Concetti Chiave
- La Dialettica trascendentale, parte della Critica della ragion pura di Kant, analizza le apparenze trascendentali derivate dall'uso improprio delle categorie metafisiche.
- Kant distingue tra trascendentale, che riguarda le condizioni della conoscenza a priori, e trascendente, che va oltre l'esperienza empirica.
- Le idee della Dialettica trascendentale includono l'anima, il cosmo e Dio, ciascuna esaminata attraverso categorie di ragionamento metafisico.
- Kant critica i presupposti dell'idea di anima, considerandola un'illusione derivata da un uso improprio delle categorie intellettive.
- Non si può dimostrare l'esistenza di una sostanza pensante solo dalla consapevolezza di sé, contestando l'argomento cartesiano del "cogito ergo sum".
Indice
Definizione di dialettica secondo Kant
La dialettica è definita da Kant "logica dell'apparenza" o "della verosimiglianza".
La dialettica, pur essendo un procedimento logico fondato in modo non rigoroso, non è per questo del tutto illusorio
La Dialettica trascendentale, è quella parte della Critica della ragion pura che si occupa delle apparenze trascendentali, cioè dei giudizi, formulati senza un rigoroso fondamento, che devono essere oggetto di riflessione, le idee di Dio, anima e
cosmo, idee di quella costruzione "folle e illusoria", metafisica.
Distinzione tra trascendentale e trascendente
Le apparenze trascendentali nascono da un abuso delle categorie e da una necessità dell'animo umano.
Kant distingue fra trascendentale e trascendente.
Trascendentale, si riferisce alle condizioni della possibilità di una conoscenza a priori.
Trascendente, è un principio che si pone al di là dei limiti prefissati dell'esperienza, che è unica ed esclusiva fonte del dato conoscitivo.
Secondo Kant esistono principi della conoscenza che vengono utilizzati oltre i loro limiti empirici e sono quindi trascendenti, ciò costituisce un abuso delle categorie il cui campo di applicazione è una possibile esperienza, utilizzare le categorie al di là di questo campo genera un'illusione, o apparenza, di tipo trascendentale , cioè legata alla condizione della possibilità della conoscenza a priori
La dialettica trascendentale e la ragione
L'apparenza trascendentale, diversa da un'illusione logica (o sofisma), che si verifica quando le regole della logica sono usate in modo ingannevole, l’apparenza trascendentale è invece una necessità dell'animo umano, quel tipo di problema che la ragione si pone per propria natura e che non sa risolvere
Kant considera la ragione come la condizione dell'intelletto che opera al di là dei limiti che gli sono propri
La Dialettica trascendentale studia questi errori e cerca di spiegare la funzione gnoseologica della tendenza dell'animo umano alla metafisica, studia la ragione, non come facoltà della conoscenza, ma come abuso di intelletto, quella condizione in cui l'intelletto agisce al di là dei limiti empirici che gli sono propri
Kant individua tre idee derivate dai sillogismi dialettici.
L’intelletto per Kant , facoltà del giudizio , egli equipara pensare e giudicare.
L'intelletto è la facoltà che applica le regole d'uso delle categorie alle intuizioni sensibili
Nella Dialettica trascendentale, Kant affronta la ragione e le sue idee, la ragione è qui definita da Kant la «facoltà dei principi» che prescindono dall'esperienza e sono quindi puri e incondizionati
Kant spiega (in sede preliminare) , che il principio della ragione è di fornire unità alla conoscenza elaborata dall'intelletto, quindi la ragione deve oltrepassare i limiti dell'esperienza
La ragione procede analizzando i sillogismi, i ragionamenti organizzati in modo rigoroso prodotti dalla ragione
Le tre idee della metafisica classica
Kant individua una serie di idee, concetti puri della ragione, dai tre tipi di sillogismo Kant ricava le tre idee , categorico= anima, ipotetico=cosmo e disgiuntivo=Dio, in realtà ha evocato le tre grandi idee della metafisica classica, con lo scopo di cercarne la ragione trascendentale
Alle tre idee, concetti assoluti, corrispondono tre discipline di studio
-l'anima, l'idea che esprime l'unità del soggetto pensante, psicologia razionale
-il mondo, l'idea che esprime l'unità dei fenomeni secondo una precisa connessione, cosmologia razionale
-Dio, l'idea di un'entità in cui tutti gli esseri trovano unità, teologia
Razionale:
Ciascuna di queste tre idee esprime una unità assoluta e incondizionata:
-l'anima, l'unità dei fenomeni interni
-il mondo, unità dei fenomeni esterni
-Dio, unità di entrambi i tipi di fenomeni
Secondo Kant, tutte e tre le discipline individuate provocano errori che devono essere esaminati e in qualche modo giustificati.
Kant intende dare un senso razionale alle idee della metafisica.
Critica all'idea di anima
Kant mostra presupposti e debolezza dell'idea di anima
La prima idea incondizionata, quella di anima, si fonda sui seguenti presupposti: L'anima o soggetto pensante:
-è una sostanza
-è semplice e cioè non divisibile
-permane identica a se stessa col passare del tempo
-non dipende dal mondo
Per confutare l'idea di anima, Kant prende in considerazione l'argomento cartesiano, come il più articolato tentativo di dimostrarne l'esistenza, io penso, dunque esisto come ente pensante (cioè come pensiero), sosteneva Cartesio
Kant considera questo argomento un sillogismo fasullo o paralogismo, mentre ricordiamo che per Cartesio non era un sillogismo (cioè non un ragionamento, ma un'intuizione di immediata evidenza), nel quale si passa dalla consapevolezza di noi stessi all'esistenza di una sostanza (l'Io penso o anima) che è ciò che fonda proprio tale consapevolezza.
Secondo Kant Cartesio compie un passaggio improprio, applica le categorie dell'intelletto, destinate ai fenomeni, all'Io penso, che è ciò da cui le categorie dipendono.
Anche se l'Io ha coscienza di sé come soggetto pensante, ciò non assicura l'esistenza di una "sostanza" che permane nel tempo e che è all'origine dell'atto del pensare, Kant non fa altro che riproporre l 'obiezione formulata da Thomas Hobbes nei confronti dell'argomento del cogito cartesiano, cioè che dal verbo (pensare) non si dimostra l'esistenza del sostantivo (sostanza pensante).
Nessuna azione serve a determinare l'esistenza dell'atto a cui fa riferimento (per esempio, come direbbe Hobbes, non posso sostenere «penso dunque sono»,così come non posso affermare che «passeggio dunque sono una passeggiata»).
Domande da interrogazione
- Cosa studia la Dialettica trascendentale?
- Come viene definita la dialettica da Kant?
- Cosa sono le apparenze trascendentali?
- Qual è la differenza tra trascendentale e trascendente secondo Kant?
- Cosa studia la psicologia razionale secondo Kant?
La Dialettica trascendentale si occupa delle idee della metafisica.
Kant definisce la dialettica come "logica dell'apparenza" o "della verosimiglianza".
Le apparenze trascendentali sono giudizi formulati senza un rigoroso fondamento che devono essere oggetto di riflessione.
Trascendentale si riferisce alle condizioni della possibilità di una conoscenza a priori, mentre trascendente è un principio che si pone al di là dei limiti dell'esperienza.
La psicologia razionale studia l'anima, l'idea che esprime l'unità del soggetto pensante.