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Concetti Chiave

  • Martin Heidegger, filosofo tedesco, è noto per la sua riflessione sull'essere, centrale nella sua opera "Essere e Tempo" del 1927, che esplora temi metafisici ed esistenzialistici.
  • Heidegger ha aderito al partito Nazista, diventando rettore all'Università, e ha abbandonato la fede cattolica nonostante il suo iniziale coinvolgimento con il cattolicesimo.
  • La filosofia di Heidegger distingue tra esistenza autentica e inautentica, promuovendo una vita di profonda riflessione e contatto reale con gli altri.
  • Contrariamente ad altri pensatori, Heidegger vede l'angoscia come un'opportunità per progettare un nuovo significato e possibilità per la propria esistenza.
  • Heidegger si interroga sui limiti della mente umana, lasciando alcune sue opere incompiute per evitare conclusioni forzate e mantenere aperti i grandi interrogativi sull'essere.

Indice

  1. Vita e carriera di Heidegger
  2. Matrimonio e abbandono della fede
  3. Contributi filosofici e opere
  4. Essere e tempo: l'opera incompiuta
  5. Autenticità e riflessione esistenziale
  6. Condanna alla riflessione e progettualità

Vita e carriera di Heidegger

Martin Heidegger nato a Meßkirch il 26 settembre 1889 e morto a Friburgo in Brisgovia il 26 maggio1976. E’ stato un filosofo tedesco. E' vicino ad autori come Nietzsche, Schelling, Hegel, pubblicando allo stesso tempo articoli su delle riviste cattoliche. Durante l'inverno Heidegger studia “ Ricerche logiche" di Edmund Husser.

Matrimonio e abbandono della fede

Si arruola nell'esercito e in seguito sposa con rito cattolico la figlia di un ufficiale di religione protestante. Una settimana dopo sarà celebrato lo stesso matrimonio ma con il rito protestante e questa volta con la presenza dei genitori della sposa. Dal matrimonio nasceranno due figli. Dopo una convinta partecipazione ai valori del cattolicesimo, comunicherà in una lettera l'abbandono della fede cattolica.

Contributi filosofici e opere

Filosofo complesso e particolare, ha aderito al partito Nazista e grazie a questo è diventato rettore all’Università. Heidegger si domanda perché la filosofia è caduta così in disgrazia, perché filosofi come Platone, Kant e Hegel non ci sono più. Infatti, vuole ridare una posizione importante alla filosofia, quindi secondo lui essa deve concentrarsi sul tema più importante che ha a disposizione. Gli autori classici come Aristotele e Platone hanno messo al centro dell’indagine filosofica l’essere, non l’uomo e la riflessione di Heidegger sull’essere è fondante, dice che l’unica cosa che gli permette di collocare l’essere è il tempo.

Essere e tempo: l'opera incompiuta

Ad esempio: Rita è una giovane ragazza in questo tempo (è questo il suo essere), ma Marta non è soltanto questo, l’essere va oltre, oltre noi stessi, quindi è una riflessione sul piano ontologico. Questo concetto lo spiega meglio nella sua opera monumentale ‘’Essere e Tempo’’ del 1927 incompiuta che va a toccare tantissime corde dal punto di vista metafisico, religioso, esistenzialistico e le mette tutte insieme. Non l’ha compiuta perché non sapeva più cosa dire. Egli ha fatto un disegno filosofico enorme e potente sull’essere, ma due interrogativi non è riuscito a risolverli, dice che o perché è incapace lui o perché è incapace la mente umana di arrivare a questo e ha preferito l’incompiuto rispetto a una chiusura dello scritto.

Autenticità e riflessione esistenziale

Riprende molto Platone e Aristotele, soprattutto riguardo alla duplicazione dei due mondi di Platone, mentre per Heidegger nello stesso mondo noi possiamo essere Autentici o Inautentici. O una vita autentica o una vita inautentica. Una persona autentica è colei che si è fatta delle domande e riflessioni importanti, le ha portate dentro di sé, ha tirato fuori il suo esserci e vive le situazioni con profondità e c’è. Ad esempio: quando ci incontriamo con una persona e sentiamo che c’è, ma non perché è presente il suo corpo, ma c’è nel momento in cui entriamo in contatto con lui nel profondo.

Condanna alla riflessione e progettualità

Inoltre, noi uomini siamo condannati alla riflessione, è una condanna che ci riduce angoscia, ma qui c’è la novità a differenza di altri autori sull’angoscia come Kilkegard. In Heidegger si cerca una soluzione, dice che l’uomo è scaraventato nel mondo ma può dare un significato alla sua esistenza, può progettarsi, questa è la novità ottimistica.

Per lui ‘’l’uomo è possibilità di essere” oppure dice ancora “più alto della realtà sta la possibilità”, perché questa è la realtà, una realtà drammatica in cui si sta male, ma c’è una soluzione: possiamo fare un altro progetto di esistenza, possiamo diventare altro e cambiare la mia vita.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Martin Heidegger e quale fu il suo contributo alla filosofia?
  2. Martin Heidegger era un filosofo tedesco nato nel 1889 e morto nel 1976. È noto per la sua riflessione sull'essere, particolarmente espressa nella sua opera "Essere e Tempo", dove esplora temi metafisici, religiosi ed esistenzialistici.

  3. Qual è il concetto centrale della filosofia di Heidegger?
  4. Il concetto centrale della filosofia di Heidegger è l'essere, che egli ritiene debba essere al centro dell'indagine filosofica. Sostiene che l'essere è legato al tempo e va oltre l'individuo, richiedendo una riflessione ontologica.

  5. Come Heidegger distingue tra vita autentica e inautentica?
  6. Heidegger distingue tra vita autentica e inautentica basandosi sulla profondità della riflessione personale. Una vita autentica è vissuta con consapevolezza e profondità, mentre una vita inautentica manca di queste qualità.

  7. Qual è la visione di Heidegger sull'angoscia e l'esistenza umana?
  8. Heidegger vede l'angoscia come una condizione inevitabile dell'esistenza umana, ma offre una visione ottimistica in cui l'uomo può dare significato alla propria esistenza e progettarsi, trasformando la propria vita.

  9. Perché "Essere e Tempo" è rimasta un'opera incompiuta?
  10. "Essere e Tempo" è rimasta incompiuta perché Heidegger non riuscì a risolvere due interrogativi fondamentali, ritenendo che o lui o la mente umana fossero incapaci di farlo, preferendo lasciare l'opera aperta piuttosto che chiuderla in modo insoddisfacente.

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