Inoltre, viene anche messo in discussione il principio di causalità (se ad esempio si lascia cadere qualcosa, quest’ultima
tenderà ad andare verso il basso a causa della forza di gravità, è necessario che ciò avvenga e lo si può stabilire anche prima che accada. Secondo Hume ciò non è possibile perché dipende dall’esperienza
e quindi non lo si può affermare a priori. Secondo Hume il principio di causalità è a posteriori.
Le domande di Kant
Nello scrivere la critica della ragion pura, Kant parte da 4 domande:
- Com’è possibile la matematica pura?
-Com’è possibile la fisica pura?
-Com’è possibile la metafisica in quanto disposizione naturale?
-Com’è possibile la metafisica come scienza?
Risposte di Kant alle domande
Kant, in realtà, sa già in anticipo quale sarà la risposta a queste domande perché ha fiducia nella scienza, tant’è vero che sa già in anticipo che la risposta alle prime due domande sarà positiva, ossia la matematica e la fisica sono delle scienze, quindi sono possibili e lui ne chiarirà il fondamento, rispondendo agli interrogativi di Home circa la fisica ma spingendosi oltre per quanto riguarda l’analisi della matematica. La matematica infatti non era stata messa in discussione da nessun filosofo precedente. Kant invece si spinge oltre. La risposta alle ultime due domande sarà invece negativa, la metafisica non é una scienza sebbene sia comunque una disposizione naturale, un bisogno dell'uomo, tant'é vero che
Kant si dichiara innamorato deluso della metafisica. All’inizio riteneva che la metafisica fosse l'apice della conoscenza, invece poi si rende conto che la metafisica non ha alcuna validità scientifica, rimanendo tuttavia una disposizione naturale, un bisogno dell'uomo. Kant arriverà anche a chiarire come mai l'uomo ha bisogno di spingere oltre
i limiti e i confini dell'esperienza la propria conoscenza.
Analisi dei giudizi di Kant
Per rispondere a questi quattro interrogativi, Kant parte dall'analisi dei giudizi (anche alcuni filosofi precedenti si erano occupati dei giudizi, ad esempio Leibniz si era occupato di verità di ragione e verità di fatto; Hume, invece, aveva parlato di giudizi che riguardano relazioni tra idee e giudizi che riguardano dati di fatto. Le verità di ragione di Leibniz corrispondono ai giudizi analitici a priori, mentre le verità di fatto corrispondono ai giudizi sintetici a posteriori.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli esiti scettici dell'empirismo secondo Hume e Berkeley?
- Come Hume mette in discussione il principio di causalità?
- Quali sono le quattro domande fondamentali che Kant si pone nella Critica della ragion pura?
- Qual è la posizione di Kant sulla metafisica come scienza?
Gli esiti scettici dell'empirismo, secondo Hume e Berkeley, riguardano la natura della conoscenza basata sull'esperienza. Berkeley sostiene che la materia non esiste, esistendo solo lo spirito e le immagini mentali. Hume, invece, afferma che non si può essere certi della permanenza delle cose nella realtà, poiché esistono solo quando vengono percepite.
Hume mette in discussione il principio di causalità affermando che non è possibile stabilire a priori che un evento causerà un altro, come nel caso della gravità. Secondo lui, il principio di causalità è basato sull'esperienza e quindi è a posteriori.
Nella Critica della ragion pura, Kant si pone quattro domande fondamentali: com'è possibile la matematica pura, com'è possibile la fisica pura, com'è possibile la metafisica come disposizione naturale, e com'è possibile la metafisica come scienza.
Kant conclude che la metafisica non è una scienza, sebbene sia una disposizione naturale e un bisogno dell'uomo. Inizialmente considerava la metafisica l'apice della conoscenza, ma poi si rende conto che non ha validità scientifica, pur rimanendo un'esigenza umana di spingersi oltre i limiti dell'esperienza.