valentinademauro
Genius
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Concetti Chiave

  • Kant cerca di mediare tra il mondo fenomenico e quello noumenico attraverso la facoltà del giudizio, collegata al sentimento.
  • I giudizi riflettenti si dividono in estetici e teleologici; il primo ha valore soggettivo, il secondo ha valore oggettivo.
  • Il giudizio estetico si basa sull'armonia tra fantasia e intelletto e definisce il bello in termini di qualità, quantità, modalità e relazione.
  • Il sublime si distingue dal bello per la sua illimitatezza, diviso in sublime dinamico e matematico, legati al potente e al grande.
  • Il giudizio teleologico conferma la nostra tendenza a pensare in termini di cause finali, intrinseche o estrinseche, nella natura.

Nella “Critica del Giudizio”, Kant si propone il compito di tentare una mediazione tra i due mondi, ovvero quello fenomenico, conosciuto attraverso i giudizi determinanti, e quello noumenico conosciuto attraverso i giudizi morali.
Questo fondamento è una terza facoltà che Kant individua come intermediario tra l’intelletto (=facoltà conoscitiva) e la ragione (=facoltà pratica) e che chiama facoltà del giudizio, strettamente collegata con il sentimento.

Il sentimento di cui parla Kant, deve essere inteso come la facoltà attraverso cui l’uomo fa esperienza della finalità del reale.
Per Kant, i giudizi sentimentali sono i giudizi riflettenti che si contrappongono a loro volta ai giudizi determinanti. I due tipi fondamentali di giudizio riflettente sono quello estetico e quello teleologico; attraverso il primo viviamo intuitivamente la finalità della natura, mediante il secondo pensiamo concettualmente tale finalità mediante la nozione di fine. Di conseguenza il giudizio estetico avrà valore soggettivo, il giudizio teleologico valore oggettivo.
Il giudizio estetico è la proprietà che nasce dal rapporto degli oggetti con il nostro sentimento di piacere e si fonda sull’armonia tra fantasia e intelletto. Inoltre il bello può essere spiegato attraverso quattro definizioni: secondo la qualità, il bello è l’oggetto di un piacere senza interesse; secondo la quantità, il bello è ciò che piace universalmente; secondo la modalità, è ciò che è riconosciuto come oggetto di un piacere necessario; secondo la relazione, è la forma della finalità di un oggetto. Dall’analisi del bello, nasce anche il sublime, che a differenza del bello, riguarda ciò che non è limitato. Il sublime, fonte di un piacere negativo, si risolverà in sublime dinamico e matematico, il primo dato dall’infinitamente potente, il secondo creato dall’infinitamente grande.
Il bello artistico, invece, si ha quando la natura ha l’apparenza dell’arte e l’arte è bella quando ha la spontaneità della natura. La spontaneità dell’arte bella proviene dal genio, che ha prerogative proprie, ovvero l’originalità, la capacità di produrre opere esemplari e l’impossibilità di mostrare scientificamente come compie la sua produzione.
Il giudizio teleologico, d’altra parte invece, afferma e conferma l’esistenza della tendenza irresistibile nella nostra mente a pensare finalisticamente, ovvero a scorgere nella natura l’esistenza di cause finali, sia intrinseche che estrinseche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale della "Critica del Giudizio" di Kant?
  2. Kant cerca di mediare tra il mondo fenomenico e quello noumenico attraverso la facoltà del giudizio, che funge da intermediario tra intelletto e ragione.

  3. Come si differenziano i giudizi estetici dai giudizi teleologici secondo Kant?
  4. I giudizi estetici sono soggettivi e legati al sentimento di piacere, mentre i giudizi teleologici sono oggettivi e concettuali, basati sulla nozione di finalità.

  5. Qual è il ruolo del genio nell'arte bella secondo Kant?
  6. Il genio è responsabile della spontaneità dell'arte bella, caratterizzato da originalità e capacità di creare opere esemplari senza poter spiegare scientificamente il processo creativo.

Domande e risposte

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