Concetti Chiave
- Hegel's philosophy centers on the unity of the infinite and the finite, initially recognized in religion and later in philosophy.
- The infinite, according to Hegel, is a 'bad' or negative infinite, as it fails to truly surpass the finite by continuously resurrecting it.
- Hegel argues that the true infinite must annul the finite, realizing its own infinitude beyond appearances.
- He identifies the ideality, or non-reality, of the finite as a fundamental proposition of philosophy.
- The absolute identity of reality with reason, as expressed in Hegel's Philosophy of Right, shows the complete resolution of the finite within the infinite.
Indice
L'infinito e il finito secondo Hegel
Il tema fondamentale della filosofia di Hegel è l’infinito nella sua unità col finito. Questa unità che negli scritti giovanili è riconosciuta nella religione, negli scritti successivi è riconosciuta nella filosofia. Ma sia negli uni che negli altri, essa è intesa nel senso che l’infinito, come unica e sola realtà o sostanza delle cose, non è al di là del finito, ma lo supera e lo annulla in sé stesso.
Il concetto di infinito negativo
L’infinito è, secondo Hegel, il falso o cattivo infinito o l’infinito negativo; non supera veramente il finito perché lo fa continuamente risorgere, ed esprime soltanto l’esigenza astratta del suo superamento.
L’infinito non può essere posto accanto al finito, giacché in tal caso questo sarebbe la sua barriera e il suo limite e non sarebbe veramente infinito ma solamente finito.
Il vero infinito e la sua realizzazione
Quello che, secondo Hegel, è concetto fondamentale della filosofia>>, il vero infinito, deve perciò annullare il finito, riconoscendo e realizzando, dietro le apparenze di esso, la sua propria infinità.
>, dice Hegel, che riconosce nella idealità, cioè nella non realtà, del finito la proposizione fondamentale della filosofia.
La formula della filosofia hegeliana
La formula che meglio esprime la totale abolizione del finito nella filosofia hegeliana è quella che Hegel stesso ha dato nella prefazione della Filosofia del diritto: >. Questa formula non esprime, infatti, la possibilità che la realtà sia penetrata o intesa dalla ragione, ma la necessaria, totale e sostanziale identità della realtà e della ragione. La ragione è il principio infinito autocosciete; l’identità assoluta della realtà con la ragione esprime la risoluzione assoluta del finito nell’infinito.