pexolo
Ominide
2 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • Il patto è un atto deliberativo della volontà, riguardante eventi futuri giudicati possibili.
  • Hobbes vede il Leviatano come un tentativo della ragione di garantire il futuro, riducendo l'ansia associata a esso.
  • La tecnica, nel contesto del Postumano, offre una garanzia razionale del futuro, superando i limiti umani.
  • Giuseppe Duso distingue il contratto moderno come un patto che crea gerarchie e promesse per il futuro, piuttosto che scambi tra pari.
  • Un patto implica una promessa fattibile, non utopica, assicurando sicurezza per il futuro attraverso un atto di volontà e ragione.

Indice

  1. Il concetto di patto secondo Hobbes
  2. Il Leviatano e l'ingegneria politica
  3. Il patto come promessa di sicurezza

Il concetto di patto secondo Hobbes

«La materia o soggetto di un patto è sempre qualcosa che ricade sotto la deliberazione (poiché il pattuire è un atto della volontà, vale a dire, un atto e l’ultimo atto della deliberazione) e perciò si intende sempre che è una cosa avvenire e il cui adempimento è giudicato possibile da chi fa il patto. Perciò, promettere ciò che si sa essere impossibile, non è fare un patto».

Il Leviatano e l'ingegneria politica

Qui sono trattati i temi del futuro e della volontà: viene anzitutto ribadita l’idea secondo cui possiamo definire il Leviatano come il massimo tentativo della ragione calcolante di ipotecare il futuro (tema dell’ansia, del futuro, figura di Prometeo), che nell’ottica più generale della modernità può essere considerata come una grandiosa operazione di ingegneria politica, che implica una presunzione della ragione. Una possibile chiave interpretativa ha connesso quanto sostenuto da Hobbes con le tesi del Postumano: grazie alla tecnica si mette in garanzia il nostro futuro, razionalmente, andando oltre ciò che per l’uomo non era mai superabile, ovvero la propria specie. Così fa Hobbes quando afferma che il patto è sempre una «cosa avvenire», «il cui adempimento è giudicato possibile», cioè non si colloca nel terreno del’utopia e questa realistica possibilità comporta l’auspicabile riduzione della nostra ansia di futuro.

Il patto come promessa di sicurezza

Come sostenuto da Giuseppe Duso, il contratto moderno è più un patto che un contratto, perché non c’è scambio istantaneo sullo stesso piano, ma piuttosto la creazione di una gerarchia e una promessa nei confronti del futuro: «Il patto non è un esercizio di scambio tra pari, ma una promessa che implica una fiducia e vincola il futuro» (Giuseppe Duso, Introduzione: Patto sociale e forma politica in Il contratto sociale nella filosofia politica moderna). Così afferma Hobbes, «promettere ciò che si sa essere impossibile non è fare un patto», quindi il patto è una promessa di sicurezza per il futuro. In secondo luogo, se il patto è una deliberazione ciò significa che esso è un atto di volontà: è un atto in cui lavorano intenzione, ragione e quindi entrano in dialogo la nostra volontà con una possibile idea di bene.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la natura di un patto secondo Hobbes?
  2. Secondo Hobbes, un patto è un atto della volontà e l'ultimo atto della deliberazione, riguardante sempre una cosa futura il cui adempimento è giudicato possibile.

  3. Come si collega il concetto di patto con l'ansia del futuro?
  4. Il patto, essendo una promessa di sicurezza per il futuro, riduce l'ansia legata all'incertezza del futuro, rappresentando un tentativo razionale di ipotecare il futuro.

  5. In che modo il patto differisce da un contratto moderno secondo Giuseppe Duso?
  6. Giuseppe Duso sostiene che il patto non è un semplice scambio tra pari, ma una promessa che implica fiducia e vincola il futuro, creando una gerarchia piuttosto che un'uguaglianza immediata.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community