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Concetti Chiave

  • Kant vede l'uomo come in costante conflitto tra impulsi personali e razionalità, che lo spinge verso l'interesse collettivo.
  • Gli esseri umani non possono eliminare totalmente gli impulsi, ma possono governarli attraverso la ragione.
  • L'esistenza di una legge morale, o imperativo categorico, è necessaria per guidare l'uomo verso la razionalità.
  • L'imperativo categorico implica agire per gli altri, non per se stessi, valorizzando l'obbedienza alla razionalità.
  • L'imperativo ipotetico è condizionato dall'interesse personale e si esprime con condizioni come "se vuoi..., allora devi...".

Indice

  1. Il conflitto interiore dell'uomo
  2. La legge morale e l'imperativo categorico

Il conflitto interiore dell'uomo

L’uomo per Kant si presenta come costantemente spinto alla ricerca di nuovi impulsi personali anche se la sua parte razionale tende invece ad imporgli di agire nell’interesse dell’intera umanità e quindi si presenta nell'uomo di conseguenza solitamente un reale conflitto interiore, tormentato dal proprio interesse e quello invece collettivo. Non esisteranno mai umani capaci di eliminare tutti gli impulsi ma si può governarli attraverso la ragione e quindi non esistono sicuramente i santi, non esisteranno poi neanche uomini con solo gli impulsi se no saremmo tutti animali e quindi non esistono sicuramente neanche le bestie umane.

La legge morale e l'imperativo categorico

Dunque appare come una reale necessità ammettere l’esistenza di una legge morale, ovvero un imperativo categorico, senza il quale l’uomo non potrebbe decidere di tendere verso l’impulso della razionalità, ma sarebbe solo abituato a seguire solo gli impulsi animali con intelligenze subordinate agli impulsi. In imperativo categorico, significa agire per gli altri non per se stessi, e quindi per il filosofo tedesco la grandezza dell’intelligenza umana si riscontra proprio nell’obbedire alla razionalità. Seguendo quindi una formulazione pratica: non usare gli esseri umani come mezzi ma come fini, scopo delle azioni morali diviene quindi il bene degli altri. In imperativo ipotetico invece esistono i comandi che appaiono però condizionati dall’interesse [ad esempio dire “se vuoi…, allora devi…”].

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