Concetti Chiave
- La ragione in filosofia è la certezza dell'autocoscienza di essere ogni realtà, rappresentando una sintesi dialettica di tesi, antitesi e sintesi.
- La ragione osservativa esplora il mondo esterno attraverso empirismo e naturalismo, cercando se stessa in un "inquieto cercare".
- La ragione attiva cerca di agire nel mondo, ma i suoi sforzi individuali, come la ricerca del piacere o la virtù, sono destinati a fallire.
- L'individualità in sé e per sé realizza che cambiare il mondo è impossibile, con l'individuo che rimane astratto nel suo tentativo di universalità.
- L'universalità umana si raggiunge solo attraverso lo spirito oggettivo nelle istituzioni storico-politiche, culminando in uno Stato etico.
Indice
L'autocoscienza e la ragione
Come soggetto assoluto l’autocoscienza diventa ragione, ovvero la certezza di essere ogni realtà; la ragione rappresenta la sintesi del processo dialettico presente nella fenomenologia dello spirito e prevede anch’essa un processo di sviluppo logico-consequenziale diviso in tesi , antitesi e sintesi:
-ragione osservativa (tesi):
La ragione osservativa
È un tipo di ragione che, pur cercando apparentemente altre cose, cerca in realtà se stessa, partendo da un osservazione che è esterna, ovvero da un “inquieto cercare”. È questa la fase propria dell’empirismo, del naturalismo rinascimentale, della fisiognomica (studia l’individuo attraverso la sua fisionomia), dello studio della natura organica e, infine, della psicologia.
-ragione attiva (antitesi):
La ragione attiva
È un tipo di ragione che non si limita ad osservare, ma che sente il bisogno di agire nel mondo, rendendosi conto che l’unità di io e realtà è qualcosa che deve essere realizzato. Tuttavia, tale progetto è destinato a fallire, essendo uno sforzo individuale, come testimoniano le tre figure della ragione attiva:
-piacere e necessità: figura in cui l’individuo impronta la propria vita alla ricerca del piacere. Tuttavia, in questa ricerca l’individuo inevitabilmente si scontra contro la necessità del destino, che lo rende consapevole di essere finito e limitato.
-legge del cuore e il delirio della presunzione: figura in cui l’autocoscienza cerca di opporsi al corso ostile del mondo appellandosi alla cosiddetta “legge del cuore” (reminiscenza della filosofia di Pascal) e al cosiddetto “delirio di presunzione” proprio di chi cerca inutilmente di sconfiggere il male del mondo.
-virtù e il corso del mondo: figura in cui l’individuo cerca di contrapporre il desiderio di cambiare il corso del mondo alla virtù, ossia un agire andando oltre l’immediatezza del sentimento. Tuttavia, tale contrasto non può che concludersi con la sconfitta del “cavaliere della virtù”.
-individualità in sé e per sé (sintesi):
Individualità in sé e per sé
È quel tipo di ragione che capisce di non poter cambiare il corso del mondo ed è quel tipo di individualità che, pur potendo raggiungere la propria realizzazione, rimane astratta e inadeguata, come testimoniano le tre figure in cui essa si articola, con le quali Hegel vuole dimostrare l’impossibilità di raggiungere l’universalità se ci si pone dal punto di vista dell’individuo.
-regno animale dello spirito: è il regno dell’inganno, poiché ai tentativi universalistici della virtù subentra l’atteggiamento dell’onesta dedizione ai propri compiti particolari.
-ragione legislatrice: è quella ragione che cerca delle leggi universali che valgano per tutti. Tuttavia, tali leggi sono contraddittorie per via della loro origine individuale.
-ragione esaminatrice delle leggi: è quella ragione che cerca di esaminare le leggi emanate dalla ragione legislatrice. Essa, però, è costretta a porsi al di sopra delle leggi e quindi a ridurne l’intrinseca validità.
Infine, l’uomo riesce a raggiungere l’universalità solo discostandosi dal punto di vista dell’individuo, nella fase dello spirito oggettivo come “sostanza etica”; cioè solo quando la ragione si realizza concretamente nelle istituzioni storico-politiche di un popolo e, soprattutto, dello Stato. Di qui deriva la formazione di uno Stato etico che vuole dare all’uomo principi e valori universali su cui fondare la propria esistenza.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della ragione osservativa nel processo dialettico?
- In che modo la ragione attiva si manifesta e quali sono le sue figure principali?
- Cosa rappresenta l'individualità in sé e per sé nella sintesi del processo dialettico?
- Come si raggiunge l'universalità secondo il testo?
La ragione osservativa rappresenta la tesi nel processo dialettico, cercando se stessa attraverso l'osservazione esterna e caratterizzandosi per l'empirismo e lo studio della natura.
La ragione attiva, come antitesi, si manifesta nel bisogno di agire nel mondo, ma fallisce come sforzo individuale. Le sue figure principali sono piacere e necessità, legge del cuore e delirio della presunzione, e virtù e corso del mondo.
L'individualità in sé e per sé rappresenta la sintesi, comprendendo l'impossibilità di cambiare il mondo e rimanendo astratta e inadeguata, articolandosi in regno animale dello spirito, ragione legislatrice, e ragione esaminatrice delle leggi.
L'universalità si raggiunge discostandosi dal punto di vista individuale, realizzandosi concretamente nelle istituzioni storico-politiche di uno Stato etico che fornisce principi e valori universali.