Concetti Chiave
- Il pensiero hobbesiano si basa su una visione deterministica e meccanicistica della natura umana, ribaltando la concezione aristotelica dell'uomo come animale sociale.
- Hobbes teorizza il "pactum unionis" e il "pactum sujectionis", patti sociali in cui gli individui rinunciano ai propri diritti naturali per vivere in una società stabile sotto un sovrano.
- Il Leviatano, simbolo dell'assoluto potere sovrano, è ispirato a un mostro biblico e rappresenta l'autorità totale necessaria per garantire ordine e sicurezza.
- Il sovrano, secondo Hobbes, detiene un potere illimitato e senza scadenza, essendo l'unico a non essere vincolato dai patti sociali dei sudditi.
- I sudditi possono disobbedire al sovrano solo per proteggere la propria vita, mentre sono liberi di agire nella sfera privata in assenza di regolamentazioni sovrane.

Indice
I presupposti alla base del pensiero hobbesiano e l’assolutismo politico
Nel pensiero del filosofo Thomas Hobbes predomina una concezione critica circa il tema della natura umana, i cui punti di partenza sono costituiti da una visione deterministica e meccanicistica e dagli assiomi latini bellum omnium contra omnes- la guerra di tutti contro tutti e homo homini lupus-ogni uomo è un lupo per gli altri uomini.
Attraverso questo modo di intendere la natura umana Hobbes ribalta la concezione aristotelica secondo cui l’uomo può essere considerato come “animale sociale”, affermando invece che gli uomini per natura tendono all’istinto di auto-conservazione e per questo motivo sono incapaci di vivere in gruppo senza lottare.
Il patto di unione e il patto di sottomissione
Partendo dal presupposto che la guerra di tutti contro tutti potrà avere come finale solo la distruzione reciproca degli individui impegnati nella lotta, il filosofo teorizza che secondo le leggi naturali sia opportuno che gli uomini sacrifichino i propri diritti naturali, rinunciandovi e costituendo una società politica e civile.
A tal fine gli uomini stabiliscono fra loro il “pactum unionis”- un “patto di unione”, o un contratto sociale che consiste nella rinuncia a farsi guerra l’un l’altro e nel convogliare verso uno stesso fine, identificato come il bene comune, tutte le loro azioni future. Tuttavia, il patto d’unione stipulato dagli uomini non è sufficiente, poiché la rinuncia alla lotta reciproca non basta per garantire una situazione sicura e stabile,motivo per cui è necessario stabilire un “pactum sujectionis”, un “patto di sottomissione”, ovvero il contratto secondo cui gli individui decidono spontaneamente di sottomettersi al potere superiore del sovrano, del re o di una assemblea di uomini, rinunciando ai propri diritti naturali, eccetto al diritto alla vita, ricevendo in cambio protezione, sicurezza e controllo, tali per cui risulti possibile vivere in gruppo senza bisogno di ricorrere al sentimento ancestrale di distruzione e annichilimento nei confronti del prossimo.
In tal modo i diversi voleri umani vengono ricondotti ad una sola volontà, quella del sovrano, a cui viene conferita la legittimazione a esercitare un comando assoluto e senza limiti.
Il Leviatano, la figura hobbesiana sinonimo di autorità
Come affermato in precedenza, per Hobbes il potere di cui l’autorità dispone deve essere assoluto, poiché “i patti senza spada non sono che parole senza alcuna forza per rendere sicuro l'uomo”. Il tema viene trattato nel saggio, pubblicato nel 1651 “Leviatano, o la materia, la forma e il potere di uno stato ecclesiastico e civile”, da cui la forma di Stato assoluto prende il nome. Il termine Leviatano, infatti, viene scelto da Hobbes, ispirandosi al mostro marino descritto all’interno del libro di Giobbe dell’Antico Testamento che simboleggiava la potenza dei faraoni d’Egitto: una creatura terribile e mostruosa. Tale denominazione si giustifica perché il potere del sovrano è immenso e senza limiti. Sulla copertina della prima edizione del testo (definito come il suo capolavoro) nel 1651, Hobbes, non a caso, fece raffigurare il Leviatano con le fattezze di un individuo sovrumano, un gigante la cui statura abnorme è data dalla somma di tanti singoli individui che lui ha inglobato. Inoltre, sempre in copertina, il Leviatano viene raffigurato con le due mani piene, la destra che regge il pastorale, una specie di scettro che indica il potere religioso, e nella sinistra brandisce una spada, simbolo del potere terreno. Questa raffigurazione grafica fu commissionata allo scopo di dimostrare la concentrazione di tutti i poteri, sia sacri che profani, nelle sue mani.
I poteri e i limiti del sovrano ipotizzato da Hobbes
Secondo il filosofo, il potere del sovrano non ha né limiti, né termine temporale. Infatti, anche ipotizzando la morte del sovrano, i sudditi che hanno stipulato il patto, non possono più recedervi poiché non lo hanno stabilito con il sovrano, ma tra pari, decidendo comunemente di rinunciare alle proprie libertà in favore di un’autorità più grande. Dato che gli uomini hanno rinunciato a tutti i propri diritti in favore del Leviatano, tranne che al proprio diritto alla vita, il monarca costringe tutti i sudditi ad obbedire alle norme, controlla le azioni e le opinioni dei sudditi, punisce gli inadempienti e vieta qualsiasi forma di dissenso, mentre lui stesso si sottrae a tutto ciò poiché, non avendo aderito ad alcun patto, il sovrano resta un essere “presociale”, che non ha abbandonato lo stato di natura e che risponde solo alla propria ragione individuale e al proprio istinto ancestrale di autoconservazione. Dal momento che il sovrano è la legge, solo a lui compete valutare cosa sia giusto e cosa sia ingiusto, cosa sia il bene e cosa sia il male, in quanto la sua figura ingloba anche potere religioso. Tuttavia, il potere del sovrano non è completamente illimitato, infatti, poiché i sudditi hanno sottoscritto col sovrano un patto sottomettendosi al potere superiore del Leviatano per proteggere la propria incolumità, ciò li legittima a disobbedire alle volontà del sovrano nei casi in cui il re voglia comandar loro di uccidersi, ferirsi o opporre resistenza a possibili aggressori. Inoltre, per tutti i casi in cui non vi è una regolamentazione stabilita dal sovrano, il suddito può ritenersi libero di agire come meglio crede, ma sempre nei limiti della vita in una società civile (questa libertà lasciata al suddito può essere identificata come sfera privata nella visione assolutistica di Hobbes).
Per ulteriori approfondimenti su "Il Leviatano" di Thomas Hobbes vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Quali sono i presupposti teorici del pensiero hobbesiano sull'assolutismo politico?
- Cosa rappresentano il patto di unione e il patto di sottomissione nel pensiero di Hobbes?
- Qual è il significato del Leviatano nel contesto hobbesiano?
- Quali sono i poteri e i limiti del sovrano secondo Hobbes?
- In che modo il sovrano hobbesiano si relaziona con le leggi e la giustizia?
Il pensiero di Hobbes si basa su una visione deterministica e meccanicistica della natura umana, caratterizzata dagli assiomi "bellum omnium contra omnes" e "homo homini lupus", che ribaltano la concezione aristotelica dell'uomo come animale sociale.
Il patto di unione è un contratto sociale in cui gli uomini rinunciano a farsi guerra per il bene comune, mentre il patto di sottomissione implica la sottomissione volontaria al potere del sovrano in cambio di protezione e sicurezza.
Il Leviatano simboleggia l'autorità assoluta del sovrano, ispirato al mostro marino dell'Antico Testamento, rappresentando un potere immenso e senza limiti, necessario per mantenere l'ordine e la sicurezza.
Il sovrano ha poteri assoluti e illimitati, ma i sudditi possono disobbedire se il sovrano ordina di violare il diritto alla vita. Inoltre, i sudditi mantengono una sfera privata di libertà in assenza di regolamentazioni specifiche.
Il sovrano è la legge stessa e decide cosa sia giusto o sbagliato, inglobando anche il potere religioso. Tuttavia, i sudditi possono agire liberamente nei limiti della società civile quando non vi sono leggi specifiche.